Festival di Sanremo, gli ospiti stranieri: 10 esibizioni anni ’70 e ’80 che hanno fatto storia (VIDEO)
In attesa di Sanremo 2014 facciamo un piccolo tour tra le esibizioni degli ospiti stranieri degli anni ’70 e ’80.
Ci sono tanti modi di raccontare il Festival di Sanremo: uno di questi è ripercorrerne la storia attraverso gli ospiti stranieri, ovviamente musicali. Da sempre al centro di polemiche – alimentate talvolta dai cachet stellari, talvolta dalla portata provocatoria dei vari personaggi – gli ospiti stranieri hanno però contribuito a scrivere alcune delle pagine più interessanti del Festival. A rivederle oggi certe ospitate sembrano davvero incredibili.
Ve ne presentiamo 10 (+1), accomunate dal riferirsi ai decenni ’70 e ’80 e dal fatto di essere scelte da me. La selezione è quindi ampiamente migliorabile e decisamente non esaustiva. Molto è dipeso anche da quel che YouTube ci offre, elemento non trascurabile, visto che si cercano materiali che risalgono a più di 40 anni fa e per di più a un periodo ‘buio’ per il Festival di Sanremo come gli anni ’70, seguiti poco e male dalla Rai. Ah, non c’è nessuna classifica: l’unica progressione è quella cronologica. Beh, vediamo cosa è passato per Sanremo…
Sanremo 1977 – Barry White, I’m Qualified to Satisfy You
La voce più profonda della musica internazionale arriva per la prima volta a Sanremo nel 1977. E’ anche la prima volta del Festival all’Ariston (da cui non si schioderà più se non nel 1990 per un discutibile esperimento) ed è anche la prima edizione a colori per la tv italiana. Era un periodo davvero particolare per il Festival che stava cercando una sua identità televisiva tra alti e bassi, ma quell’edizione fu vinta dagli Homo Sapiens con “Bella da morire”. Barry White tornò a Sanremo anche nel 1981 con “You Are The First, My Last, My Everything”.
Sanremo 1978 – Grace Jones, La vie en rose
Si affaccia sui palcoscenici italiani una voce potente e destinata a segnare il decennio successivo: parliamo di Grace Jones, che si presenta a Sanremo 1978 per uno dei suoi primi grandi remake, rimasti veri e propri cavalli di battaglia del suo repertorio. Regina della discomusic si presenta a Sanremo con una versione del successo di Edith Piaf destinato a fare epoca. Partecipo’ anche in gara nel 1991 in coppia con Renato Zero, in “Spalle al muro”: una coppia che rimase nella storia del Festival.
Sanremo 1979 – Tina Turner, Root, Toot Undisputable Rock’n Roller
La prima volta di Tina Turner a Sanremo risale al 1979 al fianco di Mike Bongiorno. Di quell’esperienza ci restano le prove, ma con l’abito di scena, riproposte da Rai Storia in uno speciale Res Gestae. C’era di che restare ‘scandalizzati’ anche se in quegli anni il pubblico Rai era abituato a ben altre cose sul Secondo Canale. L’edizione 1979 fu vinta da “Amare” di Mino Vergnaghi, per la cronaca.
Sanremo 1981 – Kiss, I
Ok, i Kiss non hanno mai suonato live all’Ariston, ma non si può non includere nella lista delle storiche esibizioni sanremesi questo collegamento con lo Studio 54 di New York. Una ‘diretta’ che fece a suo modo storia, con l’inviata che consegna un Telegatto ai Kiss. Scene incise a fuoco nella memoria di chi le vide in diretta e di chi li ha recuperati dopo. Una menzione speciale all’inviata che stava ai Kiss come la Regina Elisabetta a una puntata di Geordie Shore.
Sanremo 1983 – Peter Gabriel, Shock the Monkey
Fu Andrea Giordana, conduttore del Festival 1983, a lasciare il palco dell’Ariston a una strepitosa esibizione di Peter Gabriel. Una performance di grande impatto scenico che regalò sul finale una vera e propria chicca che ancora angoscia qualche responsabile del teatro, mi sa. Gabriel, infatti, afferrò una liana per librarsi sull’Ariston a mo’ di scimmia (come da titolo), ma la scarsa rincorsa lo portò a ‘schiantarsi’ letteralmente sulla platea e a camminare sugli schienali delle poltroncine rosse, anni prima di Benigni alla cerimonia degli Oscar. Peter Gabriel ‘shockò’, c’è poco da dire, anche per il trucco (uno dei più belli visti al Festival), non certo per il playback che era di prassi all’epoca. Quell’edizione la vinse Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”, per dire.
Sanremo 1984 – Queen, Radio Ga Ga
A pensarci ora sembra quasi assurdo, ma nel 1984, in un’edizione condotta dal solito Pippo Baudo e vinta da “Ci sarà” di Al Bano e Romina Power, all’Ariston sbarcarono niente di meno che i Queen per cantare (in playback) Radio GaGa per due volte in due diverse serate. Fu anche l’anno dei Culture Club, di Bonnie Tyler con Total Eclipse of the Heart, ma anche Paul Young e Pippo Franco. Appunto. E non perdetevi la chicca d’apertura: Beppe Grillo e Pippo Baudo che presentano i Queen.
