Home Interviste Irene Grandi a Blogo: “Un vento senza nome? Il ritratto di un’artista che ha fatto i suoi cambiamenti ed è maturata come autrice”

Irene Grandi a Blogo: “Un vento senza nome? Il ritratto di un’artista che ha fatto i suoi cambiamenti ed è maturata come autrice”

Irene Grandi presenta Un vento senza nuvole ai lettori di Blogo

pubblicato 27 Gennaio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 09:40

A margine della conferenza stampa di presentazione, abbiamo incontrato Irene Grandi per approfondire alcuni aspetti legati al suo ritorno discografico con Un vento senza nome in vista di Sanremo 2015.

Ciao Irene, ci racconti cosa rappresenta per te il ritorno a Sanremo dal punto di vista musicale e televisivo? Posso darti alcuni spunti… è l’anno dei toscani come il conduttore…

Ce l’abbiamo fatta a farvi capire che siamo i più forti (ride, ndb). Avevo già partecipato ad altri Sanremo ma, questo, come non mai, mi inorgoglisce e mi soddisfa. Questa canzone l’ho scritta io… tutto è partito da una mia intuizione musicale e anche di testo. L’ho completata con Saverio Lanza che è anche il produttore del mio album. Un importante connubio che ha tirato fuori le mie ispirazioni melodiche. Questa canzone è una canzone al femminile parla d’amore in maniera trasversale, c’è, infatti, la voglia di stare accanto alle donne che fanno delle scelte coraggiose, anche quelle di lasciare l’uomo che hanno amato per tornare ad una vita più sana, a volersi bene, a trovare dentro di sè le risorse per cambiare completamente vita. Racconto un tema che mi sta a cuore. Non è la classica canzone d’amore o uno dei miei pezzi di ribellione, ritmata o rock. E’ diversa, per questo mi piaceva presentarla al Festival che rappresenta il nuovo mood di questo album. Spero che la gente l’accolga per come è. E’ il ritratto di un’artista che ha fatto i suoi cambiamenti ed è maturata anche come autrice.

Sul palco dell’Ariston incontrerai sicuramente le nuove leve della musica leggera italiana come Chiara, Annalisa, Dear Jack… in questi cinque anni di assenza dalle scene musicali, hai avuto modo di studiare questo fenomeno non solo musicale?

Mi piacciono i talent show. Mi diverto a guardarli. Sono una nuova realtà per fare uscire le giovani leve della musica. Non li invidio questi ragazzi. Per noi c’è stato un tempo di preparazione, di creazione della propria identità musicale prima di essere catapultati in televisione. In un certo senso siamo stati più protetti di loro che si ritrovano ad essere famosi all’improvviso. Io, però, credo nel talento e nella forza di un’artista. Se deve essere sarà, magari soffrirà un pò di più perché è un modo di continua competizione, ritmi veloci, confronto con il pubblico. Ti devi esporre. Da una parte credo che sia inevitabile che le cose vadano seguite. Bene che ci siano anche i talent show. C’è anche internet che ci dà la possibilità di seguire la musica che più ci piace. Spero che la scelta musicale sia sempre molto più ampia.

Grazie ad Irene Grandi per la sua disponibilità.

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