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Fabri Fibra vs Valerio Scanu: il rapper condannato per diffamazione

Il rapper è stato condannato per la canzone A me di te.

pubblicato 30 Giugno 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 16:00

Nel 2013, Fabri Fibra, il rapper attualmente in classifica con la versione Reloaded di Tradimento, il suo storico album pubblicato dieci anni fa, pubblicò il suo settimo album di inediti intitolato Guerra e Pace.

In questo album, è presente una canzone intitolata A me di te, dove Fabri Fibra fa riferimento a Valerio Scanu con le seguenti rime:

Vento in poppa, come un veliero
Vengo in bocca come a Valerio
Che in verità è una donna a me sta bene il mondo è vario
Vladimir re-invertito, un travestito al contrario
Davvero? Certo!
L’ho visto a Porto Cervo
Esplodevo come a Chernobyl
Dopo il suo concerto
Eravamo nel suo camerino a bere vino, io l’ho spinto in bagno
Lui mi ha detto: “In tutti i mari, in tutti i laghi”.
Non capisci? Mi bagno!
Con una corda l’ho legato sul divano, lui mi ha detto:
“Questa corda mi ricorda il mio compagno di scuola media,
si chiamava Massimo, chiavava al massimo,
una media alta mi in*ulava come i mass-media”.
Io ho risposto: “Complimenti!”
Gli ho abbassato i pantaloni e sotto aveva un tanga e quattro assorbenti.
Giù le mutande, il liquido fuori da questo glande,
tira su tutto come le canne
Mi sono fatto Valeria Scanner!

A distanza di tre anni, una sentenza del Tribunale di Milano ha stabilito che questa canzone è lesiva nei riguardi della reputazione di Valerio Scanu che, dopo la pubblicazione dell’album, ha adito le vie legali.

Il rapper dovrà pagare una multa e dovrà versare a Valerio Scanu una provvisionale pari a circa 20mila euro.

La sentenza può considerarsi definitiva, essendo scaduti i termini, e quindi non è più impugnabile. Gli avvocati di Valerio Scanu, però, sono pronti ad agire anche in sede civile per ottenere un pieno risarcimento per il loro assistito.

Paola Castiglione e Ugo Cerruti, legali di Scanu, hanno commentanto la sentenza con queste dichiarazioni:

Le espressioni utilizzate dal cantante Fabri Fibra sono diffamatorie in maniera oggettiva, come ha stabilito il giudice. Ed è la prima sentenza in Italia che vede la condanna per diffamazione di un cantante di musica rap. La musica è libertà, ma insultare squallidamente una persona non è musica e non è arte. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona.

All’epoca della pubblicazione dell’album, Fabri Fibra commentò la canzone A me di te con queste dichiarazioni:

Scanu ha vinto Sanremo e in un anno ha raggiunto il successo per poi finire schiacciato per terra senza più l’apporto dei discografici . Questi ultimi abbracciano i ragazzi che vengono dai talent come fossero fonte di ricchezza per poi sparire. Dunque Scanu non dovrebbe incazzarsi con me ma anzi lo incito a incazzarsi coi suoi discografici, svincolarsi e fare la musica libera che vuole.

Valerio Scanu, sempre all’epoca dei fatti, rispose così:

Quello che ha scritto nella sua canzone non c’entra niente con il consiglio discografico che mi ha dato. E’ un escamotage che ha trovato perché la sua canzone è un insieme di insulti. Si dovrà anche prendere le responsabilità di quello che dice. Sono tutte cose abbastanza pesanti. Sono insulti gratuiti e senza motivo.

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