Eurovision Song Contest 2016: 5 motivi per non perdersi la finale (report semiserio)
Qualche curiosità backstage e i nostri buoni motivi per non perdersi la finale di stasera
Qui in sala stampa, anche se mancano alcune ore alla finale dell’edizione 2016 di Eurovision Song Contest, sono già tutti in fibrillazione. Tutti non vediamo l’ora di conoscere quale sarà la canzone vincitrice e di conseguenza quale sarà il Paese che ospiterà l’edizione dell’anno prossimo, ed è una partecipazione sincera perchè non si può non farsi coinvolgere tanto che alla fine di questa settimana ti ritrovi che le canzoni ti piacciono tutte.
Stoccolma, lo posso confermare con certezza, si è comportata da perfetta padrona di casa e tutta la città ha partecipato all’evento. Soprattutto gli avventori dei punti karaoke sparsi tra Eurovision Village (un’ampia area in pieno centro dedicata appuunto a ESC) e EuroClub (una specie di quartier generale di Eurovision, anche questo in centro, proprio accanto al palazzo reale), che hanno messo anima e corpo – e soprattutto voce – nelle loro, a volte agghiaccianti e non lo dico per il freddo di questi giorni, interpretazioni. Persino i semafori hanno partecipato, a modo loro.
In questo momento sono in corso le prove, le cosiddette
Insomma, le promesse per uno spettacolo grandioso ci sono tutte. Ma ecco perchè, a maggior ragione, non dovete perdervi questo appuntamento (a parte il singolo nuovo di Justin Timberlake, che ve lo dico a fare?):
Motivo numero 1 – Francesca Michielin
Eh beh dai, orgoglio nazionale prima di tutto. Secondariamente per il messaggio che Francesca ci ha raccontato di voler inviare agli spettatori di Eurovision e indirettamente anche all’Europa: smettiamo di costruire muri. Mai momento fu più azzeccato. Per quanto riguarda gli altri brani, meritevoli sono quelli di Australia, Malta, Georgia (pazzeschi), Cipro, Francia e Ungheria.
Ps. (Intanto, già che si è parlato di italianità, facciamo anche un in bocca al lupo a Federico Russo e Flavio Insinna, a cui tocca l’arduo compito di commentare la serata per Rai1).
Motivo numero 2 – Il clima da Giochi Senza Frontiere
Per quanto mi riguarda questo è il secondo Eurovision che seguo direttamente, e tutte e due le volte mi sono sentita proiettata indietro nel tempo, nella gloriosa era di Giochi Senza Frontiere. Ricordate GSF? (E quanto ci manca?) C’è competizione, certo, moltissima, si salta sulla sedia quando un Paese che credevi ‘amico’ dà i suoi twelve points a qualcun altro, ma il sottofondo generale è quello di una grande festa (in questo momento in sala stampa c’è in giro un collega austriaco che al grido di #cometogether, slogan dell’ESC2016, abbraccia tutti).
Motivo numero 3 – Non solo Abba
A parte qualche parenttesi strettamente folk e locale, la musica svedese è una figata. Anche quella che non credevi che fosse svedese e invece lo è tipo: Roxette, Europe, Ace Of Base, Icona Pop e molti altri infatti arrivano da qui (e poi ci sono alcune band tra le mie preferite ever, che vi consiglio se amate sonorità più zozze e chitarrose: Backyard Babies, Hives, Refused e Hellacopters tanto per fare qualche nome). Comunque se dentro di voi abita una dancing queen o un man after midnight sappiate che qui a Stoccolma c’è l’imperdibile Museo degli Abba.
Motivo numero 4 – Cercare di scoprire il trucco della Russia
Lo abbiamo visto già visto all’opera durante le semifinali Sergey Lazarev (che ha portato un pezzo tamarrissimo, ma che sta piacendo molto) e il suo schermo magico. Durante le prove di ieri abbiamo tutti cercato di aguzzare la vista, ma niente, quanddo si arrampica non si capisce il trucco. Provateci voi stasera.
Motivo numero 5 – Il cambiopalco alla Brachetti
Purtroppo questo in televisione non lo vedrete ma sappiate che nel brevissimo tempo in cui vengono proiettate le schede degli artisti una squadra di tecnici esce, prepara le scenografie, e scompare. Durante le prove di ieri l’abbiamo vista all’opera e siamo rimasti a bocca aperta, a tutti loro va un grande, grandissimo applauso perchè senza di loro uno spettacolo del genere non sarebbe possibile.