Home Notizie L’inchiesta del New York Times: distrutte circa 500.000 registrazioni originali durante l’incendio alla Universal Studio del 2008?

L’inchiesta del New York Times: distrutte circa 500.000 registrazioni originali durante l’incendio alla Universal Studio del 2008?

L’inchiesta del New York Times e la replica della Universal

pubblicato 12 Giugno 2019 aggiornato 27 Agosto 2020 12:58

Nirvana, Tom Petty and the Heartbreakers, Aretha Franklin, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Etta James, Buddy Holly, Chuck Berry, Elton John, Nirvana, Tom Petty and the Heartbreakers, R.E.M., Eminem, Nine Inch Nails, Janet Jackson, the Roots, Hole.

Questi sono solo alcuni dei nomi degli artisti e dei gruppi che avrebbero subito un grave danno, in un incendio sviluppatosi nel 2008, agli Universal Studios, 11 anni fa. La notizia -e la relativa inchiesta- è stata resa nota, in queste ore dal New York Times che è entrato maggiormente nei dettagli di questa vicenda.

Descritto come “il più grande disastro nella storia del business musicale”, il Times ha fatto riferimento a un documento interno della UMG del 2009, che ha stimato un nome pari a circa 500.000 canzoni distrutte dal fuoco. A bruciare sarebbero stati i nastri master, le registrazioni originali dei nastri audio da sessioni di registrazione utilizzate per produrre copie successive. Per questo motivo sono viste come insostituibili quando si tratta di catturare la fedeltà sonora della registrazione iniziale e come base per numerose ristampe rimasterizzate.

Questi nastri si sarebbero persi durante un incendio di un magazzino negli Universal Studios di Hollywood, causando ingenti danni che sono stati minimizzati in quel periodo.

Dopo che la notizia è emersa, la UMG ha riconosciuto che l’incendio è stato “profondamente grave” ma ha contestato i rapporti del New York Times.

“L’incidente non ha mai influito sulla disponibilità della musica commercialmente diffusa né sul compenso degli artisti. La storia contiene numerose inesattezze, affermazioni ingannevoli, contraddizioni e incomprensioni fondamentali della portata dell’incidente e delle risorse interessate”

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