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Emiliana Cantone a Blogo: “Il dialetto mi ha dato un ‘posto’ nel mondo. Chi nasce a Napoli ha una marcia in più”

Intervista ad Emiliana Cantone per Soundsblog.it

pubblicato 28 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 15:11

Oggi, per la rubrica estiva, dedicata alla musica neomelodica, abbiamo intervistato Emiliana Cantone, una delle più talentuose giovani promesse della canzone made in Napoli.

– Come racconteresti, in sintesi, Emiliana Cantone dal punto di vista di Emiliana Cantone?

Emiliana Cantone è Emiliana Cantone, nel senso… È una cantante che rappresenta appunto se stessa, spontanea, senza veli, che si emoziona prima ancora di emozionare… Composta sognatrice.

– Sei giovanissima, eppure vanti un curriculum da popstar super affermata. Mai pensato di varcare i confini per intraprendere una carriera nazionale a costo di accantonare il dialetto napoletano?

Sì, mi piacerebbe molto. Il mio dialetto mi ha permesso di fare quello che amo di più, mi ha dato considerazione e un “posto” nel mondo, non lo accantonerei perché la considero la mia lingua madre prima dell’italiano, ma da sognatrice quale sono, riconosco che per sdoganare la mia musica e varcare nuovi palcoscenici bisognerebbe cantare in italiano per averle più possibilità…

– Come si è evoluta la tua musica nel corso degli anni?

Si è evoluta insieme con me… Ho iniziato piccolissima, quindi sono cresciuta e maturata assieme, iniziando dai testi, e da oggi anche con le sonorità.

– Cosa pensi di chi critica la tua terra, Napoli, e la sua musica?

Ignorante dal punto di vista di non documentarsi, quindi ignorare il fenomeno, e poi credo che Napoli sia così “forte”, magica e bella che è soggetta a critiche e soprattutto INVIDIA. Molta invidia molto onore, come si suol dire. Rispondo dicendo, chi nasce a Napoli è semplicemente fortunato. Ha una marcia in più. Peccato per voi!

– Come viene percepita la tua musica fuori dalla Campania?

Per molti siamo considerati meglio delle dive e star mondiali. Per altri, spesso dai nostri connazionali e napoletani stessi, cantanti improvvisati, kitsch. Di questa critica trovo un pò di verità, un piccolo neo dovuto al fatto che Napoli dà una possibilità a tutti, soprattutto agli “artisti”.

– Quanto c’è di Emiliana nella scelta dei testi che hanno dato vita ai tuoi più grandi successi?

C’è molto di me nei miei testi, gli autori mi finisco meglio di me. Spesso sono autobiografici, ma di sicuro sposano i miei pensieri e modi di dire e fare.

– Quale è l’aspetto del tuo mestiere che ti gratifica maggiormente?

L’affetto del pubblico senza alcun dubbio. Mi fa sentire privilegiata e fortunata.

– C’è un evento, una canzone, un duetto, un incontro fortunato o collaborazione che ha segnato profondamente il tuo cammino artistico?

Mi preme ricordare il pezzo “Basta”. Che è un duetto con Ferrucci. Credo di aver avuto una grande possibilità da parte sua per questa collaborazione e poi rappresenta il mio primo “tormentone”, un pezzo che è stato sulla bocca di tutti per tanti anni e mi ha permesso di aprirmi una grande porta sul pubblico… Ovvio che tutti i duetti per me sono stati fondamentali, come quello con la Pina e l’ultimo con Capozzi, non da meno È UNA MALEDIZIONE, la rivelazione dell’anno

– Quale è il tuo stato d’animo di fronte a tanti fan che, durante i tuoi live, cantano a squarciagola i tuoi brani?

La libertà, perché sono più me stessa quando sono sul palco che quando sono a casa… La felicità!

– A Napoli, sei considerata una vera star. Come riesci a gestire la tua vita privata lontana dal palcoscenico?

La popolarità per me è sinonimo di successo, quindi mi fa piacere, anche se nel mio piccolo a volte mi sta stretto perché non tralascio niente della mia vita privata. Esperienze comprese. Mi definisco una ragazza qualunque e quindi mi ritrovi in luoghi in, o anche al mercato rionale.

– Quale è il più grande obiettivo che ti sei posto nella vita professionale?

Continuare a fare quello che faccio sarebbe già il continuo del mio sogno. Certo spero che ci siano sempre nuove opportunità per poter diffondere la mia musica e riuscire a sdoganare il fenomeno del quale faccio parte.

– I tuoi prossimi progetti lavorativi?

Concludere il mio intertour e far uscire il mio prossimo video con Rosario Miraggio dedicato alla mia città e alla mia squadra. E poi mi ci vuole solo il viaggio di nozze per riposarmi un po’ da quest’anno stupendamente impegnativo…

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