Gilby Clarke al Legend Club di Milano: rock and roll show per veri appassionati (foto-report, 7 Luglio 2023)
Una leggenda della chitarra americana e tre gruppi italiani hanno ricordato al Legend Club come si rockeggia…
L’annuncio di un tour italiano di Gilby Clarke solista proprio a cavallo del weekend in cui i Guns N’Roses avrebbero suonato a Roma sembrava una coincidenza bizzarra. I complottisti/sognatori speravano anche di vederlo sul palco accanto a Slash e Duff per un live featuring proibitissimo, ma fra la data di Venerdì 7 a Milano e Domenica 9 a Padova (con gli Hardcore Superstar) fu inserito anche un concerto il Sardegna per Sabato 8, mettendo tutti davanti alla giusta realtà: Gilby è un artista solista, ama esibirsi con un power trio, e gli sta bene così. La sua dimensione sono i club, la quasi totale assenza di transenne e security, il vedere in faccia le prime file – ed è stato tutto quello che abbiamo ottenuto a Milano: un bel concerto rock and roll, suonato da una leggenda della chitarra.
Gilby emana carisma – basta il dettaglio di una bandana infilata nella tasca posteriore dei jeans, o l’iniziare a suonare con gli occhiali da sole (per poi toglierli dopo qualche canzone), per ricordarci come si deve compartare su un palco un rocker, e anche i suoi due compagni di palco non sono da meno: il bassista EJ fa di tutto per dialogare con il pubblico fra un brano e l’altro, e ha un modo tutto suo di rispondere agli applausi picchiandosi lo strumento in testa o sul ginocchio, e il batterista Troy Patrick Farrell usa il microfono per lamentarsi di bizzarre traduzioni di Google Translate (“Who is dicking my dick?”).
Ma alla fin fine, è la musica che deve parlare, e la musica è ottima e abbondante, con una interessante selezione dalla carriera di Gilby pezzi da dischi del 1997 e 2001, un brano dei Kill For Thrills, un pezzo (e mezzo? Knocking on Heaven’s Door come lo si classifica?) dei Guns N’Roses, uno degli Slash’s Snakepit, un po’ di estratti dal recente The Gospel Truth e poi le cover di Rolling Stones e Thin Lizzy. C’è di tutto nel suo concerto, ma soprattutto c’è il rock and roll, esattamente quello per cui eravamo venuti.
Ammirevole che il musicista si fermi poi a parlare e far foto letteralmente con tutti i presenti, prendendosi tutto il tempo necessario per scambiare quattro chiacchere su qualsiasi argomento.
E’ doveroso parlare anche delle band d’apertura, perché va dato il giusto spazio ai gruppi italiani: Lizi & The Kids suonano mentre la gente è ancora nel giardino del Legend a bere una birra o a cercare parcheggio, ma fra la manciata di persone che alle 20.30 si sta godendo il loro concerto c’è Gilby Clarke in persona, in piedi per tutto il tempo in mezzo al pubblico per vedere dal vivo la band di cui ha prodotto (a Los Angeles) l’ultimo disco, uscito nel 2022. Il loro punk rock ha ritornelli molto accattivanti e sanno tenere benissimo il palco: si vede che hanno accumulato una grossa esperienza in campo live, meriterebbero posizioni sempre più alte nei bill, e molto più pubblico ad applaudirli.
Gli Adrenaline forse sono lievemente fuori contesto questa sera, con un potente alternative-metal che riesce comunque a far muovere chiappe e piedi a ritmo – propongono tutti brani loro, quindi è ovvio che la gente applauda e canti maggiormente quando arriva il momento della cover di TNT degli AC/DC, cantata con grinta e convinzione dal muscolosissimo cantante – dotato di una bella voce graffiante quando serve, ma anche capace di raggiungere notevoli acuti.
I Wardogs sono sempre un gran piacere da vedere e ascoltare: sono una cover band dei Ramones, in un momento in cui i Ramones non esistono più da anni, e se non ci si vuole accontentare del pezzo live proposto da Anti-Flag, Avenged Sevenfold o altri, ci si può godere un intero set della band di Treviso. Stesso discorso per i Motorhead: Lemmy scrisse una delle migliori canzoni dei Ramones non scritte dai Ramones, e quando si sentono le prime note di R.A.M.O.N.E.S. il pensiero va prima a lemmy e poi a tutti i musicisti citati nella canzone-tributo. Un gran piacere, appunto: soprattutto se i brani sono suonati con tecnica, precisione e passione.
Così come era impossibile stancarsi dei Ramones, è impossibile stancarsi di un concerto dei Wardogs (che furono anche la prima band che vidi dal vivo una volta finite le restrizioni della pandemia, a Toscolano Maderno nel Marzo 2022).