Faithless, è morto Maxi Jazz, il cantante della band
Maxi Jazz, il cantante leader dei Faithless, è morto a 65 anni: le dichiarazioni degli ex compagni di band via social
Maxi Jazz, cantante del gruppo britannico Faithless, è morto all’età di 65 anni. Ad annunciarlo è stata Sister Bliss, ex compagna di band, rivelando che è morto “serenamente nel sonno” nella sua casa nel sud di Londra venerdì notte:
“Invio amore a tutti voi che avete condiviso il nostro viaggio musicale. Prendetevi cura l’uno dell’altro”
Sono state queste le parole via Twitter, rivolte ai fan, dopo la rivelazione della scomparsa di Maxi Jazz. I Faithless erano diventati famosi per diversi singoli tra cui “We Come 1“, che raggiunse la top 3 delle classifiche nel 2001 e il successo dance “Insomnia“, che raggiunse il terzo posto nel 1996.
Una dichiarazione condivisa sull’account Facebook di Jazz e firmata dai suoi ex compagni di band dice:
“Era un uomo che ha cambiato le nostre vite in tanti modi. Ha dato un significato e un messaggio adeguato alla nostra musica. “Era anche un adorabile essere umano con tempo per tutti e una saggezza profonda e accessibile. È stato un onore e, ovviamente, un vero piacere lavorare con lui. “Era un brillante paroliere, un DJ, un buddista, una magnifica presenza scenica, amante delle auto, chiacchierone senza fine, bella persona, bussola morale e genio”
I Faithless sono stati gli headliner di alcuni dei più grandi festival del mondo tra cui Glastonbury. Sono stati nominati ai Brit Awards nel 1999 e nel 2002. La band si è sciolta ufficialmente nel 2011 ma si è riunita per pubblicare un nuovo album in studio quasi un decennio dopo, durante la pandemia di Covid. Tuttavia, non furono raggiunti da Jazz, che aveva formato un’altra band, Maxi Jazz & The E-Type Boys.
Nato a Brixton, infatti Jazz ha anche diretto una band chiamata Maxi Jazz & The E-Type Boys e ha pubblicato musica con il gruppo Soul Food Cafe.
Il DJ David Pearce ha sottolineato come i Faithless siano diventati una “forza iconica nella musica dance britannica dalla metà degli anni ’90, toccando così tante vite”. Ha detto che proprio Jazz era “il poeta della musica da ballo” e “un’anima calda, divertente e amichevole”.