Enrico Ruggeri elogia i rapper: “Sono gli artisti che scrivono le cose migliori”
Manca davvero poco alla sua esibizione dal palco del sessantaduesimo Festival di Sanremo, così il buon vecchio Enrico Ruggeri, in una lunga e fruttuosa intervista concessa al settimanale “Gioia”, si è lasciato andare in una serie di considerazioni sull’universo musicale dei giorni nostri in rapporto ai tempi in cui il glorioso cantautore milanese rappresentava, assieme
Manca davvero poco alla sua esibizione dal palco del sessantaduesimo Festival di Sanremo, così il buon vecchio Enrico Ruggeri, in una lunga e fruttuosa intervista concessa al settimanale “Gioia”, si è lasciato andare in una serie di considerazioni sull’universo musicale dei giorni nostri in rapporto ai tempi in cui il glorioso cantautore milanese rappresentava, assieme ai Decibel, una delle avanguardie del proto punk italiano:
“I rapper di oggi sono quello che noi punk eravamo all’inizio degli anni Ottanta in Italia: l’unica forma di sovversione musicale. Mio figlio è un rapper e mi ha iniziato a questo genere. Per questo conosco bene la scena italiana e posso dire con onestà che tra i rapper ci sono gli artisti che scrivono le cose migliori. Hanno una gran cura per testi, ma sono più egoriferiti di quanto fossimo noi punk.”
Ruggeri pubblicherà tra una settimana il suo nuovo album in studio,“La Ruota”, e sta per ritornare a Sanremo con il brano “La notte delle fate”: un po’ di agitazione?
“L’Ariston più che agitarmi mi distrae perché sei vicinissimo al pubblico e, senza volere, ti metti a guardare chi c’è in platea. Un casino. Sono emozionato per il mio nuovo disco ‘La Ruota’ e per il tour dopo l’uscita. Lì sarò solo con il mio pubblico: non agitarsi non sarebbe lecito.”