Enrico Ruggeri racconta (anche) le biografie di metallari di spicco: il podcast gratis da scaricare
Nella trasmissione Il Falco e Il Gabbiano su Radio24, il cantante ha raccontato le vite di figure importanti nella Storia delle arti: ecco alcuni ascolti consigliati
Forse non tutti gli amanti del metal ascoltano Radio 24, ma accanto alle trasmissioni di approfondimento economico e politico, ce n’è una condotta da Enrico Ruggeri, che si occupa di raccontare in 45 minuti alcune vite di persone straordinarie. La trasmissione si chiama Il Falco e il Gabbiano, e si è spesso occupata anche di musicisti metal, un genere che Ruggeri ama molto.
Ogni racconto (grazie ad un gran lavoro redazionale, ma anche alla passione personale del conduttore) riassume le tappe fondamentali di una carriera, mostrandone alti e bassi e vittorie finali, è un ottimo ascolto mentre si viaggia, mentre si fa sport o ci si rilassa in Estate…
Della trasmissione sono disponibili i podcast in streaming (e download) gratuito, e vi consigliamo i seguenti (basta cliccare sul nome per aprire il podcast):
Alice Cooper, il “Grand Guignol” del Rock
A cura di Simona Capodanno
Alice Cooper è uno dei cantanti più controversi e discussi della storia del rock, con i suoi eccessi e i suoi travestimenti che lo fanno assomigliare ad un principe delle tenebre. Ma è anche uno degli artisti più longevi, sulla scena da oltre quarant’anni. I suoi concerti sono macabri e cruenti, un concentrato di spettacolarità noir fatta di ghigliottine, bambole decapitate, serpenti veri che lui porta attorcigliati intorno al collo. Una particolarità che lo rende uno degli esponenti più importanti dello shock rock e che lo hanno fatto amare anche dai registi del cinema dell’orrore. Eppure, approfondendo il suo personaggio e soprattutto leggendo i suoi testi, si scopre un Alice Cooper molto diverso da quella che è la sua immagine, le sue tematiche sono in realtà argomenti di ampio respiro, come la libertà di espressione, la religione, i problemi sociali. Tematiche che lui affronta anche fuori dal palco e che ne fanno un personaggio carico di umanità e di amore per il prossimo.
Randy Rhoads: l’angelo con la chitarra
A cura di Dodo Occhipinti
Randy Rhoads rimane folgorato dal suono che riesce ad ottenere con la sua chitarra a sette anni e da quel momento vive la sua vita alla ricerca di un continuo perfezionamento della tecnica. Incontra Ozzy Osbourne, che è stato appena licenziato dal Black Sabbath e ne diventa il chitarrista e l’ispiratore, fino a quando un tragico destino ne interrompe la carriera. Ancora oggi è un esempio per tutti coloro che vogliono suonare l’Hard Rock.
Lemmy Kilmister: Live Fast, Die Old
A cura di Simona Capodanno
Fondatore e frontman per quarant’anni dei Motorhead, leggendaria band di speed metal nata negli anni Settanta, Lemmy Kilmister è il più incredibile bevitore e incallito malato di sesso che sia mai salito su un palcoscenico. Definito dai critici il più rumoroso cantante del mondo, Lemmy ha realizzato decine di album e vinto un Grammy Award, dominando le scene del rock e rimanendo sempre fedele a sé stesso nel look eccessivo, nel sound delle sue composizioni, ma soprattutto nella sua filosofia di vita e nella sua profonda onestà.
Ronnie James Dio, il Dio dell’Heavy Metal
A cura di Dodo Occhipinti
Ronnie James Dio inizia la sua carriera cantando ballate d’amore in italiano, poi decide di passare a qualcosa di più pesante e con i Rainbow ottiene un grande successo. Tanto da essere notato da Tony Iommi, che gli chiede di sostituire Ozzie Osborne nei Black Sabbath. Una scelta azzeccata che lo fa diventare uno dei cantanti simbolo dell’Heavy Metal.
John Bonham, The God of Thunder
A cura di Simona Capodanno
Soprannominato “The God of Thunder”, il dio del tuono, John “Bonzo” Bonham è universalmente riconosciuto come il miglior batterista della storia del rock. Gigante buono e irascibile, amante e succube dell’alcol, fa parte del più importante ed influente gruppo hard rock di sempre, i Led Zeppelin, che si sciolgono proprio a causa della sua prematura morte, avvenuta nel 1980 dopo una notte di eccessi alcolici, a soli 32 anni. Il suo genio innovatore ha stravolto completamente il modo di concepire la batteria e le percussioni nella musica contemporanea, dando vita ad una nuova era nel rock, hard rock e heavy metal.
Keith Emerson, il pianista volante
A cura di Francesca Filiasi
Keith Emerson è considerato uno dei più grandi pianisti del rock contemporaneo. Fondatore dei ELP, ovvero gli Emerson Lake & Palmer, grande gruppo di progressive rock inglese degli anni ’70, oltre a un talento musicale innegabile Keith Emerson ha avuto un senso dello spettacolo degno degli artisti più moderni. Con l’organo Hammond e il suo Moog, un’impressionante sintetizzatore, Emerson era un vero e proprio giocoliere della tastiera, capace di suonare al contrario e persino in volo, sostenuto da un complicato sistema di argani. Debilitato da una lunga malattia alle mani che gli impediva di suonare ai livelli di una volta, Emerson si è tolto la vita il 10 marzo del 2016.
In ogni caso, si parla spesso di rock nel programma, ma anche di argomenti sicuramenti cari ai rocker, con le biografie di Joan Baez, Janis Joplin, Courtney Love, ma anche Bud Spencer, Eddie Guerrero e Stephen King.
Buon ascolto!