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Giorgia: “Il giudizio degli altri mi ha fregata per troppo tempo, ora sono più libera”

Intervista a Giorgia: la cantante parla del nuovo album, Oro Nero.

pubblicato 28 Ottobre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 12:41

Giorgia torna a metterci la faccia in copertina, quella del nuovo album OroNero (in uscita venerdì 28 ottobre). E’ la stessa Giorgia di Dietro le Apparenze, ma un po’ più libera: “Ho lavorato per avere sincerità, verità, spontaneità nella voce e nel canto. E’ la prima volta che canto in studio, secondo me, come canto dal vivo. Senza il risentirsi ed accomodarsi troppo, facendo diventare le cose quasi costruite. Ho avuto molta libertà, anche negli arrangiamenti. Ci sono pezzi fuori dai canoni. La sonorità era quella che volevamo, elettronica con cose suonate calde”.

Quindici canzoni, dieci portano la sua firma: “Mi sono messa al servizio della mia voce, forse per la prima volta. Sono pure riuscita a scrivere quel che volevo senza filtri di pudore. Ho fatto pace con la mia parte autoriale: io scrivo canzoni dal mio primo disco però ho sofferto, sembrava che questa cosa non arrivasse al pubblico. Quella ‘paura’ oggi non c’è più. Forse sono invecchiata, alcune cose diventano meno importanti. Ho imparato a non dare troppa importanza al giudizio degli altri, mi ha fregata e frenata per troppo tempo”.

Non ci sono collaborazioni, invece. “I miei colleghi erano a lavoro sul disco, non si sono concretizzate alcune collaborazioni, è andata così. Dovevo prendermi tutte le responsabilità da sola”. C’è però Emanuel Lo, il suo compagno (“In studio siamo due macchine perfette, c’è intesa e rispetto. A casa ci scanniamo. Ha un talento per l’arte che gli appartiene”) e pure Pacifico (“Dopo anni di rincorse, ci siamo riusciti”).

Un disco fatto di speranza (“Non possono toglierci il lieto fine”), nostalgia (“Posso riferirmi sia a qualcuno che fisicamente che non c’è più ma anche a qualcuno che ho accanto e che non è più come era prima. La nostalgia fa parte della mia vita però è proprio pericolosa, ruba tanto tempo e ti toglie il presente”), solitudine (“E’ un valore, è lì trovi il modo di capirti e conoscerti. Sono fuggita per tanti anni dalla solitudine ma lì si trovano le risorse per andare avanti”) e immancabili, ma non banali, riferimenti al mondo esterno (“Mentre scrivevo, sono successi i fatti di Parigi. E’ stato inevitabile far entrare quella sensazione di angoscia che c’era nelle facce della gente. Siamo parte di un tutto, non si può prescindere da questo”). C’è tanta verità e introspezione. Una Giorgia che ci piace.

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