Home Notizie Iron Maiden allo Stadio Olimpico di Roma nel 2007 (amarcord in attesa del Sonisphere Roma 2016)

Iron Maiden allo Stadio Olimpico di Roma nel 2007 (amarcord in attesa del Sonisphere Roma 2016)

Ricordi sparsi di una giornata caldissima di quasi dieci anni fa, in attesa di sentire (dopo 9 anni) l’incitazione “Scream For Me Roma” al Sonisphere 2016

pubblicato 17 Luglio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 15:34

Manca ormai poco al ritorno degli Iron Maiden a Roma: il 24 Luglio si esibiranno al Sonisphere Postepay Rock In Roma presso l’Ippodromo delle Capannelle. Eppure mi sembra ieri, al massimo il mese scorso, quando andai da Milano a Roma per assistere a quella che al momento è l’ultima volta dei Maiden nella capitale: ci andai non solo perchè il bill era fantastico (Iron Maiden, Motorhead, Machine Head, Mastodon, Sadist… e Lauren Harris), ma anche per la location, visto che fu concessa la sempre emozionante cornice dello Stadio Olimpico, di solito riservato solo a show di Vasco Rossi o Ramazzotti. Il metal entrava nello stadio principe di Roma, l’occasione era imperdibile.
Così prenotati un volo a bassissimo prezzo (se non ricordo male, 55 euro andata e ritorno) la sera prima, da Orio al Serio a Roma. Il volo fu molto suggestivo, visto che oltre la metà dei passeggeri erano metallari: capelli lunghi ovunque, magliette rigorosamente nere – borchie no perchè non si potevano portare in cabina. Il pilota aggiunse una punta di “razzismo” (ok, “classismo”) al volo, annunciando più di una volta tramite gli altoparlanti che “Si ricorda che compiere atti di vandalismo o rimuovere parti dell’aeroplano risulterà in una denuncia penale”. Ma de che? Solo perchè eravamo capelloni e con magliette nere? Noi tutti eravamo carichi per i Maiden, dell’aereo low-cost e di rimuovere sue componenti non ci interessava niente, ed il viaggio fu praticamente silenzioso.

La mattina dopo mi incontrai con parte della redazione di Metal Shock, e ci dirigemmo verso lo stadio dopo aver comprato una bottiglia di Zedda Piras (la scelta migliore, da bere tiepido sotto il caldo del 20 Giugno romano), e una cosa che mi colpì fu vedere il Ponte Duca d’Aosta invaso da venditori abusivi di magliette: tutti i banchetti colorati contrastavano con l’algido bianco del marmo dei bassorilievi fascisti, al punto che scattai la foto qui sotto, che secondo me riassume bene l’atmosfera “Maiden a Roma”.

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Ora, questa è una delle poche foto che si sono salvate da un devastante crash del mio computer, quindi di quella giornata ho solo quella, e le foto dei Maiden. Niente vedute dello stadio nè delle band di supporto, se non quelle pubblicate da Metal Shock e che riporto qui sotto, anche perchè il grafico le impaginò alla grande e fanno ancora la loro bella figura, viste tutte insieme.

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Lo stadio, va detto, non era assolutamente pieno: c’erano decine di migliaia di persone, sì, ma le due curve erano vuote e anche la tribuna centrale era piena solo nel mezzo, con ampi spazi liberi. Il prato era bello pieno, ma di certo insomma non ci fu il soldout da 80,000 persone che la capienza dello stadio permetterebbe. Nel 2013 al concerto di Rho i Maiden invece portarono 35,000 persone: è stato il pubblico più numeroso mai registrato dalla band in Italia, e si può sperare che nel 2016 alle Capannelle ci sia altrettanta gente…

Tornando alla giornata, il ricordo principale è quello del caldo: un caldo intensissimo, che non dava scampo agli spettatori in quanto lo stadio non offriva ripari, e fino ai Motorhead è stato un massacro di canicola, alleviata dalle fontanelle di acqua gratuita sparse per lo stadio.
I giochi furono aperti dai Sadist (il ringraziamento costante di Trevor “Grazie Ràga” divenne immediatamente un tormentone!), seguiti (indegnamente) da Lauren Harris, uno dei più grandi casi di nepotismo nella storia del metal, perpetrato proprio dall’integerrimo Steve Harris. La figliola poco prodiga non fece divertire nessuno, forse il suo merito è stato solo quello di far conoscere al mondo Richie Faulkner, che poi passò a suonare la chitarra nei Judas Priest. Gli hotpants di Lauren passeranno alla storia più della musica suonata – e a proposito, che fine ha fatto oggi?

I Mastodon si trovarono (come sempre, in pratica) a suonare in pieno sole e al caldo, non esattamente il modo giusto per gustarsi la loro musica. Eppure Blood And Thunder mise d’accordo tutti. In molti durante i successivi Machine Head collassarono per il caldo, e alcuni si perserono l’esibizione di Rob Flynn, in Italia dopo tre anni di assenza. Ma il caldo ormai dilagava, pogare diventava un problema… meglio risparmiare le forze per i Motorhead. Lemmy indossò gli occhiali da sole, annunciò che per i prossimi sessanta minuti ci avrebbe preso a calci in culo, e lo fece. Tutto qui, semplice, come ci piace ricordare la band, come la ricorderemo per sempre, ora che il fato ha deciso che non potremo più vederla dal vivo.

Infine, gli Iron Maiden, quando calarono le tenebre sullo stadio. Il tour era ancora quello di “A matter of life and death”, e i primi tre pezzi (Different World, These Colours Don’t Run, Brighter Than a Thousand Suns) omaggiano proprio l’ultimo disco (dell’epoca). Poi però si parte con Wratchild e The Trooper, e ognuno gioisce. C’è anche un po’ di crowdsurf, mentre Bruce Dickinson emette il leggendario saluto “Scream for me Roma”, saluto che fra pochi giorni tornerà a riecheggiare nelle orecchie dei fan.
L’Eddie di questo tour arriva a bordo di un carro armato e, dopo aver scrutato la folla con il binocolo, salutava in maniera militare la band imbracciando un fucile. Chi era lì dalla mattina per conquistarsi la transenna era cotto e ustionato dal sole, ma ne è valsa la pena. Come sempre.

Ecco, questi sono i ricordi dell’ultima volta degli Iron Maiden a Roma. Dal 24 Luglio molti di voi avranno nuovi ricordi, per la nuova tappa romana dei Maiden. Per seguire in diretta gli eventi dal Sonisphere, vi consigliamo di iscrivervi alla pagina Facebook di MusicaMetal, in cui verranno postate foto in diretta dal backstage, e dal 25 Luglio ci sarà anche un live report su queste pagine. In attesa di conoscere i vostri, di nuovi ricordi…

BONUS: qualche foto “scartata” del concerto dei Maiden. In esclusiva riesumata dagli archivi dopo 9 anni!

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E questa fu la scaletta suonata dagli Iron Maiden allo Stadio Olimpico a Roma, il 20 Giugno 2007.

Different World
These Colours Don’t Run
Brighter Than a Thousand Suns
Wrathchild
The Trooper
Children of the Damned
The Reincarnation of Benjamin Breeg
For the Greater Good of God
The Number of the Beast
Fear of the Dark
Run to the Hills
Iron Maiden
—–
2 Minutes to Midnight
The Evil That Men Do
Hallowed Be Thy Name

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