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Fabri Fibra feat. Neffa – Panico: Testo e Video Ufficiale

Il testo e il video dell’ultimo singolo del rapper di Senigallia.

pubblicato 18 Luglio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 06:14

Panico è il nuovo singolo di Fabri Fibra, quarto estratto da Guerra e Pace, il settimo album del rapper marchigiano pubblicato lo scorso febbraio e certificato Disco D’Oro grazie alle oltre 30.000 copie vendute.

Da Guerra e Pace, sono già stati estratti i singoli Pronti, Partenza, Via! e Ring Ring, più il singolo promozionale che dà il titolo all’intero album.

Da oggi, è anche disponibile il video ufficiale della canzone, diretto da Gaetano Morbioli. Panico vede la partecipazione di Neffa che, oltre alla partecipazione come cantante, lo ritroviamo anche nelle vesti di produttore del brano.

Questo è il testo di Panico. Successivamente, troverete anche il video ufficiale:

Preso dal panico
Fermati un’attimo
Perché se vai più giù
Forse non torni più
Cerchi di uccidere
Quello che hai dentro te
Ma fare come fai
poi te ne pentirai.

Entra nella mia testa
mare in tempesta
facce finte di cartapesta
carne fresca, l’amo e l’esca
l’orrido, un uomo che ti insegue
in un corridoio, pagine sfoglio
ricordi come foto nel portafoglio,
il vento che ti sbatte contro lo scoglio,
nemici che ti stringono intorno al collo
cantano in coro,
in giro senti le urla
il mercato è costipato,
non esce nulla,
intorno trasformazioni
soldi diventano debiti,
i sogni incubi gli amici diventano acrobati
che saltano via, è un altro giorno di ordinaria follia
nella testa mia, a un passo dalla pazzia
dentro casa parole a caso
mancano pezzi in questo puzzle.

Preso dal panico
(non piangere)
Fermati un’attimo
(posso farcela)
Perché se vai più giù
(più giù)
Forse non torni più
(forse non torni più)
Cerchi di uccidere
(nemici)
Quello che hai dentro te
(non lo dici)
Ma fare come fai
(come fai)
poi te ne pentirai
(te ne pentirai)

Vorrei dimenticarvi tutti,
amnesia, rimango sveglio con la luce accesa,
non c’è l’evento se non c’è l’attesa,
il timore di non essere all’altezza,
la voce che si spezza,
meglio di Monti peggio di altri si scherza,
lei che ti ama e dopo un po’ ti disprezza,
come una macchina che in curva non sterza
e tu dentro senza cintura di sicurezza
come la distanza, salta una parte problemi di stampa,
c’è un filo logico e la gente ci inciampa,
lo stesso sogno ripetuto 150 notti di fila,
gente che sfila mascherata, sotto la maschera
la faccia disperata e ragazze sul letto
che mentre dormo prendono un coltello in mano
mi sveglio taglio sul petto e corro.

Preso dal panico
(non piangere)
Fermati un’attimo
(posso farcela)
Perché se vai più giù
(più giù)
Forse non torni più
(forse non torni più)
Cerchi di uccidere
(nemici)
Quello che hai dentro te
(non lo dici)
Ma fare come fai
(come fai)
poi te ne pentirai
(te ne pentirai)

Questo mondo è esoterico,
demoni chiedono il solito,
il mio motto è piede sul pedale,
scrivo tossico come all’ospedale,
pagina senza testo e punteggiatura
tu la chiami bianca io la chiamo paura,
e l’ho provata uscendone accecato
non l’ho cercata è lei che mi ha trovato,
è stato un cataclisma, testa divisa come la parola tagliata,
la gente sbagliata me la sono lasciata alle spalle,
se, come una pugnalata,
non accettare consigli da chi non accetta mai consigli,
impara dagli sbagli,
in effetti guarda me ne ho fatti mille
ci sono già passato certe cose posso dirle a te che sei

Preso dal panico
(non piangere)
Fermati un’attimo
(posso farcela)
Perché se vai più giù
(più giù)
Forse non torni più
(forse non torni più)
Cerchi di uccidere
(nemici)
Quello che hai dentro te
(non lo dici)
Ma fare come fai
(come fai)
poi te ne pentirai
(te ne pentirai)

Foto | © Getty Images

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