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Ida Rendano a Blogo: “Canto storie di vita vera. I fan? La mia famiglia”

Intervista a Ida Rendano per Soundsblog.it

pubblicato 21 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 15:26

Oggi abbiamo incontrato Ida Rendano che, da diversi decenni, canta le varie sfumature di Napoli con passione, dedizione ed estrema umiltà.

Come si è avvicinata al mondo della musica neomelodica napoletana?

Il tutto è avvenuto per puro caso. Appena quindicenne, seguivo ancora lezioni di canto, pianoforte e solfeggio e volevo a tutti i costi diventare una cantante. Volevo riproporre cover di grandissimi artisti degli anni ’80, nonché miei idoli come MADONNA, EURYTHMICS, CINDY LAUPER ed altri. Però poi ci fu l’incontro con colui che è poi stato il mio primo arrangiatore, GIGI D’ALESSIO. Insieme elaborammo un nuovo modo di fare musica. Volevo cantare sì in napoletano, ma non canzoni classiche, volevo seguire il genere di Nino D’Angelo e Gigi Finizio. E così nacque il primo disco COSI QUASI PER GIOCO che mi ha aperto le porte del successo. In solo 7 giorni furono vendute 50000 copie, grazie alle quali mi conferirono un disco d’oro. E da allora ho continuato con questo genere.

Come e quanto è cambiata la sua cifra stilistica negli anni della sua lunga carriera?

Ma diciamo che la mia cifra stilistica non è cambiata. E’ sempre rimasta la stessa. Ogni artista deve avere una caratteristica particolare per distinguersi. La mia probabilmente al di là del look che negli anni ’90 stravolsi letteralmente con jeans strappati, truccatissima e capelli gelatinati, è stata proprio l’estensione vocale raggiunta grazie ai duri anni di studio e perfezionamento.

Quanto del suo vissuto personale c’è nei brani che ha interpretato fino ad oggi?

Tanto. Ancora oggi continuo a riportare nelle mie canzoni storie vere, autobiografiche ma non solo. Mi piace quando i miei fans mi scrivono di essersi rispecchiati in una mia canzone. Canto storie di vita vera, storie di tutti, canto l’amore, la gioia, la passione ma anche la tristezza ed il dolore. C’è in modo particolare un mio brano “BASTA COSI” contenuto nel mio secondo album GIOCHEREMO ANCORA INSIEME che racconta proprio il mio primo amore. Non è facile raccontare una storia personale in una canzone però alla fine ne risulta un capolavoro perchè essendo tua la interpreti veramente. Ci sei dentro al 100% quindi gioisci se è un testo allegro e soffri se invece riporti nel brano un dolore.

Lei ha lavorato con i più grandi della vecchia e neo melodia napoletana (Nino D’Angelo, Gigi Finizio, Gigi D’Alessio, Mario Merola, Franco Simone, Rosario Miraggio). Un vero e proprio privilegio per chi fa, con passione, da diversi anni, il suo mestiere, no?!

Assolutamente si. Io ho sempre detto di esser stata un’artista fortunata perchè sin da piccola ho avuto l’onore di lavorare con grandissimi personaggi. Basti pensare che a 7 anni recitai in un brano del compianto Patrizio. Sono l’unica interprete femminile napoletana ad aver collaborato con le cosiddette punte di diamante della musica napoletana…D’Angelo, D’Alessio, Finizio…sono la prima ed unica cantante napoletana ad aver inciso una poesia del grandissimo ANTONIO DE CURTIS (TOTO’) e ad aver inciso un pezzo del grandissimo FRANCO SIMONE, Respiro, anzi proprio in questi giorni un’emittente argentina ci ha omaggiati. Sono la prima ed unica cantante napoletana ad aver collaborato con i migliori rapper e gruppi Heavy Metal campani come Speaker Cenzou e Loadstar. Ed inoltre nel mio nuovo cd una collaborazione con I FARIAS, duo Sudamericano famosissimo in America Latina.

Quale è, ad oggi, lo stato di salute della musica neomelodica?

