Inchiuvatu, Koza Noztra, Malnatt: foto-report dal Metallo Nostrum, 4 Maggio 2013
Tre grandi band che cantano in Italiano si sono alternate sul palco di Pessano
Metallo Nostrum: un festival che nasce con l’idea di ospitare esclusivamente formazioni metal che cantato in italiano. Un’idea ‘diversa’, ancora più focalizzata dell’Italian Gods Of Metal di qualche anno fa, e che alla sua prima edizione porta tre grandi band come i bolognesi Malnàtt, i milanesi (ma solo per ius soli) Koza Noztra, e i siciliani Inchiuvatu. Tutte band per le quali un concerto è una sorta di evento, tutte band con un nuovo disco uscito da poco, dopo lunghe attese da parte dei fan.
Due parole sulla location: il World Music Studio & Live di Pessano presenta un palco magnifico, con impianto luci grandioso e audio ottimale – d’altronde il posto ospita sale prova e d’incisione, fanno del suono il loro credo di vita, ed è fantastico godersi un concerto in condizioni perfette, in una sala ‘raccolta’ con tanto di parquet sul pavimento.
Alle 22.00 salgono sul palco i Malnàtt, in versione “unmasked” rispetto alle recenti foto che li ritraevano con teschi enormi sulle spalle. La perfezione del suono è chiara fin da subito, al punto che tutte le parole di Porz sono comprensibili durante la prestazione black metal: forse è anche per questo che il cantante incita a “più ignoranza!” durante gli assoli, il dogma lo-fi del black metal imporrebbe un sound impastato… Alla fine della prima canzone, Porz stesso dice che “di solito le band incitano la gente a venire più sotto al palco, ma stasera si sente meglio a metà sala, quindi state pure lì, lontano dal palco, meglio così!”. Di chicche ironiche come queste se ne potrebbero riportare a dozzine, Porz è un gran intrattenitore, ma siamo ad un concerto e quindi parleremo solo di musica: per assistere al ‘cabaret’ dovete andare di persona a gustarvi lo show! Pian piano il pubblico si scalda, arrivando a richiedere a gran voce ‘Don Matteo’ per concludere degnamente lo spettacolo.
Cambio-palco velocissimo, con tanto di allestimento scenografico, e i Koza Noztra portano a Pessano il loro circo degli orrori italiani, fra ‘Cosche Italiane’, ‘Cemento Armato’ e le necessarie attenzioni per il Papa. Ottimi anche i nuovi brani, tratti da “Cronaca Nera pt.1”, recentemente pubblicati su YouTube e già cantati dai fan calorosissimi! C’è anche il tempo di un revival, con lo ‘special guest’ Ricamino che torna a suonare la chitarra mentre ‘il diacono’ Maurizio De Paola è impegnato a cantare in abiti cardinalizi ‘Habemus Papam’. Chiude lo show, senza nessuna censura, la doppietta ‘Piovono Bestemmie’ e ‘Me Ne Fotto’, ed è un piacere finalmente ascoltare un concerto intero della band, senza interruzioni censorie preventive. Anche se ci si chiede come sarà finita la serata del fan di circa 16 anni accompagnato dai genitori presenti in sala, ed intento a cantare sotto il palco i ritornelli…
Ulteriore cambio di palco, con l’arrivo di una enorme croce di lampadine, e arrivano gli Inchiuvatu, con il nuovo disco INRI, da cui vengono tratti alcuni pregevoli brani in scaletta. Dopo aver risolto qualche problema tecnico e dopo aver chiesto di abbassare le luci per creare più atmosfera (il palco sarà poi illuminato quasi esclusivamente dalla croce), il concerto ingrana la marcia e ci si può immergere nelle sonorità fra black metal, folk siculo, il tutto cantato in una lingua che nel freddo nord può apparire straniera.
Il pubblico assiste come ad una celebrazione rituale, in silenzio ammirato davanti alla perizia tecnica ma soprattutto all’atmosfera creata sul palco, e ben consapevole che i concerti di Inchiuvatu sono una rarità da gustarsi fino in fondo. Agghiastru chiosa: “Voi pensate che io sia qui a divertirmi sul palco, ma in realtà questo è il mio modo per evitare di finire dallo psicologo. E forse è anche il modo vostro”.