Sanremo 1985 – Duran Duran, Wild Boys
I Duran Duran a Sanremo 1985 furono davvero un evento: il gruppo inglese era all’apice del successo (erano anche vicini allo scioglimento ma lo si scoprì poi) e portarono al Festival tutto lo scompiglio del divismo più isterico. Simon Le Bon, John Taylor, Nick Rhodes, Roger Taylor ed Andy Taylor (la formazione storica) furono braccati dalle fans come mai prima d’allora s’era visto a Sanremo. Simon rimediò anche la rottura di un piede (evento alquanto dubbio), ma la sua esibizione rimarrà storica perché perse il microfono continuando ‘miracolosamente’ a cantare. Un playback all’epoca non si negava a nessuno. Poi tornarono, meno divi, ma non meno miti, nel 2008 (e c’era ancora Pippo, che mostrò un rvm registrato durante le prove e non il filmato ‘compromettente’). Nel 1985 furono ospiti, tra gli altri, anche gli Spandau Ballet, Sade, Bronski Beat, Frankie e Goes To Hollywood, Village People, Chaka Khan e Talk Talk: conduceva Pippo Baudo, vinsero I Ricchi e Poveri con “Se m’innamoro”, sempre per dire.
Sanremo 1986 – Sting, Russians
Uno dei capolavori di Sting che si avviava alla sua carriera solista dopo i Police arriva sul palco dell’Ariston nel 1986, altra annata storica per gli ospiti internazionali. Furono presenti in quell’edizione gli Spandau Ballet con Fight for ourselves, i Mr. Mister con Broken wings, i Double con la hit dell’anno (e loro vero unico grande successo) The Captain of her heart, i Prefab Sprout, i Fine Young Cannibals, i Talk Talk, i Depeche Mode, Falco, solo per dirne alcuni. Ma Sting a Sanremo ha un che di unico. Vinse Ramazzotti con Adesso tu, sempre per la cronaca.
Sanremo 1987 – Patsy Kensit e gli Eight Wonder, Will You Remember
Ebbene sì, “we remember”. Difficile dimenticare il vestito di Patsy Kensit che scivola da tutte le parti e mostra un accenno di seno. La cantante, rimasta nell’immaginario italiano per quella ospitata sanremese, pesava tutti i 15 chili (comprese scarpe e collant) e quell’abito monospalla proprio non voleva star su. Va detto che era il suo abito di scena e che forse un punto per stringerlo sarebbe stato utile, ma poi come avrebbe potuto cantare “Will you remember?”. Che fosse tutto studiato apparve chiaro a molti. L’unica ‘consolazione’ per Baudo è che il ‘fattaccio’ non avvenne all’Ariston ma al ‘PalaRock’: si è provato di tutto negli anni per avvicinare i giovani al Festival, anche la doppia location ‘live’. Quell’anno all’Ariston, invece, ci furono gli Europe con The Final Countdown. (PS. L’anno dopo Patty tornò, con altra scollatura, ma la regia indugiò sulle panoramiche. Notare anche come la grafica Rai scrisse ‘Eight Wonder’).
Sanremo 1987 – Whitney Houston, All at Once
Sanremo 1987 è anche Whitney Houston, prima artista a ottenere un bis a Sanremo e una delle pochissime dell’epoca a esibirsi live, come spiega Pippo Baudo in apertura di video. Impossibile non inserirla in un elenco di questo tipo. Per lei era la prima volta in Italia: Baudo la accolse con tutti gli onori e ricordando al pubblico che si trattava della giovanissima e talentuosa ‘nipote’ di Dionne Warwick. E ancora oggi, a 27 anni di distanza, viene la pelle d’oca a sentirla cantare. Quell’edizione fu vinta da “Si può dare di più”, di Morandi, Ruggeri, Tozzi.
BONUS TRACK
Sanremo 1989 – Depeche Mode, Everything Counts
Sì, mi serve una bonus track per i Depeche Mode da Sanremo 1989, una delle edizioni più ricche di ospiti che il Festival ricordi. Tra PalaRock e Teatro Ariston si esibirono (tra gli altri) Ray Charles e Dee Dee Bridgewater, Charles Aznavour, Elton John, Boy George, Chris Rea, Johnny Clegg, Nick Kamen, Tracy Spencer, gli Europe, Chico Buarque, Sandie Shaw, Little Steven, Cliff Richard, Kim Wilde, Tanita Tikaram, Simply Red, Ofra Haza, Joan Manuel Serrat, Tuck & Patti, Bros. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ma i Depeche Mode sono stati più volte a Sanremo e almeno una partecipazione andava testimoniata: furono infatti ospiti nel 1986 con Stripped e torneranno nel 1990 con Enjoy the Silence. Un posto in questo piccolo ‘best of’ ci voleva.