Il download illegale? Più singoli, meno album
Secondo una ricerca sul download illegale, che poi mi devono spiegare come si può fare una ricerca di questo tipo in maniera rappresentativa (e vabbè), pare che il singolo più scaricato del 2007 in America sia stato il pezzo hip hop principe di questa estate dei Shop Boyz dal titolo “Party Like A Rock Star“.Non
Secondo una ricerca sul download illegale, che poi mi devono spiegare come si può fare una ricerca di questo tipo in maniera rappresentativa (e vabbè), pare che il singolo più scaricato del 2007 in America sia stato il pezzo hip hop principe di questa estate dei Shop Boyz dal titolo “Party Like A Rock Star“.
Non mi protrarrei troppo sui dati specifici messi in ballo su Repubblica (anche perchè non sono di nessun interesse), ma una postilla dopo l’elenco dei singoli mi ha fatto riflettere. Pare infatti che i “pirati” del web che scaricano senza pagare non “rubino” più di tanto gli album, ma solo i brani promozionali.
Certamente non è una dato troppo stupefacente. I singoli commerciali sono spesso gli unici che interessano davvero chi costruisce una propria playlist sul lettore multimediale, dove l’album intero spesso non è più concepito nelle nuove forme di ascolto randomizzate.
Ad ogni modo è possibile che il fenomeno che porta al minore download di album sia dovuto semplicemente alla minore reperibilità dell’intero prodotto discografico, rispetto ai singoli che circolano spesso in più tagli e formati.
Gli album infatti sono spesso messi on line da un unica fonte (o da pochissime fonti, alle volte non più di due) e si diffondono spesso solo quelle. Non ci voleva un’agenzia di ricerca per scoprirlo.