Heineken Jammin’ Festival 2011: la giornata iniziale
Heineken Jammin’ Festival 2011: Beady Eye, Cremonini, Coldplay
Anche quest’anno l’Heineken Jammin’ Festival ha rischiato di saltare a causa della pioggia, ma nonostante il cielo grigio tutto si è svolto secondo i piani. Il Festival è partito un po’ sottotono, pochi i biglietti venduti rispetto alle passate stagioni e artisti non di fama internazionale. Fatta eccezione per la prima giornata dove hanno suonato i Beady Eye, capitanati dall’ex Oasis Liam Gallagher, e gli straripanti Coldplay, il resto delle giornate non sembrano in linea con un Festival rock.
Andiamo con ordine, ieri si è esibita l’artista emergente Erica Mou, di cui vi avevamo già parlato, gli Echo And the Bunnyman, We Are Scientist, Beady Eye, Cesare Cremonini e Coldplay. I Beady Eye hanno suonato praticamente tutto il loro primo album, particolarmente apprezzati i singoli The Roller, Four Letter World e Bring The Light. Liam Gallagher si è esibito con la sua solita sfrontatezza ma, diversamente dal solito, a fine concerto si è fatto abbracciare dalla folla regalando “5” alle prime file.
Cesare Cremonini è stata una bella rivelazione, sinceramente non lo vedevo molto bene all’interno di questo panorama rock ma si è esibito con una carica molto forte facendo ballare il pubblico un po’ infreddolito. Questa la scaletta ufficiale: Mondo, Dicono di me, Padre Madre, Figlio di un Re, Hello, Amami quando è il momento, Ancora un po’, marmellata, Il pagliaccio (molto apprezzato come singolo), Le sei e Ventisei. Il finale è stato un bagno di umiltà di Cesare che ha espresso tutta la sua gioia nel cantare prima dei suoi idoli, i Coldplay, ha poi ringraziato il pubblico della presenza per poi annunciare il gran finale con 50 Special, la canzone che ha dato inizio a tutta la sua vita musicale.
Veniamo ai Coldplay, la band inglese ha infiammato il pubblico giocando con una scenografia molto ben studiata, fuochi d’artificio hanno aperto il concerto e Chris Martin, voce, chitarra e piano del gruppo, è riuscito a trasmettere emozioni soprattutto con le canzoni più forti e vitali della band. Questa la scaletta ufficiale: Mx, Hurts Like Heaven, Yellow, In My Place, Major Minus, Lost!, Cemeteries Of London, God Put A Smile, Violet Hill, The Scientist, Us Against The World. Poi c’è stata una brevissima pausa e il concerto è proseguito con Politik e Viva La Vida, singolo ballato da tutti gli oltre 20 mila presenti. Charlie Brown e Life is For Living hanno chiuso il concerto prima dell’uscita finale. Il rientro, a suon di applausi, da parte della band coincide con le ultime tre canzoni, Clocks, Fix You e Every Teardrop.
In definitiva una prima giornata all’insegna delle sorprese, Cesare Cremonini è riuscito a stupirmi e i Coldplay sono stati all’altezza della loro fama. Le cose che mi hanno pensare sono state le considerazioni fatte in sala stampa, si è discusso per la poca affluenza di pubblico ma non si è considerato un fatto estremamente importante: l’anno scorso si sono esibiti Aerosmith, The Cranberries, Green Day (in realtà non hanno suonato a causa del tempo), The Black Eyed Peas, Pearl Jam, Ben Harper e molti altri. Questi artisti, con tutto il rispetto per quelli di questa edizione, hanno più seguito internazionale di Fabri Fibra, Negramaro, Noemi e Vasco Rossi, quindi è evidente che il calo è causato da una scaletta artisti non molto appetibile. Sbaglio io forse?