Home Gli scienziati mappano i geni di Ozzy Osbourne: “è un esemplare unico”

Gli scienziati mappano i geni di Ozzy Osbourne: “è un esemplare unico”

Un gruppo di scienziati americani ha fatto la mappa completa del genoma di Ozzy Osbourne e pubblicato un breve resoconto su Scientificamerican.com. Non che avessimo qualche dubbio sull’unicità dell’ex cantante dei Black Sabbath (che gode di ottima salute nonostante, secondo diversi dottori, dovrebbe essere già morto da anni), ma sembra che i risultati superino persino

di david
pubblicato 7 Novembre 2010 aggiornato 30 Agosto 2020 23:24


Un gruppo di scienziati americani ha fatto la mappa completa del genoma di Ozzy Osbourne e pubblicato un breve resoconto su Scientificamerican.com. Non che avessimo qualche dubbio sull’unicità dell’ex cantante dei Black Sabbath (che gode di ottima salute nonostante, secondo diversi dottori, dovrebbe essere già morto da anni), ma sembra che i risultati superino persino l’immaginazione:

«Ozzy ha diverse centinaia di varianti che non sono mai state viste dagli scienziati», spiega Nathaniel Pearson. «Ci vorrà parecchio tempo prima di poter raccogliere sufficienti dati per capire queste varianti. Molte di queste varianti che ha Ozzy controllano come il cervello processa la Dopamina [un neurotrasmettitore che, citando Wikipedia, ” comportamento , cognizione, movimento volontario, motivazione, punizione e soddisfazione, nell’inibizione della produzione di prolattina (coinvolta nell’allattamento materno e nella gratificazione sessuale), sonno, umore, attenzione, memoria di lavoro e di apprendimento”, NdR]».

Stando ai primissimi studi, sembra che grazie a queste varianti Ozzy sia più incline della media ad avere allucinazioni dopo aver fumato marijuana, ma allo stesso tempo ha un più alto rischio di dipendenza ad alcool e cocaina. Per finire in bellezza, la ricerca ha già rivelato che il genoma di Osbourne può essere ripercorso all’indietro fino a trovare affinità con gli uomini di Neanderthal, progenitori dei moderni umani:

«Per lungo tempo abbiamo pensato che gli uomini di Neanderthal non avessero discendenti al giorno d’oggi, invece asiatici ed europei hanno alcune prove di discendenza. Parliamo di pochissimo: come una goccia in un secchio», ha continuato Pearson. «Abbiamo trovato un piccolo segmento nel cromosoma 10 di Ozzy che molto probabilmente riconduce a Neanderthal».