Home Notizie Erica Mou investita in bicicletta qualche settimana fa: “Per un po’ non ci vedremo, ma tornerò prestissimo”

Erica Mou investita in bicicletta qualche settimana fa: “Per un po’ non ci vedremo, ma tornerò prestissimo”

Erica Mou racconta il brutto incidente che l’ha vista vittima il 22 aprile scorso su Facebook. E promette: “Tornerà prestissimo”.

pubblicato 10 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 17:38

Premessa: Sto bene.

Con queste parole inizia il lungo post di Erica Mou, su Facebook, in cui racconta l’incidente del quale è stata vittima, qualche settimana fa, a Roma:

Titolo: Il 22 aprile mi hanno investito mentre andavo in bicicletta a Roma.

La cantante -conosciuta dal grande pubblico soprattutto grazie alla sua partecipazione a Sanremo 2012 con Nella vasca da bagno del tempo- ha raccontato ai fan cosa le è accaduto, nei dettagli:

Svolgimento: La vita è questa serie di eventi imprevedibili. Che una mattina, mentre vai a ritirare degli abiti per il tour, capisci che la macchina dietro di te non ti vede. Che ti volti. Che in un secondo ti prepari all’impatto. Che l’unico pensiero è non sbattere la testa. Che ti viene una forza inaspettata di alzarti dopo la caduta e correre per toglierti dalla strada.
Che i telefilm ti hanno insegnato di controllare di sentire i piedi e di parlare e di muovere le dita.
Che gridi “Devo stare bene, devo suonare”.
Che un estraneo ti risponde “Signorì, ma ti rendi conto che stai sdraiata sulla Prenestina e stai a parlà?”.
Che capisci che ha ragione lui.
Che le persone accorse ti sembrano amici di sempre.
Ecco com’è l’ambulanza da dentro.
Ecco com’è la sirena. Ecco come sono forti le luci. Ecco com’è il dolore.
Che gridi il nome dei tuoi più cari amici.
Che accorrono e ti riempiono e non ti lasciano.
Che non sai come dirlo a papà. Allora aspetti fino a che ti dicono che va tutto bene.
Grazie dottore.
Va tutto bene. Sei stata fortunata.
L’omero destro si è rotto. Solo lui.
I programmi si spezzano ma poi si ricompongono.
Che però la frattura è brutta. Che dobbiamo operare.
Che hai un amico dottore che ti chiede di fidarti di lui e andare a Milano.
Che fai un borsone e si parte.
E anestesia e sonno profondo e placca e una manciata di viti.
Apri gli occhi e le facce che ami dicono che è andato tutto bene.
Grazie dottori.
E poi arriva un dolore che non si può dire. Pensi che quasi quasi ora sei pronta a partorire.
Una settimana in ospedale in attesa che l’emoglobina risalga. Ad ascoltare le storie delle altre persone, a cenare all’ora del tè, a leggere, a pensare.
Conclusione:
Oggi sono rientrata a casa e per un po’ non ci vedremo, ma torneró prestissimo.
Nel frattempo mi godrò tante piccole cose, imparerò a scrivere meglio con la sinistra e mi impegnerò a ricompormi sempre più.
Vi aggiornerò.
Imbraccerò la chitarra presto.
Vi abbraccerò presto.

Auguri di pronta guarigione e di ottimo recupero ad Erica da parte di Blogo!

Notizie