Gabriella Cilmi: “The Sting è un disco nato da una guerra (che ho vinto)” [Video]
Gabrielle Cilmi racconta a SoundsBlog il suo terzo disco, The Sting: album che ha avuto un’origine parecchio battagliera…
Il Salone del Mobile è croce e delizia dei milanesi, in questi giorni. Ma ciò non significa che non si possano fare incontri interessanti. O anche molto interessanti. Ieri, ad esempio, gironzolando per via Tortona ho incontrato Gabriella Cilmi dopo un suo showcase di presentazione del suo ultimo disco, The Sting. La ragazza, classe 1991, qualche anno fa cantava in Sweet about me che non ci fosse proprio niente di dolce in lei. E, vuole farci sapere, oggi le cose non sono cambiate.
Gabriella è nata in Australia da genitori calabresi, mia mamma è di Gioia Tauro, dice sfoggiando un timido ma convincente italiano. Il suo terzo disco, The Sting, è nato in un periodo piuttosto complicato della sua vita e ha preso ispirazione, anche, dalla seconda guerra mondiale. Ecco come mi ha raccontato come le sue emozioni siano entrate nell’album:
Un mio amico, sapendo delle mie origini italiane, mi aveva regalato un libro fotografico sulla seconda guerra mondiale in Italia. Più che altro erano foto neorealiste, in bianco e nero, della situazione delle persone subito dopo la fine della guerra. Quegli scatti mi hanno colpita molto perché vedevo le case distrutte e le persone che vivevano in condizioni poverissime ma, nonostante questo, non era possibile non notare una certa bellezza in quegli scatti e suoi loro volti. Non era un bel periodo per me: prima di scrivere le canzoni per The Sting, avevo rotto con la mia casa discografica e con il mio management: erano tutte persone con cui avevo sempre lavorato, dall’età di quattordici anni, quando avevo iniziato a fare la cantante. D’improvviso ero da sola. Nella mia arte ho voluto esprimere lo stesso contrasto che vedevo in quelle foto in bianco e nero perché, in qualche modo, rifletteva il mio stato d’animo: volevo cercare di trarre cose buone dal brutto periodo che stavo passando. È stato complicato, ma ora lavoro da indipendente e mi trovo molto meglio!
Una sfida vinta, quella di Gabriella, che ci ha anche svelato un suo particolare “rito scaramantico” che si concede appena prima di salire sul palco:
All’inizio ero molto nervosa prima di esibirmi dal vivo, mi veniva quasi da vomitare! Ma poi ho cominciato a prendere a pugni nello stomaco i ragazzi della band…questa cosa mi calma molto, ma loro sono sempre pieni di lividi!
Bene, i suoi musicisiti le prenderanno quindi anche stasera, poco prima di salire sul palco del 75 Beat di Milano. E la stessa sorte toccherà loro domani, venerdì 11 aprile, all’Home Rock Bar di Treviso. Queste due date del minitour italiano di Gabriella in Italia, si sommano a quella dell’8 aprile a Roma, citata nel corso della chiacchierata e avvenuta il giorno precedente all’intervista.
Ora che ci siamo anche con i riferimenti temporali, non mi resta che consigliarvi di dare un’occhiata al video che trovate in apertura, soprattutto perché Gabriella qualche parola in italiano la sa…e non di quelle più comuni…
Ma se vi state chiedendo perché, a ben guardare, sullo sfondo dell’intervista ci sia scritto Home Festival, beh…qui c’è una piccola sorpresa per voi!