Fiorella Mannoia: “A Te è il mio disco in tributo a quel capoccione di Lucio Dalla”
Fiorella Mannoia racconta A Te, il suo nuovo disco in cui reinterpreta undici brani di Lucio Dalla.
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E’ uscito ieri, martedì 29 ottobre, A Te, il nuovo disco di Fiorella Mannoia che ha voluto omaggiare Lucio Dalla reinterpretando undici brani del cantautore scomparso e racchiudendoli in questo progetto. A Te contiene un cd e un dvd con le interviste a chi ha voluto collaborare all’album, registrato in presa diretta con l’Orchestra Sesto Armonico sotto la guida di cinque maestri d’eccezione: Peppe Vessicchio, Pippo Caruso, Stefano Zavattoni, Paolo Buonvino e Marcello Sirignano. Nel disco si trovano i maggiori successi di Dalla (da Anna e Marco a Caruso passando per Cara), ma anche brani che Fiorella ha voluto far conoscere o riscoprire del repertorio di Lucio (come Sulla Rotta di Cristoforo Colombo e La casa in riva al mare). Non potevano mancare un paio di duetti in tributo alla discografia del cantautore. E allora ecco Felicità, cantata in coppia con Ron, e La Sera dei Miracoli, che si avvale della voce di Alessandra Amoroso. Oggi abbiamo incontrato Fiorella Mannoia che ci ha parlato di questo nuovo progetto, degli artisti che ha chiamato a partecipare per omaggiare il grande artista italiano in questione e anche di quella volta in cui lei e Lucio Dalla, che la chiamava “Rosalba”, si erano ritrovati a litigare furiosamente…
Ma andiamo con ordine e scopriamo A Te, brano per brano. Ad esempio: com’è nata la scelta delle canzoni da includere nel disco?
Non è stato facile scegliere tra i brani di Lucio perché tutta la sua discografia è davvero sterminata. Ci ha lasciato un patrimonio immenso. Alcune le ho scelte per affetto: Anna e Marco ad esempio non poteva mancare perché l’ho cantata tante volte con lui. E’ il brano che più mi lega a Lucio dal punto di vista “professionale”, diciamo. E’ stata un’emozione reinterpretarla anche al Campovolo con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Inevitabile che in questo disco ci fosse anche Cara, che ho scelto di cantare in ogni tappa del mio ultimo tour come saluto a Lucio. Poi ho voluto aggiungere anche brani un po’ meno conosciuti del suo repertorio. Sulla Rotta di Cristoforo Colombo e La Casa in Riva al Mare sono canzoni che forse solo chi ama Lucio ricorda bene. So che lui, come mi ha confermato anche il suo compagno Marco Alemanno, le amava molto. Infine ho scelto anche in base ai brani che io potevo cantare. Perché Lucio aveva un’estensione vocale non comune. Non lo dava a vedere perché saltava da un’ottava all’altra senza sforzo. Per questo, ad alcuni brani ho dovuto rinunciare. Un esempio? Apriti Cuore, una delle mie canzoni preferite di Lucio, non ho proprio metterla nel disco
A Te è registrato in presa diretta, perché questa scelta?
Sono felicissima di aver registrato questo disco in presa diretta con l’orchestra. Cantare con le cuffie in uno stanzino mi ha sempre messo un po’ di tristezza. Dovevo chiudere gli occhi e immaginarmi un pubblico, delle persone che suonavano intorno a me. L’abbiamo fatto in due giorni e sono stati due giorni meravigliosi. Io avevo il mio disco di inediti quasi pronto e se non avessi sentito l’urgenza di omaggiare Lucio, oggi saremmo qui a parlare del mio nuovo singolo inedito. Ma dovevo fare un tributo a Lucio e dovevo farlo assolutamente così. Non è un disco fatto in maniera tradizionale, come si fa oggi. Volevo che ci trovassimo tutti insieme, che ci vestissimo eleganti e salutassimo Lucio in questo modo. L’ho fatto davvero con il cuore.
