Ghost intervista con Soundsblog: “Non c’è niente di più diabolico di una risata”
Nameless Ghoul presenta il nuovo disco della misteriosa band svedese, Infestissummam, e approfondice lo scottante tema del Papa Emerito.
Ghost: un nome che in pochissimi anni è riuscito a farsi largo prima nella scena musicale svedese, poi in quella mondiale. Grazie innanzi tutto ad un look decisamente particolare (il cantante si esibisce con abito cardinalesco adornato da croci rovesciate e face-paint scheletrico, gli altri musicisti indossano tuniche e maschere nere), ma anche (e giustamente) grazie ad un originale mix di musica pesante e melodie accattivanti. Doom-pop, direbbero i più sprovveduti, ma le etichette al momento non bastano per definire la loro musica.
Oggi è un giorno da segnare sul calendario: Soundsblog si è riuscito ad aggiudicarsi nientemeno che una udienza papale, grazie anche all’intercessione di Ghost Italia e della NeeCee Agency.
Squilla il telefono, quindi, e dall’altra parte della cornetta c’è Nameless Ghoul, chitarrista e ‘umile portavoce’ dei Ghost. Il cantante, che porta il nome di Papa Emeritus II (e che ha preso il nome ben prima che un certo “ex-Papa” lo scegliesse dopo aver abdicato), manda i suoi saluti da lontano, promettendo a tutti un’empia messa in occasione del loro primo concerto in Italia.
Il vostro primo album ha immediatamente portato la vostra band a livello di “culto” – ovvero osannata da pochi ma buoni fan. Siete pronti, con Infestissummam, a diventare direttamente una “religione”, ovvero una band con milioni di fedeli che spargano il vostro verbo e si riuniscano nelle piazze di tutto il mondo per cantare i vostri inni?
“Sì, penso di sì! Ci sono così tante diverse, rispetto a quando pubblicammo il primo disco: tour migliori, produzioni migliori, promozioni migliori… c’è più attenzione puntata su di noi, da parte dei media e da parte dei fan. Con il primo disco abbiamo sorpreso tutti, perchè nessuno si aspettava niente da noi; adesso la posta si è alzata, tutti si aspettano qualcosa da noi, anche quelli a cui non piacciamo. Per trasformarci in ‘religione’, per usare le tue parole, andremo in tour in posti dove ancora non abbiamo suonato, passeremo anche dall’Italia in Giugno, e cercheremo di portare ovunque la nostra musica.”
Prima di concentrarci sulla musica, vorrei parlare del geniale colpo pubblicitario messo a segno dai Ghost: quanto avete pagato Joseph Ratzinger affinchè si dimettesse dal suo ruolo di Papa, puntando tutta l’attenzione sul nome di “Papa Emerito”?
“Tutti i nostri soldi e i possedimenti terreni sono stati trasferiti a lui, come ‘mazzetta’, però direi che sono stati soldi spesi bene, ora attendiamo i benefici di questo colpo di marketing. A volte, si fanno delle offerte che nemmeno un Papa può rifiutare.”
Come facciamo a sapere, in realtà, che Ratzinger non sia proprio il vostro nuovo cantante, nascosto sotto il face-paint? Papa Emeritus II è stato annunciato come nuovo cantante dei Ghost lo scorso Dicembre, Ratzinger ha dato le dimissioni da Papa in Febbraio… magari si è accorto che c’era un conflitto di interessi, nell’essere Papa di due religioni.
“Questo, cari fedeli, è un mistero, e dovrete vivere con questo dubbio. Ci sono molti segreti nascosti nelle ombre dei Ghost, e ci piace che rimangano tali.”
Non sarebbe il caso, però, di denunciare Ratzinger per violazione di copyright, avendo scelto il nome “Papa Emerito” quando voi eravate già portatori di un Papa Emerito?
“No, penso che abbiamo già avuto la nostra dose di seccature legate alle violazioni di copyright per un nome, non vogliamo infastidire altre persone.”
Ecco, parliamo del cambio di nome che ha colpito i Ghost, proprio per motivi di copyright: almeno in America, ora siete noti come “Ghost B.C.” – per cosa sta quella sigla “BC”? E’ un classico e semplice ‘Before Christ’, o magari dobbiamo intenderlo in maniera satanica, ‘Burning Christ’?
