Francesco Guccini: “Troppo rap, abbiate pietà. A volte mi dico: ma questo che cavolo canta?
Le dichiarazioni del cantautore in occasione del primo stage di Akamu, l’accademia della musica per cantautori di Asti.
Un addio alla canzone, quello di Francesco Guccini, uno dei principali esponenti del cantautorato italiano. Pare ne abbia proprio ben donde della musica, sia la sua che degli altri. L’autore 75enne l’ha dichiarato ad Asti, in occasione del primo stage di Akamu, l’accademia della musica dedicata ai cantautori:
Io non canto più, non suono più ma soprattutto non ascolto più musica. Ho avuto un overdose.
Ma non solo. Come riportato da La Stampa, il cantautore ha anche confessato di essere stanco della scena musicale di oggi, dominata dal genere rap:
Ogni tanto, in automobile, mia moglie accende la radio e io la prego subito di spegnere. Troppo rap, abbiate pietà. Non ce la faccio proprio. A volte ne sento qualcosa, per sbaglio, e mi dico: ma questo che cavolo canta?
Non ascolta i rapper, ma invece il buon rock and roll d’annata riesce ancora a smuoverlo:
Ora gli unici che hanno un po’ di successo sono i rapper. Come sappiamo, il rap è una cosa italianissima. Adesso pullulano i rapper, dilagano. Io, ogni tanto, e questo è buffo, riesco ad ascoltare il Rock and Roll di una volta, quello di Little Richard, di Elvis Presley, di Jerry Lee Lewis. Quando sento questa musica saltello ancora come un coglione. Ho ascoltato un po’ di tango per qualche di tempo, ma poi anche quella fase è passata.
E a chi si chiedesse cosa farà ora, il maestro Guccini ha risposto:
Io adesso scrivo. Con Loriano Machiavelli ho appena pubblicato La pioggia fa sul serio e sto ultimando dei racconti per un altro libro. La scrittura, quella con la carta e la penna, non sul pc, mi fa stare bene.
Niente casa e tv, dunque. Anzi, e la cosa è tanto curiosa quanto divertente, il Maestro in Tv non guarda nulla
“tranne per Beautiful, è talmente improbabile che mi diverte da matti.”