Federico Zampaglione dei Tiromancino su Facebook: “Quanti modi ci sono oggi per far parlare di sé quando l’arte dice pochino?”
Federico Zampaglione dei Tiromancino si è sfogato nelle scorse ore su Facebook con gli artisti che cercano di colmare le loro lacune con i siparietti trash. Con chi ce l’avrà?
Federico Zampaglione dei Tiromancino mette mano a Facebook per dire la sua sugli ultimi sviluppi, non particolarmente positivi, dell’industria discografica e più in generale artistica italiana.
Sul social network di Mark Zuckerberg, l’artista romano ha sottolineato di essersi stufato di tutti quegli artisti che, in mancanza di particolari doti, decidono di far parlare di loro in ben altri modi, facendo leva sulle polemiche o sul trash.
Qui sotto trovate il lungo post sfogo di Federico Zampaglione.
Quanti modi ci sono oggi per far parlare di se quando l’ arte dice pochino eh ?
Compiere gesti strani e ad effetto, dichiarazioni altisonanti e controverse, buttarla sul patetico tentando l’ effetto lacrimuccia tanto caro a una serie di trasmissioni TV trash ( o altrove su giornali, web etc etc ) basate sulla pura speculazione del dolore e disagio , raccontare tutti ma proprio tutti i propri affari privati, innescare polemiche, buffonate, litigi, finti amori e relative separazioni, sputtanare persone e chi più ne ha più ne metta.
Ma non vi rendete conto che non serve a nulla ? 48 ore di fesserie con grandi titoli e pioggia di commenti e poi… puff ! Avanti con la prossima notiziola da sbranare .
Se alla base mancano i contenuti tutto il ridicolo circo mediatico é destinato a svanire dopo pochissimo, lasciando dietro di se il nulla dal quale é stato generato.
Una canzone che emoziona, un film che ti arriva dentro, un quadro che ti incanta o un libro che ti aiuta a capire chi sei davvero, non hanno bisogno di parole o fatti eclatanti a sostenerlo .
Basta ascoltare, guardare, ammirare o leggere. Tutto qui.
E le cose fatte con questo spirito continueranno ad esistere per sempre nel cuore e nella mente di chi ha ricevuto qualcosa di buono, pulito e sopratutto onesto.
Spesso mi dicono che dovrei andare di più in giro a parlare di me.
Di me ? E perché ? A dire cosa ? A fare scena? Pena? Parlare di quanto ho sofferto perdendo mia madre? Di separazioni da donne che ho amato? Di questioni familiari ? Non so….Io parlo e racconto di me attraverso strumenti artistici. Se vado in tv suono, faccio vedere momenti di un mio film…non parlo dei cazzi miei. Quelli sono miei e basta. Mi sentirei un poveretto a dover usare quelle argomentazioni per essere lì… magari pure in promozione con un nuovo disco di cui altrimenti nessuno parla perché é mediocre e non dice nulla.
Poi per carità, ogni tanto si può condividere anche qualche cosa delle nostre giornate..ma c’ é un limite a tutto.
L’ arte va rispettata e vissuta con coraggio e dignità, pertanto non serve mettere se stesso davanti a ciò che fai.
A meno che ciò che fai, non abbia alcuna forza effettiva e necessiti tue chiacchiere e strombazzamenti per esistere, o almeno tentare.Badate bene non é una critica verso nessuno in particolare, ma verso un sistema. che sta prendendo piede in modo pericoloso e se non ci si ferma tra un po’ durante la conferenza stampa di lancio di una qualsiasi opera… ci troveremo tutti a parlare solo di quanto ci sta antipatico tizio o caio, a piangerci addosso commiserandoci , a lanciare polemiche verso categorie di persone, etnie, o fazioni politiche , oppure svelando ogni singola vicenda bella o brutta del nostro privato.
Vogliamo fare gli artisti ? Lasciamo allora che sia L’ ARTE a parlare e a rappresentarci !!
Proprio come hanno sempre fatto i Grandi di cui si é sempre saputo poco o niente a livello personale , ma che sono stati in grado di lasciare perle di pensiero negli anni…e dire solo con la potenza delle loro opere tutto ciò che c’ era da dire.
Baci a tutti
Ma quindi a chi si starà riferendo Federico Zampaglione con il suo ultimo post? Se ci dovessimo attenere alle sue parole, non c’è di fatto nessun riferimento preciso all’interno del post e la sua dovrebbe essere semplicemente una riflessione generale.
Eppure, considerato il periodo storico in cui viviamo e il tempismo del post, ci viene quasi naturale pensare che la sua riflessione sia nata dagli sviluppi del caso Morgan contro Bugo post Sanremo 2020.