Francesca Michielin, concerto a Roma 8 gennaio 2016: live report, scaletta e foto
Francesca Michielin al Quirinetta Caffè Concerto di Roma l’8 gennaio 2016: le foto, il video dell’inedito Nice To Meet You e la scaletta del concerto.
Sono molto emozionata, è come se foste tutti sul palco… Solo che alla fine devo suonare io
Con questa frase al pubblico dopo sole due canzoni al pianoforte, Francesca Michielin inaugura il suo primo tour in assoluto al Quirinetta Caffè Concerto di Roma l’8 gennaio 2016: e vale la pena sottolineare che, se la prima data è stata questa, la ventenne cantante di Bassano del Grappa merita ancora più attenzione di quanta gliene avessimo data in passato.
Non c’è solo la voce e il pop puro, confortante, delle sue canzoni: c’è l’umiltà di mettersi in gioco e l’onestà di chi non ha bisogno di spettacolarizzare un indubbio talento.
Sola sul palco, Francesca Michielin parte dal pianoforte per introdurci nel suo mondo: ingresso diretto con Battito di ciglia, spogliata dell’elettronica dell’arrangiamento per tenere in loopstation solo i cori, mentre 25 febbraio diventa una piccola perla con l’accompagnamento del solo piano, quasi Francesca ci mostrasse con modestia assoluta la sua Tori Amos nascosta (giusto per fare un paragone poco ingombrante).
La chitarra arriva nel terzo pezzo, quel primo singolo che le ha portato fortuna: Distratto, scritta in inglese da Elisa (che ritorna prepotentemente come ispirazione vocale in certi passaggi del canto di Francesca), viene cantata in entrambe le lingue alternate tra strofe e ritornelli.
Il pensiero passa fugace in testa: se cantasse in acustico e in inglese, Francesca Michielin non farebbe alcuna fatica a conquistare il non-indulgente mondo dell’indie. Se fossimo negli Stati Uniti o in Inghilterra, la nostra timida e genuina Francesca avrebbe già fatto il sold out nei club dell’indiepop.
Sempre alla sei corde, Francesca presenta il suo primo brano scritto, Honey Sun, facendo ridere il pubblico:
Non vi dico di cosa parla perché è sempre la solita roba.. Siamo tutti un po’ sfighez nella vita.
Le cover, come Francesca aveva promesso nell’intervista a Blogo, arrivano a metà concerto: Be my husband di Nina Simone è anticipata dal racconto di come l’ha scelta (c’è lo zampino di uno dei suoi cantautori preferiti, Damien Rice, e di Lisa Hannigan), Tanto3 di Jovanotti, che fa un po’ mormorare il pubblico, è una vera esplosione di energia: un omaggio che a Lorenzo Cherubini non dispiacerebbe affatto. Entrambi i pezzi vengono affrontati pestando con veemenza i tamburi e giocando con la loopstation, con Francesca protagonista assoluta del palco. Anche l’ultima cover nei bis, Summertime Sadness di Lana del Rey accennata per un minuto e spicci, viene suonata così.
C’è tempo per un inedito alla chitarra, Nice To Meet You appunto, scritto da Francesca appositamente per questo tour che ne porta il nome: un brano dolce e malinconico, non scontato, perfetto per i club.
La freschezza, la curiosità, l’umiltà e l’onestà di un talento puro, che osa fino a dove sa di poter arrivare senza snaturare la personalità: questa è Francesca Michielin. E in tutta sincerità, devo ammettere che si è conquistata una fan in più.
Francesca Michielin, scaletta del concerto a Roma 8 gennaio 2016
-Battito di ciglia
-25 febbraio
-Distratto/i dream about you (chitarra)
-Tutto questo vento
-Be my husband (cover Nina Simone – tamburi)
-Sola
-Un cuore in due
-Honey sun (chitarra)
-Tanto3 (cover Jovanotti – tamburi)
-L’amore non esiste
-Nice to meet you (inedito)
Bis
-Summertime sadness (cover Lana del rey – tamburi)
-Lontano (col basso)
-Amazing