Gov’t Mule in concerto a Milano: foto-report dall’OCA – 10 Luglio 2013
I bluesmen di Warren Haynes hanno fatto del loro meglio per trasformare in “evento” un concerto in una location inadatta…
Se la musica dal vivo nell’area milanese e, se vogliamo, nel resto del Paese, è da tempo chiaro che non goda affatto di buona salute, quanto si è verificato lo scorso mercoledì 10 luglio presso le Officine Creative Ansaldo (spesso abbreviato nell’acronimo OCA) non ha fatto altro che rincarare la dose. Ben venga il fatto che, a fronte della chiusura massiccia di vari punti di riferimento che si riteneva un tempo imprescindibili (Rolling Stone, Mazda Palace, Rainbow, Transilvania Live/Musicdrome…), se ne aprano altri, tra cui il succitato OCA, che tuttavia si è rivelato assolutamente non in grado di ospitare lo show degli americani Gov’t Mule, band guidata dall’incredibile chitarrista Warren Haynes, nota per la propria versatilità in ambito blues-rock e per la considerevole durata dei concerti.
Va detto che l’evento, parte della rassegna “10 Giorni Suonati”, avrebbe dovuto tenersi presso il Castello Scaligero di Vigevano, ma i soliti e mai realmente chiariti ‘motivi logistico/finanziari’ hanno fatto sì che tale suggestiva location non fosse più disponibile. Alcuni artisti sono stati spostati presso il Live Club di Trezzo D’Adda, altri al Magnolia di Segrate o al Carroponte di Sesto San Giovanni, mentre la sorte peggiore – e non si tratta degli unici – l’hanno subita i quattro bluesmen. Il prezzo pagato da alcune centinaia di persone per assistere al concerto all’interno di un capannone industriale alto e stretto, comprensivo di una sorta di struttura cubica posizionata sulla sinistra che riduceva la visibilità da quel lato dell’area e che creava un piccolo separé in cui il basso rimbombava in maniera terrificante, corrispondeva a ben 35 Euro, oltre 40 se acquistato in prevendita. Il prezzo ‘morale’ pagato dagli spettatori però è stato ben più alto, con molte persone impossibilitate a godersi in pieno lo spettacolo.
Unica nota non dolente della serata è stata quindi la professionalità del gruppo, che si è pure scusato dal palco per l’infelice contesto in cui si è ritrovato a suonare. Non si sa se la lunga pausa di mezz’ora tra i due set in cui è stata divisa la scaletta fosse prevista in ogni serata del tour oppure no, ma due ore e mezza di live sono davvero in pochi oggi ad offrirle. I brani proposti, spesso inframezzati da lunghe jam strumentali di cui i Gov’t Mule sono indiscussi maestri, hanno pescato soprattutto da “Déjà Voodoo” del 2004, il primo vero studio album pubblicato dopo la prematura dipartita del bassista originario Allen Woody avvenuta quattro anni prima; finale dedicato a sole cover version, tra cui il cavallo di battaglia “The Hunter” e “Good Morning Little Schoolgirl” che ha visto la partecipazione di Fabio Drusin degli italianissimi W.I.N.D. all’armonica a bocca.
Apprezzabili sono indubbiamente le scuse da parte degli organizzatori riguardo la scelta dell’OCA e la possibilità offerta, per chi ha partecipato all’evento, a disporre di un ingresso gratuito per uno dei prossimi concerti italiani dei Deep Purple di quest’anno (tutti i dettagli cliccando qui); ma questo ripiego non toglie l’amaro in bocca per l’aver assistito ad un concerto memorabile, purtroppo nell’accezione negativa del termine.
Gov’t Mule live @ OCA Milano 10 Luglio 2013 – foto concerto by Eugenio Crippa
Set one:
Streamline Woman (High and Mighty)
Bad Man Walking (Déjà Voodoo)
About to Rage (Déjà Voodoo)
Larger Than Life (Dose)
New World Blues (Déjà Voodoo)
No Reward (Shout!)
Banks of the Deep End (The Deep End Vol. 1)
Kind of Bird (Live at Roseland Ballroom)
Set two:
Forevermore (By a Thread)
Temporary Saint (Dose)
Slackjaw Jezebel (Déjà Voodoo)
The Letter (The Box Tops)
Drum solo
Captured (Shout!)
Any Open Window (By a Thread)
Bad Little Doggie (Gov’t Mule)
Mule / Whole Lotta Love (Gov’t Mule / Led Zeppelin)
Encore:
Hallelujah (Leonard Cohen)
The Hunter (Albert King)
Good Morning Little Schoolgirl (Sonny Boy Williamson)