Emma Marrone: “Debutto in Spagna con Amame. Oggi sono un’artista vera”
Emma si racconta, tra progetti futuri, fragilità e invadenza dei media nella vita privata
Dopo il primo dei concerti del suo tour estivo Limited Edition, all’Arena di Verona (lunedì 7 luglio), Emma Marrone ha incontrato i giornalisti in conferenza stampa. In questa occasione la cantante vincitrice di Amici e del Festival di Sanremo ha parlato della sua carriera, delle sue debolezze e dei momenti difficili vissuti fin qui. In primis si è detta soddisfatta della riuscita del concerto a Verona, caratterizzato dalla pioggia (fonti Sorrisi.com e Libero):
Mi aspettavo un’Arena senza pioggia, ma devo dire che sono felice perché è stata una spinta a lavorare bene in condizioni disastrose. Son saltate un sacco di cose, tra cui le prove, e abbiamo scelto di finire le prove mentre il pubblico entrava. Ho detto: non fa niente. Facciamo le prove davanti al pubblico con David Bisbal, l’artista che ha duettato con me e con il quale aprirò la mia avventura in Spagna dopo l’estate. È stata una scelta rischiosissima avere gli archi sul palco che richiedono una lunga accordatura con l’umidità che sballa tutto. Ma devo dire che sono felice della squadra di musicisti, sono orgogliosa delle mie scelte, compresa quella folle di reimpastare Schiena, rifare gli arrangiamenti e portare dal vivo sequenze di archi tutte dal vivo. Una grandissima sfida è stata fare tutto questo sotto la pioggia battente. Mi avevano detto che il pubblico dell’Arena di Verona rimane in qualsiasi condizione, ma bisognava vedere quanto avrebbero retto il palco e i musicisti. E alla fine devo dire che se i concerti devono andare tutti come questo, che piovesse in tutte le date. Vorresti essere perfetta al cento per cento, invece ho fatto cento errori ma sono vera anche in questo. Si sbaglia, si cede, si ha paura, si trema nonostante tutte le colpe mi sono data appena scesa dal palco, mi son detta che così tanto male non son stata per gestire la pioggia i ritardi, i casini, le ansie e i nervosismi che erano davvero tanti
Emma a proposito del tour che venerdì la vedrà sul palco di Lucca ha spiegato che è “l’icona della Emma 2.0, di un’artista che ha sempre creduto in se stessa e vuole costantemente cambiare il proprio modo di proporsi, nei momenti sereni ma anche in quelli neri”. Ma non solo:
Ed è anche una nuova storia che coincide con il passaggio da Live Nation a F&P con cui lavoro molto bene, una famiglia di persone che investono nei sogni degli altri. Avevo bisogno di persone che credessero in me e nelle mie potenzialità. Avere un palco così per sole sei date in un momento economico come questo è dimostrazione di grande stima e e fiducia nel mio lavoro. Non lo so dove sto andando ma sto andando finalmente dove mi sento libera di esprimermi, libera di parlare con un direttore artistico e mettere bocca su tutto. Volevo un arrangiamento in stile XX, ad esempio. Dietro questo tour c’è un lavoro di mesi in cui abbiamo lavorato al disco in spagnolo da registrare. È stato l’anno più tremendo della mia vita. Per fortuna ho attorno le persone giuste che mi seguono e che sono per me sempre più fondamentali.
La cantante salentina ha parlato anche dell’attenzione mediatica sul suo personaggio, dovuta anche ai vari flirt collezionati negli anni, da Stefano De Martino a Marco Bocci (entrambi freschi – chi più chi meno – sposi):
In questi anni nonostante alle persone possa arrivare l’immagine di una persona sicura e convinta, ho avuto il desiderio di mollare, con il cuore in mano perché la musica è meravigliosa ma l’esposizione ai meccanismi della fama è troppa. Volevo fare solo la cantante e stare sui palchi, non mi interessa l’attenzione dei giornali che fanno intrusione nella vita privata. Ogni volta che dico una cosa scoppia l’inferno. Così mi è venuto da dire: mi prendo quello che ho collezionato fino a oggi e vado a fare un’altra vita, sento il peso dell’attenzione che distorce quello che sono realmente. Oggi posso dire: sono un’artista vera che lavora dalla mattina alla sera e che realizza il suo lavoro, e tutto questo è avvenuto in poco tempo. Io e la musica ci siamo amati e odiati troppe volte, ho dovuto dire no a tanti aspetti della mia vita privata. Poi decidi di vivere in fondo la musica e dire no a delle cose. Il risultato è che oggi mi accollo tutta la responsabilità, ma va bene così. Voglio sposare il lavoro in pieno, voglio rendere omaggio ai miei fan, alla mia famiglia e alle persone che con me da quando ero sola come un cane e la gente diceva: ‘Sei mesi e va a casa anche lei’.
Emma, come riportato dai colleghi di GossipBlog, ha raccontato di aver “toccato il fondo” anche “se non si è visto” perché “quando vai in televisione devi far vedere alla gente la parte migliore di te, il sorriso, far capire che va tutto bene”:
‘Sei una donna famosa’, mi sento dire, ‘di cosa ti lamenti?’. Non è sempre così. Ci sono i successi e gli insuccessi e io mi autodistruggo facendomi carico di contratti, scadenze, firme. Sbaglio, tocco il fondo e non mi sento mai all’altezza. Sono molto inquinata dai pensieri radical chic di chi dice che sono mediatica e non artista. Io non mi limito a guardare alle persone che ti dicono ‘ti voglio bene’ e ‘sei brava’. È bello fare cambiare idea alla gente, con i fan è troppo facile, io voglio sempre di più, cerco sempre di andare oltre.
In merito all’esperienza all’Eurovision Song Contest, dove si è classifica 21esima, ha detto che “dai fallimenti c’è sempre da imparare e da inventare”. Quindi sul video che la ritrae mentre improvvisa faticosamente una risposta in lingua inglese:
Ho parlato con 300 giornalisti e, anche se non ho un buon inglese, qualcosina parlo, credo si siano visti solo i miei momenti peggiori. Vi assicuro che sentire un russo parlarti in inglese è davvero impossibile. Per non dimenticare ho creato la maglietta ‘To want is to can’ e una dedicata alla posizione 21esima all’Eurovision. Non si può sempre vincere, ma è anche vero che della mia partecipazione si è parlato tantissimo in Italia. È stato un confronto difficile, la prima volta per me. Ma lo rifarei cento volte ancora.
Infine sul futuro immediato, dal punto di vista professionale. Ci sarà un tour invernale nei palazzetti “dove farò cose nuove perché ne ho sempre bisogno”; quindi l’esordio sul mercato spagnolo con ‘Amame‘:
Avrei voluto tradurre in quella lingua meravigliosa tutto il disco Schiena ma alcuni autori non hanno dato l’ok per l’adattamento in spagnolo di certe canzoni.
Infine l’appuntamento all’1 settembre, ancora all’Arena di Verona, con il concerto-evento di Pino Daniele al quale prenderà parte come guest star.