Beh purtroppo il fenomeno NEOMELODICO quando nacque, quindi parlo della fine degli anni ’90, partì con il piede giusto, nel senso che all’epoca Rai, Mediaset ed altri emittenti tv e radiofoniche, redazioni giornalistiche nazionali si interessarono a noi in quanto molto incuriositi dai nostri spettacoli che attiravano migliaia di persone. All’epoca i “neomelodici” eravamo io, Gigi D’Alessio, Franco Ricciardi, Maria Nazionale, Luciano Caldore,ecc…artisti che ancora oggi vantiamo riconoscimenti importanti e comunque contributi essenziali per la nuova generazione musicale. Oggi purtroppo noto che non è come allora. Ci sono artisti bravi ma ci sono anche tanti che si ostinano a fare musica nonostante non ne siano proprio capaci.

Ha mai avvertito pregiudizi connessi al mondo della canzone neomelodica?

Moltissimi. Io stessa in prima persona ho vissuto più volte questa sorta di razzismo perchè sono stata etichettata neomelodica. Ma il mio mio riscatto poi, me lo godo sempre quando dopo essermi esibita c’è sempre colui o colei che sentendo il mio nome dopo aver storto il muso, viene a complimentarsi per la voce, il mio stile ed il mio essere. Questa è per me una grandissima soddisfazione.

Quale è il pezzo a cui è più legata artisticamente?

Sono legata ad IPOCRISIA della grandissima ANGELA LUCE. Con questa canzone ho cominciato ad esibirmi alle prime cerimonie ed ancora oggi fa sempre parte del mio repertorio perchè è per me uno dei più grandi successi della musica napoletana.

Ha un rapporto speciale con i suoi fan sia sui social sia durante i vari appuntamenti live. Come si riesce a tenere viva, per tanto tempo, l’alchimia con i propri sostenitori?

E’ importante esser sempre presente. Io considero i miei fans, componenti della mia famiglia, infatti quando mi rivolgo allora li chiamo proprio famiglia. E’ bello esserci per loro e sapere che ci sono sempre per me e che mi sostengono in ogni mia scelta musicale e non solo. Sono sempre molto premurosi ed affettuosi, mi scrivono in posta privata su facebook, twitter, instagram e social vari e per me è sempre una gioia interagire con loro. E’ bello incontrarli, farsi foto con loro, sentire i loro racconti, guardarli negli occhi ed abbracciarli. Credo sia uno dei doveri di un’artista dedicarsi ai propri fans. Alla fine se si diventa popolari, se le vendite di un disco raggiungono vette alte…è grazie a loro!

Lei vanta una carriera sfolgorante ricca di riconoscimenti. C’è una sua ideale erede nel panorama neomelodico che potrebbe seguire, in futuro, le sue stesse orme?

A dire il vero non saprei indicarne una in particolare. Ci sono artiste brave che fanno parte della nuova generazione e credo che ognuna a modo proprio possa essere una futura erede di IDA RENDANO. Auguro loro una carriera di successi, riconoscimenti e soddisfazioni. Una carriera bella e soddisfacente come la mia.

Cosa consiglia ad una giovane leva della musica neomelodica desiderosa di intraprendere il suo mestiere?

Prima di tutto di studiare. Lo studio è fondamentale. Io stessa ancora oggi continuo a perfezionarmi con aggiornamenti e lezioni importanti. Poi di fare sempre giuste scelte e soprattutto di meditare prima di prendere una qualsiasi decisione. La carriera artistica dev’esser presa seriamente non come un gioco. E’ sicuramente importante anche lavorare divertendosi ma sempre con la consapevolezza che essere un’artista comporta delle responsabilità e dei sacrifici. Quindi intraprendere questa strada solo se si è fortemente motivati da un’immensa passione come la mia per il canto e l’arte in generale.

Quali sono i suoi prossimi progetti lavorativi?

Da poco è uscito il mio nuovo cd PE SEMPE. Quindi mi sto dedicando alla promozione dei nuovi brani con serate varie in giro per la Campania e non solo. Sto valutando alcune proposte cinematografiche e teatrali ed altri progetti che sicuramente faranno felici tutti coloro che da sempre amano IDA RENDANO.

Ne approfitto per salutare e ringraziare la redazione di Soundblog.it in modo particolare grazie a te Sebastiano per la tua professionalità e simpatia.
Buona estate a tutti.
IDA

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