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EMI dice che il CD è morto

Come dicevo qualche post fa: il CD è morto! A quanto pare anche alla EMI se ne sono accorti, ma di questo non avevo dubbi perché anche un bambino se ne sarebbe accorto. Il CD è morto e con esso l’industria della sua fabbricazione e quella della sua distribuzione. Se ne è accorto il CEO

pubblicato 28 Ottobre 2006 aggiornato 11 Febbraio 2021 16:06

Come dicevo qualche post fa: il CD è morto! A quanto pare anche alla EMI se ne sono accorti, ma di questo non avevo dubbi perché anche un bambino se ne sarebbe accorto. Il CD è morto e con esso l’industria della sua fabbricazione e quella della sua distribuzione.

Se ne è accorto il CEO di EMI Alain Levy che in settimana ha fatto questa semplice dichiarazione: “Il CD in se stesso è morto”…”non faremmo mai uscire un CD senza materiale aggiuntivo…”

Quindi oggi vengono a mancare i presupposti che fanno la differenza tra grandi e piccole etichette della musica venendo a cessare il compito di “industria” della musica in quanto non è più utile forza lavoro per la produzione del cd. Il grande vantaggio che hanno le major assortite nella RIAA verrà così anno dopo anno rosicchiato dalle forze fresche della discografia o forse gli artisti stessi si emanciperanno dalle etichette e lavoreranno direttamente per i big della distribuzione che sicuramente saranno Google, Yahoo e Apple (o forse solo Google..ne resterà uno solo!…).

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