Giovanni Truppi: “La canottiera? Mi dispiacerebbe passare per poco rispettoso ma volevo rimanere fedele a me stesso”
Giovanni Truppi a Soundsblog commenta il Premio Lunezia per Sanremo 2022: “Onorato del riconoscimento, che condivido con artisti che ammiro”.
Nel corso della seconda serata del Festival di Sanremo 2022, Giovanni Truppi si è esibito con la canzone Tuo padre, mia madre, Lucia. L’avventura sanremese per il cantautore napoletano è iniziata subito con due riconoscimenti: il Premio Lunezia per Sanremo 2022 e la Targa MEI come miglior artista indipendente.
Oggi, giovedì 3 febbraio 2022, dopo la prima esibizione sul palco dell’Ariston, si è tenuto un nuovo incontro con la stampa per Truppi, dopo la conferenza che si è svolta lo scorso 23 gennaio.
Preso in giro ironicamente da Amadeus per il suo outfit minimale (una canottiera che indossa abitualmente nelle sue performance dal vivo), il cantautore ha dichiarato che, in merito a questo argomento, gli dispiacerebbe passare per una persona poco rispettosa per il contesto sanremese:
Da quando ho iniziato la mia attività performativa, mi esibisco in canottiera, lo faccio da sempre, è una cosa nata in maniera istintiva, è per sentirmi a mio agio sul palcoscenico, fa parte della mia idea di semplicità che io lego alla mia proposta artistica. Ci ho pensato prima di indossarla perché mi dispiacerebbe risultare poco rispettoso. Però ci sono tanti artisti che espongono il loro corpo anche in misura maggiore rispetto a me! Volevo solo rimanere fedele al mio modo di stare in scena.
Soundsblog, invece, ha chiesto a Giovanni Truppi un commento sul Premio Lunezia appena ricevuto:
Sono onorato del riconoscimento conferito dal Premio Lunezia, che è un premio battezzato da Fabrizio De André. Ora condivido questo premio con Diodato e Madame che sono artisti che ammiro.
Si è parlato molto di Fabrizio De André durante l’incontro, sia per la cover che Giovanni Truppi porterà a Sanremo nella serata di venerdì che un eventuale paragone:
Il paragone con De André? No, non mi è stato mai detto e penso anche che nessuno sia paragonabile a De André. Per la serata delle cover, ho scelto Nella mia ora di libertà perché mi rappresenta. Il testo è un compendio di istanze che mi sembrano importantissime in questo momento storico ma che, in realtà, lo sono sempre. Volevo portare al Festival anche l’altra parte di me perché non parlo solo d’amore. Per farlo, ho pensato subito a Vinicio Capossela. Il suo percorso è stato da sempre un faro per me.
Giovanni Truppi: l’Eurovision, il Premio della Critica e la prima esibizione
Giovanni Truppi è apparso soddisfatto, e anche un po’ sollevato, dopo la prima esibizione all’Ariston di ieri sera:
Ho provato una grandissima emozione, e anche una grande paura, che sono contento di avere ora alle spalle. Sentivo che dovevo fare questo ulteriore passo di 3 minuti, da solo su quel palco. Ho sentito questa responsabilità. L’esperienza sanremese che sto vivendo non sarà mai il mio habitat principale perché sono abbastanza schivo. Ma sono un cantante, quindi, non mi sento così fuori posto.
Per il cantautore, i riconoscimenti sono importanti ma la sua priorità resta quella di rendere chiara, soprattutto al pubblico che lo sta ascoltando per la prima volta, la propria identità artistica:
Premio della Critica? È una cosa bella come qualsiasi altro riconoscimento. Mi farebbe piacere e significherebbe che abbiamo fatto un buon lavoro. L’importante è passare questa settimana, facendo il miglior racconto di me stesso e di quello che ho fatto in questi anni.
Giovanni Truppi, infine, ha parlato anche della possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision:
Sarebbe fantastico riuscire a dialogare con persone che non parlano la mia lingua. È una cosa abbastanza rara ma è successo.