Green Day, pausa dopo il tour australiano: “Ma durerà poco”
Annuncio di break da parte di Billie Joe Armstrong, dopo un anno non proprio esaltante per la band californiana.
Non è stato decisamente un buon anno per i Green Day: dopo il collasso di settembre 2012 e il ricovero in rehab del cantante Billie Joe Armstrong, la band californiana non ha avuto molti modi di godersi l’uscita della trilogia Uno! Dos! Tres! che è stata pesantemente stroncata dalla critica e poco accolta dal pubblico, anche per colpa della mancata promozione dovuta allo stato di salute traballante del cantante.
Billie Joe Armstrong aveva raccontato in un’unica intervista tutti i problemi e le questioni ricorrenti che hanno appannato da fine 2012 a questo 2013 la carriera dei Green Day, sostenuta fortunatamente dalla ripresa del tour e dai progetti extra dei tre membri della band. Proprio Billie Joe, infatti, ha dato recentemente alle stampe un disco tributo di cover degli Everly Brothers, Foreverly, registrato assieme a Norah Jones.
Mentre si gode il timido successo di questo inedito duetto, Billie Joe Armstrong ha rilasciato un intervento alla radio BBC Radio 2 per affermare una piccola novità: dopo le date del tour australiano dei Green Day, previste tra Febbraio e Marzo 2014, il gruppo di fermerà per un periodo ancora indefinito al fine di ricaricare le energie in vista di chissà quale progetto successivo.
Andremo in Australia, faremo un tour laggiù e poi ci prenderemo una pausa. Non abbiamo fatto molto, ultimamente. E’ davvero bello riuscire a produrre qualcosa, si sa, e quando saremo pronti nuovamente per i Green Day, le batterie saranno state completamente ricaricate.
Sibillino, verrebbe da dire: in effetti il cantante dei Green Day non lascia molto intendere su questa pausa, se non una qual certa stanchezza e la necessità di stare un po’ fermi a riflettere, ragionando magari sul futuro della band che doveva e voleva essere il baluardo del punk rock alla californiana.
Non sarà la fine, questo per ora è certo, ma un break indefinito potrebbe essere la chiave migliore per tornare a comporre canzoni che lascino il segno dopo la delusione della trilogia.