J-Ax risponde a Dj Jad: “Lapide definitiva sul progetto Articolo 31” (video)
J-Ax risponde al suo ex socio: “Non voglio vivere di rendita”.
“Amo e rispetto il mio passato ma sono contento di vivere il mio presente. Dico questo perché per l’ennesima volta sono costretto a difendermi dalla filosofia opposta: odiare il presente e per questo mancare di rispetto al passato”. J-Ax, tramite un video pubblicato su Facebook, risponde a Dj Jad e dice la sua sul caso legato al “marchio Articolo 31“.
“Non solo non ci sarà una reunion ma questa iniziativa (si riferisce al tour di Jad, ndr) pone una lapide definitiva al progetto Articolo 31 come lo conoscevate – dice il socio di Fedez -. Se non era chiaro prima, ora lo sarà di certo. E non voglio esprimere opinioni a riguardo, ci tengo a precisare che è un’iniziativa che non supporto e ne sono totalmente estraneo”.
Quindi dice la sua sul marchio:
“Franco Godi, il boss di Best Sound e produttore degli Articolo 31, è intervenuto per vie legali per uso improprio del nome. Non perché sia un ingrato come si vuole far credere ma perché tutti noi, Jad incluso, decidemmo di registrare a lui il marchio Articolo 31. Un po’ perché eravamo giovani e sprovveduti. Un po’ per evitare situazioni simili: l’intenzione era quella di garantire il suo riutilizzo solo nel caso di un coinvolgimento sincero mio, di Jad e di Franco Godi. Un modo per proteggere la nostra storia. E come potete capire, se solo una persona su tre decide di utilizzare “articolo 31″, questo accordo convidiso viene a mancare”.
Ax, infine, ha detto di non credere più al suo passato: “Mi sono ricostruito una carriera solista, ripartendo da zero. Canto solo le canzoni di Domani Smetto ai miei concerti, un album che ho scritto da solo e dove sono l’unico autore. Non volevo vivere di rendita. Ho voltato pagina e ho scritto una nuova storia, all’inizio ignorata da radio, giornalisti e tv”.
Conclude, riferendosi a Jad: “Il mondo della musica è piccolo e la gente mormora. Basta guardare sui tuoi social per capire che in questi anni non mi hai fatto mancare mai frecciatine e maldicenze. Come in questi giorni, l’obiettivo era farmi passare per l’orco cattivo e addirittura tirare in mezzo i lutti. Io trovo di cattivo gusto parlare di queste cose in pubblico ma visto che sono stato tirato in ballo ti dico qui che mi dispiace tanto e mi scuso di non averti fatto le condoglianze di persona. Sono stato immaturo e stupido, oltreché impaurito da un avvenimento simile. E sì, ero ancora troppo incazzato con il mio passato e con la vita. Detto questo, non capisco cosa c’entri tutto questo con gli Articolo 31. Io ho abbandonato un progetto in cui non credevo più e ne ho iniziato uno nuovo. Non ho rubato niente a nessuno. Tutte queste cattiverie mi hanno fatto male ma ammetto che sì, ogni tanto ho pensato di chiamarti per fare una piccola reunion. Pensavo che i tempi fossero maturi perché ormai, a testa bassa, mi ero costruito una mia identità. Non sarebbe più stato un modo disperato per grattare via dei soldi, giocando sulla nostalgia dei fan. Purtroppo però per comportamenti come questo mi sento di dire che non accadrà mai”.
“Ho chiesto comunque a Franco Godi di ritirare la sua iniziativa legalei nei tuoi confronti, però non si è lasciato convincere da me e dice che finché tu dirai che il marchio è tuo le azioni legali continueranno”.