In A Te c’è un duetto con Alessandra Amoroso nel brano La sera dei miracoli…
Su Alessandra avevo fatto una scommessa che sono felice di aver vinto. Non l’avevo mai sentita cantare un repertorio che non fosse il suo, soprattutto non l’avevo mai sentita alle prese con Lucio. Però una volta avevamo cantato insieme Quello che le donne non dicono e in quell’occasione, la sentivo anche quando cantava durante le prove: era sempre aggraziata, elegante. Mi ci voleva proprio qualcuno che La sera dei miracoli la cantasse in quel modo lì, rispettandola. Così ho pensato che lei potesse essere adatta. Ho rischiato, non sapevo cosa sarebbe successo perché non avevamo fatto prove insieme su questo brano. E invece appena è partito il pezzo, ho capito di aver fatto la scelta giusta. Ho chiamato lei anche per un senso di continuità: l’ultima volta che abbiamo visto Lucio in tv, stava dirigendo l’orchestra per Pierdavide Carone a Sanremo, poi ha cantato con Marco Mengoni. Non aveva nessun atteggiamento snob verso i talent e anche io nel mio piccolo ho voluto fare la stessa cosa cantando con Noemi e con Chiara Galiazzo. Io vedo queste collaborazioni come uno scambio generazionale: io apro a loro la porta del mondo cantautorale che magari le farà conoscere a un pubblico più grande e più critico. Loro invece mi aprono la porta a un altro mondo, quello dei teenager che le seguono e che a stento sapranno chi sono io e chi era Lucio. Questi scambi sono importanti perché a loro dai maggior credibilità mentre a noi viene in tasca la conoscenza di mondi nuovi. Alla fine posso dire che si tratta di uno scambio alla pari.
L’altro duetto, invece, è con Ron…
Ron non poteva mancare. Ha diviso un percorso artistico così lungo e profondo con Lucio che non potevo non chiamarlo. Lui non aveva mai detto sì a chiunque l’avesse chiamato per ricordare Dalla. Anche con me ci ha pensato un po’, ma poi ha accettato perché, come dice anche nel dvd, sapeva che avrei trattato Lucio e i suoi brani col rispetto che meritano e che avrei fatto tutto con amore. Felicità è uno dei brani preferiti di Ron all’interno della discografia di Lucio, l’abbiamo fatta pianoforte e voce. Ci siamo ritagliati un momento per noi due, con il pianoforte meraviglioso di Danilo Rea. Gli archi arrivano quasi alla fine, quando quasi non te li aspetti più. Nel dvd troverete molti aneddoti raccontati anche da lui su Lucio. Sono storie divertenti su quanto fosse capoccione e testardo, ad esempio…
Capoccione? Lo sarà mai stato anche con lei?
Assolutamente! Una volta, nei primi anni Novanta, avevamo avuto una discussione per cui poi non ci eravamo più parlati per lungo tempo. Io ero a Milano e mi aveva chiamato per raggiungerlo a Bologna: voleva farmi sentire una canzone “strepitosa”. Lui usava sempre l’aggettivo “strepitoso” quando qualcosa gli piaceva. Comunque quel brano che mi aveva fatto sentire era di un cantautore esordiente di cui ora non ricordo il nome, ma il punto è che non mi piaceva per niente. Io non sapevo come dirglielo perché insomma…come fai a dire a Lucio Dalla che secondo te ha torto in campo musicale? Alla fine gli ho tenuto testa e non ho cambiato idea. Dopo questa discussione, non ci siamo sentiti per un po’. Ma lui era sempre capoccione e testardo, non avrebbe mai ammesso di non avere ragione!
E com’era il suo rapporto con lui, a prescindere dalla sua testardaggine?
Tengo sempre a dire che non ero la migliore amica di Lucio. Giusto perché quando una persona muore, poi saltano fuori migliori amici come funghi. Ecco, io non ero tra loro. Io sentivo un sincero affetto nei suoi confronti e questo affetto era ricambiato, era un rapporto tenero, di sincera stima.
E’ previsto un tour per A Te?
No, ci sarà solo una data il 23 dicembre a Roma. Ne farò al massimo un’altra sempre nella capitale, ma non mi sembrava giusto portare in giro canzoni non mie. Nel 2014 compirò 60 anni e sì, per quest’occasione andrei in tour molto volentieri. Dovrà essere una festa, qualcosa di divertente. Magari riuscirò a riesumare i vestiti con le spallone che andavano negli anni Ottanta…Comunque penso che questo tour vero e proprio sarà anche legato all’uscita del mio nuovo disco di inediti che, per adesso, credo potrà essere pronto per Natale 2014.