Emis Killa: “Moreno ha perso credibilità nell’hip hop. Collaborerò con Patty Pravo”
Il rapper è stato intervistato da Verissimo.
Emis Killa è stato intervistato durante la puntata andata in onda oggi di Verissimo, il programma di Canale 5 condotto da Silvia Toffanin.
Il rapper di Vimercate ha presentato il suo libro biografico Bus 323 – Viaggio di sola andata, ha parlato della sua carriera, definitivamente esplosa con gli album L’erba cattiva e Mercurio, e ha riservato anche qualche dichiarazione a sorpresa.
Emis Killa ha esordito, parlando dell’evoluzione recente del rap diventato ormai un genere musicale popolare:
Io ho iniziato a fare rap quando il genere non era così sovraesposto, non aveva riscontro radiofonico, televisivo e mediatico. Anche quest’intervista è inaspettata. Era un genere di nicchia: ieri eravamo 4 gatti, lo facevamo quasi solo per noi stessi. I miei esempi sono stati Bassi Maestro, Fabri Fibra, prima del successo, e i Club Dogo. Prima erano seguiti solo dai fans del genere. Tanti anni fa, i big del rap studiavano e avevano un altro lavoro. Era impossibile vivere di musica rap.
Quest’estate, Emis Killa ha conquistato le radio e le classifiche con la hit Maracanà, una canzone dal sound molto commerciale. Il rapper brianzolo, però, non ha particolare problemi a definire questo brano un “tormentone”:
Non mi dà fastidio il tormentone Maracanà. E’ un bene. Tutti ambiscono a sistemarsi, ad avere un futuro, a non avere pensieri. Io arrivo da una situazione particolare: ho mollato la scuola per lavorare. E’ bello che oggi io possa vivere di questo. La mattina mi alzo soddisfatto. Sarebbe incoerente dire che era meglio prima.
Si evince perfettamente che il successo per Emis Killa è una vera e propria rivincita nei confronti della vita che gli ha riservato un’adolescenza non semplice:
Ho paura di tornare a vivere la vita di prima. Dal basso vengo e dal basso potrei tornare. Sopravviverei. Oggi sono abituato bene, posso permettermi tante cose, e sarebbe difficile tornare indietro. Io ero praticamente il bambino povero, i miei compagni di classe compravano jeans da 200 euro… Non mi piacerebbe tornare a quei livelli.
Il padre di Emis Killa, a cui è stato dedicato il brano Il King, è scomparso prima della definitiva consacrazione del rapper a livello nazionale. Emis Killa non ha nascosto un comprensibile dispiacere:
Mio padre non si è goduto il mio successo. Ha visto solo i primi passi. Adesso sarebbe molto più orgoglioso. Mio padre è stato un ottimo esempio, non mi ha fatto fare cose sbagliate, mi ha dato l’opportunità di sbagliare, spiegandomi le cose giuste e sbagliate. Mio padre era un artista: ho ereditato da lui una vena artistica ed estrosa.
Arriviamo, quindi, alle dichiarazioni più interessanti. In un periodo in cui il rap è stato sdoganato anche nei talent show, Emis Killa ha affermato che non avrebbe mai tentato questa strada per avere successo:
Io non sarei mai andato ad un talent. Vengo dalla vecchia scuola, con un’altra filosofia, non rientra nel mio background… Io vengo dalle gare di freestyle. Ho vissuto il rap da altri esempi, dai rapper americani, nei centri sociali, in un percorso di strada. Non dico che chi va ai talent show, sbaglia. Io non lo farei.
Emis Killa, quindi, ha nuovamente “pizzicato” Moreno per la sua partecipazione ad Amici:
Moreno? Lo conosco da molto prima di Amici. Lui ha giocato la sua chance in questo modo. Non ha fatto né bene né male. Ha conquistato una bella fetta di pubblico popolare ma ha perso credibilità nell’hip hop. E’ una scelta coraggiosa.
Anche Emis Killa, quindi, per quanto lo riguarda, cerca di non tradire mai i suoi primi fans:
Io sono molto legato ai miei sostenitori, cerco di bilanciare le cose: faccio Maracanà ma faccio anche il pezzo un po’ più grezzo. Quando avevo 15-16 anni e Fabri Fibra fece Applausi per Fibra con la major, iniziai a snobbarlo un po’. Non vorrei che i miei fans la pensassero allo stesso modo con me.
Queste, invece, sono le dichiarazioni riguardanti il suo libro:
Il mio libro Bus 232 parla del bus che prendevo da Vimercate fino a Cologno Monzese per poi prendere la metropolitana fino a Milano. Quel pullman è l’icona del mio percorso. Sul libro, ho scritto: “Se non avessi preso quel bus, chissà che fine avrei fatto”. Parla della volontà di un 15enne, che non faceva nulla e si faceva solo le canne in un parchetto, di cambiare vita senza aver il rimpianto di non averci provato.
Infine, Emis Killa ha confermato una collaborazione inaspettata nientemeno che con Patty Pravo:
Scriverò un brano per Patty Pravo. Non posso parlarne. Non so quanto posso dire. Lei ha annunciato una collaborazione con me. Non ho mai scritto canzoni per una donna matura con un trascorso importante come lei. Sono un po’ in soggezione. Sono in ansia. Spero di scrivere una bella canzone.