Eurovision Song Contest 2014, Emma al 21esimo posto: il peggior risultato di sempre per l’Italia
Il record negativo apparteneva a Domenico Modugno.
Alla fine, le nefaste previsioni dei bookmakers si sono tristemente avverate: Emma, che ha gareggiato questa sera alla finale dell’edizione 2014 dell’Eurovision Song Contest con la canzone La mia città, non solo non è riuscita a riportare il premio in Italia, che manca dal lontano 1990 con la vittoria di Toto Cutugno a Zagabria ottenuta con la canzone Insieme: 1992, ma ha anche rimediato il peggior risultato di sempre per quanto riguarda il nostro paese: 21esimo posto con 33 punti, a pari merito con l’Azerbaijan.
Tra i paesi che l’Italia è riuscita a convincere maggiormente troviamo Malta, che ci ha regalato 12 punti, l’Albania, che ne ha donati 10, e il Montenegro, che ci ha riservato 6 punti. In poche parole, i paesi limitrofi ci hanno aiutato ad evitare una debacle. Il fatto che i cugini di San Marino, inoltre, non abbiano regalato nemmeno un punto all’Italia è un fatto che avrà sicuramente strappato qualche sorriso.
Come già scritto, Emma è riuscita ad ottenere il peggior risultato italiano di sempre all’Eurovision Song Contest. Prima di questa sera, infatti, il triste primato apparteneva al mitico Domenico Modugno che, nel lontano 1966 a Malmo, terminò la gara al 17esimo posto con una delle sue hit più conosciute, Dio come ti amo.
Da quanto l’Italia è tornata a partecipare all’ESC, nel 2011 dopo un periodo di assenza durato tredici anni, ci siamo sempre mantenuti in top ten con il secondo posto di Raphael Gualazzi, il nono posto di Nina Zilli nel 2012 e il settimo posto di Marco Mengoni della scorsa edizione. Dopo il 21esimo posto di Emma, l’anno prossimo sarà sicuramente facile fare di meglio.
Emma, quindi, che con la sua carica a volte anche un po’ strafottente non ha mai nascosto il fatto di puntare alla vittoria, si ritroverà costretta a ridimensionare le sue velleità internazionali e farsi un bagno d’umiltà. Sicuramente, la cantante salentina avrà capito che gli pseudo-scandali e le chiacchiere extra-musicali (far parlare di sé mostrando un paio di shorts color oro non è stata una grande mossa) potranno anche funzionare in Italia ma non certo all’estero.
E’ anche chiaro che l’Italia deve abbandonare la propria mentalità provinciale: trasformare la bandiera in un’insalata caprese (che originalità!) e presentare a tutti i costi un pezzo in lingua italiana per puro e sciocco sciovinismo sono mosse che non aiutano ad abbattere il muro con il resto dell’Europa.
I tempi sono cambiati, l’inglese è una lingua essenziale e si può presentare tranquillamente un pezzo in inglese mantenendo intatta la propria italianità.
L’edizione 2014, quindi, sarà sicuramente utile agli artisti italiani che parteciperanno alla manifestazione in futuro per provare a correggere gli errori.
Sempre se, ed è doveroso ribadirlo, l’Italia ci tenga davvero a vincere la manifestazione e accollarsi l’organizzazione dell’edizione successiva…
Foto | © Getty Images