In This Moment, Maria Brink a Blogo: “Con Black Widow ho voluto infrangere ogni regola”
In una intervista esclusiva, la cantante ci parla di Black Widow, il nuovo disco.
E’ uscito questa settimana Black Widow, il nuovo disco degli In This Moment: quinto lavoro per la band capeggiata da Maria Brink, e nuovo (leggero) cambio di direzione musicale, che continua il suo viaggio nell’alternative metal con cantato femminile.
Il disco segna anche l’approdo su una major come Warner Records, dopo anni di militanza nella Century Media, ma agli amanti della musica questo non dovrebbe interessare molto: anzi, nell’intervista che state per leggere Maria afferma che non si è mai sentita libera come su questo lavoro. Maria si è aperta completamente nei testi, infondendo della sua anima tutte le canzoni, che dai titoli promettono bene: Sex Metal Barbie, Dirty Pretty, Black Widow, Sexual Hallucination, Sick Like Me, Bloody Creature Poster Girl, The Fighter, Natural Born Sinner. Accanto a lei, una lineup ormai stabile compie il suo dovere con gli strumenti, ma è innegabile che la star sia sempre lei, Maria. E’ per questo che Blogo l’ha raggiunta telefonicamente, pochi giorni prima della pubblicazione di Black Widow, per una chiacchierata…
Fra pochi giorni uscirà il nuovo disco: come stai vivendo l’attesa?
“Siamo in fase di preparazione per il tour, quindi sto ascoltando molto Black Widow, perchè ovviamente nella setlist ci saranno molte canzoni tratte dal nuovo disco, e le sto ascoltando con attenzione per organizzare la scenografia, le coreografie… Dal vivo proponiamo qualcosa di molto teatrale, e quindi stiamo suonando i pezzi ogni giorno dall’inizio alla fine, non si tratta semplicemente di provare un brano o l’altro, ma di metterci alla prova come se ogni giorno suonassimo un concerto intero.
Ascoltando così il disco, ne sono completamente soddisfatta, è un disco onesto, che mi rappresenta, rappresenta la libertà che ho raggiunto in tutti questi anni. Non abbiamo seguito nessuna regola per il disco, ed è questa la cosa che mi dà più soddisfazione.”
Tutti gli album degli In This Moment sono diversi, come feeling ma soprattutto come musica, si nota sembre uno slittamente nel genere proposto. Questa volta, mi sembra di sentire più forti le influenze di Marilyn Manson nel modo in cui canti, e di Rob Zombie nel modo in cui la band propone un sound industrial…
“Il centro della musica sono sempre io, e devo dire che le mie caratteristiche fondamentali non sono cambiate: non ho paura di sperimentare così come non avevo paura di sperimentare sul primo disco, traggo ispirazione da musicisti diversi come Manson, Nine Inch Nails, ma anche Madonna, Pantera… forse il cambiamento su questo disco è legato al fatto che ho deciso di non seguire più nessuna regola. Sul primo disco mi preoccupavo se le canzoni sarebbero state abbastanza heavy, mi preoccupavo di cosa avrebbero pensato i miei riguardo ai testi, cose del genere. Ora tutte le decisioni le ho prese io, senza preoccuparmi del parere di nessuno, ed il risultato è questo.”
Ma di quali regole parli, esattamente? Cosa ti teneva così ‘legata’, in passato?
“E’ più una voglia di lasciarsi andare, di non assecondare nessuna pretesa da parte delle altre persone. Regole implicite, regole implicite… una donna che parla di sesso è accettabile? Una canzone dal feeling un po’ pop ci sta, su un disco metal? La casa discografica vorrà qualcosa che vada bene per la radio?
Ho smesso di farmi queste domande, di seguire le regole classiche dell’industria musicale, così mi sono sentita libera di esprimermi al meglio.”
Guardando la tua foto in copertina, direi sembra che l’artwork dell’ultimo film di Sin City, e tu sei decisamente la “Donna per cui uccidere” del titolo. Ti senti così, una dark lady da fumetto?
“Avevo deciso di chiamare il disco ‘Black Widow’ prima ancora di iniziare a registrare, e per me la Vedova Nera aveva proprio un feeling un po’ da Sin City, e un po’ da film horror. La vedo come una specie di persona che per il mondo si comporta in modo crudele, ma al contempo è semplicemente incompresa – mi identifico abbastanza con questa descrizione. Mi è quindi piaciuto, per il video, indossare gli artigli, comportarmi da mangiatrice di uomini, ma alla fine rivelare un lato nascosto di me.”
Sembra un po’ che tutte le canzoni parlino di te, in un certo modo: le canzoni si chiamano “Sex Metal Barbie”, “Dirty Pretty”, “Bloody Creature Poster Girl”, “Sexual Hallucination”… con quale di queste descrizioni ti identifichi meglio?
“Sono tutti lati diversi della mia personalità. Sex Metal Barbie parla di tutte le persone che si siedono al computer e mi insultano: tutto il testo è composto dai commenti che ho letto su Blabbermouth, nei commenti su YouTube, e su qualche forum. Era da anni che non leggevo commenti che mi riguardano, e da altrettanti anni non mi interesso di quel che pensa di me la gente, ed è stato divertente prendere le loro parole di odio ed usarle per un testo che mi dà forza. Anzi vorrei ringraziare tutti per i commenti negativi, perchè mi hanno aiutata a scrivere una delle mie canzoni preferite!
Tutte le canzoni raccontano storie che mi riguardano, Dirty Pretty parla di chi ha una personalità più profonda di quel che potrebbe apparire all’esterno, tanti mi giudicano solo come una bella ragazza, ma c’è tanto altro… basta ascoltare le mie canzoni per scoprirmi.”
Sei stata in tour con tante altre band metal con cantante femminile – hai trovato qualche “anima gemella” fra le cantanti, non so, di Lacuna Coil, Butcher Babies, qualcuna che comprenda quel che provi ogni volta che vieni attaccata solo perchè sei una donna in una metal band, e quanto è difficile a volte essere l’unica donna in mezzo ad un gruppo di uomini…?
“Il fatto è che io adoro essere una donna ed essere l’unica donna nel gruppo, mi dà una sensazione di potere, quindi non la vedo come una difficoltà! Per questo, se sono in tour con altre ragazze in altre band, non mi siedo a parlare di questi “problemi”, ci divertiamo semplicemente come amiche. Certo, ci accomuna qualcosa, ma non mi pare il caso di sedersi e piangere su questi “problemi” che in realtà non sono problemi.”
Ultima, inevitabile domanda: vedremo mai gli In This Moment in Italia?
“Dobbiamo assolutamente venire per un concerto, è nella mia lista delle cose che devo ancora fare nella vita! Adesso sta per partire il tour americano, che ci terrà impegnati per un bel po’ di mesi, ma poi verremo in Europa ed un passaggio in Italia è obbligatorio! Dobbiamo ancora controllare come e cosa fare, visto che in America avremo una grossa produzione, grandi scenografie, non so in Europa se potremo portarci dietro tutto lo spettacolo, ma come si dice… restate sintonizzati, e nel frattempo ascoltatevi Black Widow!”