“Burning Christ? Quella è una lettura interessante, però no, BC è proprio una interpretazione in stile Ghost di ‘Before Christ’, qualcosa che abbiamo scelto dopo che la legge ci ha obbligato ad aggiungere qualcosa al nostro nome. Voglio che sia chiaro che
in tutto il mondo noi continueremo ad essere semplicemente ‘i Ghost, la band scandinava’, e non ci riferiremo mai a noi stessi come ‘Ghost BC’. Non succederà mai, mai, mai, mai e ancora mai. Sarebbe come dire ‘Vado a comprarmi una Ferrari GT’: la cosa importante è che sia una Ferrari, non il modello! Il nostro BC è pronunciato in silenzio, e appena ci sarà possibile lo toglieremo totalmente dal nome.”
Passiamo a parlare di musica. Rispetto al primo album, con Infestissummam siete andati in una direzione più aggressiva e pesante, ad esempio su ‘Per Aspera Ad Inferni’, e al contempo avete abbracciato brani dall’appeal molto più pop, come ‘Ghuleh’ o ‘Year Zero’. Come fate combaciare questi due opposti?
“Non ho un modo preciso per rispondere alla tua domanda. Abbiamo cercato di comprendere cosa rende la musica dei Ghost la musica dei Ghost, e ci siamo approcciati alla scrittura dei nuovi brani con uno spirito divertito, sperando di divertire senza farci troppe domande. Penso che moltissime band si pongano delle auto-limitazioni, volendosi concetrare solo sui riff più pesanti oppure volendo trovare un sound che assomigli a qualcosa di già sentito: ‘Voglio suonare come Bruce Springsteen, o voglio suonare come i Bulldozer, e mi concentrerò per trovare melodie simili alle loro”‘. Con i Ghost abbiamo voluto creare qualcosa in continuo movimento, con mille sfaccettature. I nostri ascolti personali spaziano dagli Echo And The Bunnymen ai Mortuary Drape, ed entrambi ci danno un qualche tipo di emozione, che vogliamo miscelare in melodie originali. Se questo vuol dire mischiare grandi cori pop e riff death metal, così sia, non ci poniamo dei limiti. Siamo fortunati ad aver trovato una formula musicale che funziona, e scrivendo il nuovo disco abbiamo scoperto di essere più consapevoli di come funziona questa formula.”
E’ difficile trovare band con cui condividere un tour o il palco di un festival, vista la vostra proposta musicale così fuori dagli schemi? Quest’anno, ad esempio, sarete gli headliner del Jagermeister Tour in Inghilterra, suonando dopo i Gojira, mentre due anni fa il vostro tour inglese prevedeva Trivium headliner e voi piazzati fra In Flames e Rise To Remain…
“Il punto è che non abbiamo molta scelta. Suonare dal vivo è un lavoro, ammettiamolo, e non possiamo essere troppo schizzinosi quando ci propongono un lavoro. Di solito non è un gran problema, ci facciamo piacere tutti i tipi di band con cui condividiamo il palco; il problema principale arriva ai festival, perchè ormai i festival sono letteralmente invasi da band screamo e deathcore, un genere che veramente non si abbina al nostro. Ma se decidessimo di non suonare in festival dove sono presenti band di quel tipo, praticamente non suoneremmo mai. Prendiamo queste occasioni proprio come una sfida: siamo noi ad essere la band che si differenzia dalle altre, rappresentiamo qualcosa di unico mentre gli altri gruppi suonano tutti uguali. Quindi siamo felici di suonare anche in quelle circostanze, sicuri che un impatto (positivo o negativo) lo avremo comunque.
So che molte persone vorrebbero che noi suonassimo in festival esclusivamente doom, con una lineup di sole band doom, ma onestamente noi non ci vediamo come una band che suona solo doom. Ci piace il doom, molte band che ci hanno ispirato sono i Candlemass, Saint Vitus e Pentagram, anche cose come Death SS, ma decidere di suonare solo a festival di quel tipo sarebbe limitante. Il nostro obiettivo è di diventare una band con grandi produzioni teatrali sul palco, e per far questo dobbiamo suonare grandi palchi, non possiamo limitarci a festival con palchi piccoli e 200 persone nel pubblico. In questo senso siamo fortunati a poter suonare prima di band come Metallica o Iron Maiden, davanti a folle oceaniche che verranno esposte al nostro suono particolare e al nostro show visivo.
