Easy on me è il seguito ideale di “Hello”: Adele adesso è la protagonista resiliente e non si strugge più per l’amore di un altro
Adele, Easy on me, recensione del nuovo singolo che anticipa l’album “30”: basta invocare il bisogno d’amore, la protagonista ora è lei
Dopo mesi e mesi di rumors smentiti dal silenzio delle notizie che tardavano ad arrivare, finalmente è diventato concreto il comeback di Adele. Oggi, 15 ottobre 2021, l’autunno ci ha regalato il ritorno che volevamo ascoltare da tempo. Easy on me, il primo singolo che anticipa l’album di inediti della cantante inglese, è la ballad che apre le porte al nuovo capitolo discografico dell’artista. A mezzanotte in Uk – una di notte in Italia- migliaia (milioni?) di persone hanno cercato in streaming il brano. E masochisticamente, questo volevamo. Un pezzo nostalgico, con la voce di Adele e un nuovo pezzo sul quale fare un lip sync per i prossimi giorni e le settimane a venire.
Easy on me è il seguito ideale di Hello, il brano che ha anticipato “25”, uscito il 20 novembre 2015. Ma Adele, insieme al pezzo, ha rilasciato direttamente anche il video ufficiale che accompagna la canzone. Ancora di più, durante la visione, sono apparsi gli elementi in comune con Hello. La casa in campagna, il bianco e nero, una sorta di ideale proseguimento ma senza più l’attesa o il richiamo per qualcuno.
Questa volta Adele non resta ad aspettare. Chiude la valigia, sale in auto, si abbandona ad ascoltare se stessa e inizia questo nuovo viaggio. Con i chilometri macinati e il tempo che passa, sparisce il grigiore del bianco e nero e i colori assumono forma, improvvisamente, illuminando le scene e dando luce al futuro che ha abbracciato. Resta il sapore nostalgico, rimane il testo vulnerabile e le ferite esposte. Lei stessa canta il presente, il passato, il fallimento di un amore che non ha più nulla da raccontare. Ma non più una donna che dice “Hello from the other side” o che domanda “Can you hear me?“.
E’ lei che si è ascoltata, che ha iniziato a fare pace con i fantasmi, con se stessa. E con gli altri. Il viaggio la vede protagonista con i suoi bilanci e le relative delusioni.
Nel lip-sync, non ci ritroveremo ad “elemosinare” l’amore di un altro ma opteremo per una salvifica resilienza.