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Fedez: “La Siae continua a incassare in modo indebito i diritti su miei concerti”

“Quei brani hanno tanti padri, dobbiamo rappresentarli tutti” replica la Siae.

pubblicato 2 Giugno 2017 aggiornato 16 Ottobre 2020 14:43

Ad aprile 2016, c’era stata la conferenza stampa dell’annuncio dell’abbandono della Siae da parte di Fedez per Soundreef :

“Fedez lascia Siae e si affida a SoundReef per la raccolta diritti d’autore […] Ho scelto di affidarmi a loro per la trasparenza dei miei diritti d’autore perché voglio scegliere e sostenere chi fa della trasparenza e della meritocrazia dei valori fondanti”. Così si legge in cartella stampa. Questo sistema “riduce drasticamente i tempi di rendicontazione e pagamento dei compensi per gli autori”.

A distanza di mesi, ecco lo sfogo del rapper su Repubblica:

La Siae continua a incassare in modo indebito i diritti su miei concerti. Non sanno con chi hanno a che fare: chiederò un decreto ingiuntivo per riaverli

Fedez spiega la situazione:

Dopo le prime tre date, per cui ho dato in licenza i miei diritti attraverso Soundreef, Siae e Assomusica, l’associazione dei produttori di spettacoli, hanno scritto agli organizzatori che se avessero versato le royalties a Soundreef avrebbero dovuto pagare due volte. Alla faccia della direttiva europea che chiedeva di liberalizzare il settore. E della trasparenza che Siae tanto sbandiera”.

Nonostante abbia firmato le licenze direttamente con gli organizzatori

Niente da fare, Siae ha comunque riscosso i soldi per nove date su venti. Qualche giorno fa mi arriva una lettera in cui dicono che, siccome le mie canzoni hanno ritornelli o la musica scritta da altri autori, la raccolta spetta comunque a loro”.

Infine, la decisione di prendere in mano la situazione, alla domanda su cosa abbia intenzione di fare:

“Il mio avvocato chiederà al giudice un decreto ingiuntivo sulle quote di cui Siae si è appropriata indebitamente. Le altre azioni legali le lascio a Soundreef, che è pronta (…) Il giorno stesso Filippo Sugar, il presidente di Siae, mi ha dato appuntamento cercando di dissuadermi. Mi ha detto che Soundreef non ce l’avrebbe fatta a raccogliere i diritti. E certo, sono loro a impedirglielo! Propaganda di quart’ordine. Gli addetti ai lavori della discografia pensano che gli artisti siano degli ignoranti, forse qualche tempo fa era così. Io però non delego a nessuno la gestione dei miei affari. Non hanno capito con chi hanno a che fare”.

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