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Eagles Of Death Metal: la prima intervista dopo la tragedia al Bataclan (video trailer)

Jesse Hughes, devastato, parla a Vice News della tragedia di Parigi. Ecco le prime immagini e parole, in attesa dell’intervista completa.

pubblicato 22 Novembre 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 00:04

Gli Eagles Of Death Metal sono uomini di spettacolo – portano in giro la loro musica dal 1998. Per molti, ora, sono però “la band sopravvissuta al massacro del Bataclan”, il gruppo (NON heavy metal) che stava suonando il 13 Novembre quando un commando di terroristi ha aperto il fuoco e ucciso 89 persone.
C’è voluto qualche giorno prima di leggere comunicati ufficiali da parte della band in cui si piangeva la morte del loro addetto al merchandise e si annunciava la cancellazione di tutti i concerti fino a nuovo ordine.

Ora, grazie a Vice News, i due fondatori della band Jesse Hughes e Josh Homme (quest’ultimo NON presente al Bataclan, in quanto non “touring member”) sono stati intervistati e parlano della tragedia.
L’intera intervista andrà in onda questa settimana, qui sopra potete guardare il trailer (scelta molto criticata da molte persone, che avrebbero preferito che si facesse meno “campagna pubblicitaria” all’evento e che l’intervista venisse mandata in onda direttamente).

Nel video, si vede Jesse distrutto dall’evento, e davanti al fondatore di Vice Shane Smith dire:

“Molte persone si sono nascoste nel nostro camerino, e gli assassini sono riusciti a entrare e li hanno uccisi tutti – tranne un ragazzo che si era nascosto sotto la mia giacca di pelle. In giro le persone si fingevano morte, erano tutti terrorizzati.
Una delle ragioni principali che ha fatto salire il numero dei morti, è perchè molte persone non volevano lasciare i proprio amici. Molte persone hanno fatto scudo con il proprio corpo per altre persone.”

Vice è riuscita ad intervistare gli EODM in quanto è il sito di news aveva stretto un rapporto intimo e di fiducia con la band girando il loro documentario “The Redemption Of The Devil” – documentario che avrebbe dovuto essere presentato a breve all’International Documentary Film Festival in Amsterdam, ma che ora i produttori han deciso di ritirare in attesa di un momento meno scottante.
Il documentario segue Jesse mentre nella sua vita privata viene consacrato ministro di una chiesa cattolica americana e pensa di tornare attivo in politica come severo repubblicano conservatore, e al contempo si batte per l’affidamento del figlio e la sua relazione con la pornostar Tuesday Cross diventa sempre più intensa.

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