Per rispondere alla tua domanda, comunque, se dovessi fare un nome di band con la quale ci piacerebbe fare un tour, sono i Mastodon. Loro sono una band con molti punti in comune con i Ghost, perchè nessuno suona come i Mastodon, e anche loro si trovano spesso a festival dove sembrano pesci fuor d’acqua, eppure piacciono a tutti. Sono riusciti a creare qualcosa che non è commerciale, ma che al contempo funziona benissimo ed è stimato da tutti, e riescono a ricreare le stesse atmosfere del disco anche dal vivo. Un’altra band del genere sono gli Opeth. Anche se non suoniamo per niente simili agli Opeth, comprendiamo che anche loro vogliano creare qualcosa di unico, di strano, e condividiamo lo stesso approccio alla scrittura.”
Un altro “compromesso” che a volte dovete accettare è quello che vi vede esibirvi in pieno giorno a festival open-air. Come fate a portare i vostri rituali oscuri sotto la luce, come ad esempio succederà anche a Milano l’8 Giugno, quando suonerete al Sonisphere Festival Italia?
“Suonare di giorno chiaramente non è la stessa cosa, ma un paio di volte l’abbiamo già fatto e sappiamo che può funzionare. Fortunatamente non siamo una band solo teatrale, abbiamo anche una musica più che buona da far ascoltare, quindi anche se la scenografia è meno d’impatto, la musica rimane la stessa, e si spera che sia la musica ad attirare la gente. Per tutto il resto, vale il discorso che facevo prima riguardo alle band con cui suoniamo ai festival: vogliamo raggiungere il maggior numero possibile di persone, e se per farlo dobbiamo a volte suonare di giorno, è sempre meglio che non suonare del tutto.”
Vorrà dire che, vista la vostra crescita esponenziale, aspetteremo il Sonisphere 2014 per vedervi suonare headliner, finalmente al buio!
“Ehehe, sì. Oppure potrete aspettare l’Inverno, stiamo organizzando un tour e sicuramente torneremo in Italia, in qualche club dove suonare come headliner.”
Ultima domanda per te: per gustarsi in pieno la musica dei Ghost è più utile avere un senso dell’umorismo sviluppato, o una sviluppata propensione ad adorare il male?
“Bisogna avvicinarsi alla nostra musica senza preconcetti sulla musica. Se si considera la nostra produzione come un qualcosa di cinematografico o teatrale, sarà più facile capire il nostro messaggio. Tutti quelli che amano L’Esorcista, o The Omen-Il Presagio, probabilmente ameranno le atmosfere create dai Ghost, perchè penso che quel che facciamo vada oltre la semplice sfera musicale.
Comunque, penso che il sense of humor sia un regalo di Satana, e non c’è niente di più diabolico di una risata!”
Ghost: an interview with Nameless Ghoul (April 2013)
In the wake of Ghost’s sophomore album, Infestissummam, we got in touch with the band’s Nameless Ghoul, for a “papal interview” over the phone.
Just push PLAY and enjoy the chat…
Here’s the list (and timing) of the questions asked:
00:00 – Is Ghost ready to turn from cult band to a religion-like band with a wider audience and more accolytes?
01:45 – How much did Ghost the previous Vatican Pope to step down and become a pope emeritus himself, turning the spotlight on your own new Papa Emeritus II?
02:50 – How can we know for sure that Joseph Ratzinger, the now papa emeritus, is not the actual ghost singer under the facepaint?
04:00 – Ghost BC: is that the real new name of Ghost?
05:20 – ‘Infestissummam’ contains some of your heaviest sounds (like in ‘Per Aspera Ad Inferni’) along with the most pop and catchy sounds (like ‘Ghuleh’ or ‘Year Zero’) – how do you match these two extremes?
08:10 – Is it hard to find bands to go on tour with, sharing your sound and vision?
12:45 – You’re booked to some open-air festivals, playing under the sun. How do you bring your dark rituals to daylight concerts?
14:30 – How much sense of humor, or how much love for the devil, is needed to join the church of ghost?