Jaco Pastorius: sessant’anni fa nasceva uno dei più grandi bassisti di sempre
Jaco Pastorius: sessant’anni fa nasceva uno dei più grandi bassisti di sempre
Per raccontare il rapporto viscerale e ossessivo che legava Jaco Pastorius al suo strumento, vi basti sapere che realizzò il suo primo basso fretless da solo: armato di scalpello, martello e mastice, rimosse infatti i tasti del suo Fender Jazz e rivestì il risultato con dieci strati di resina epossidica, del tipo usato per le barche. Fu tale l’identificazione con quel gesto – e con il fretless in generale – che sono in molti a credere che sia stato lui stesso l’inventore dello strumento (ovviamente non è così: i primi modelli comparvero già negli anni ’60).
Altra curiosità rivelatrice su John Francis Anthony Pastorius III: il suo primo approccio alla musica non avvenne imbracciando un basso, ma suonando la batteria. Il destino si mise di mezzo, gli procurò una frattura a un polso e, pur di non rimanere inattivo, il giovanissimo Jaco iniziò ad esercitarsi con quello che sarebbe poi diventato il suo strumento.
Tecnica e talento uniti a una personalità decisamente sopra le righe: queste tre caratteristiche resero Pastorius la leggenda che conosciamo, che celebriamo nella data in cui avrebbe compiuto sessant’anni e che ha influenzato centinaia di musicisti. Leggenda nata con l’approdo ai Weather Report, la mirabolante band jazz-fusion in cui Jaco iniziò a militare nel 1976. Ci arrivò consegnando un nastro con la sua versione di “Donna Lee” di Charlie Parker al leader Joe Zawinul l’anno precedente e rischiando seriamente di non far parte del gruppo. Ansioso di ricevere una risposta, aveva anticipato l’ascolto della cassetta con una telefonata a Zawinul – rimasta nella storia – in cui si definiva “il più grande bassista del mondo”.
Il loro rapporto fu importantissimo e determinante per la carriera e la vita di entrambi. Zawinul ricoprì a lungo il ruolo di maestro e padre putativo di Jaco: quando il disturbo bipolare di Pastorius divenne più grave (peggiorato dagli abusi di alcol e droga), si creò una rottura insanabile tra i due. Nel frattempo – paradossalmente – la carriera solista del “più grande bassista del mondo” raggiungeva vette eccelse (memorabile il “Birthday Concert” del 1982 a Miami) con riconoscimenti e collaborazioni illustri (Pat Metheny e Herbie Hancock, tra i molti).
La storia di Jaco Pastorius finì in tragedia il 21 settembre del 1987, a soli trentasei anni. Durante una delle sue nottate a base di stupefacenti, venne prima cacciato da un concerto di Carlos Santana e poi dal “Midnight Bottle Club”, un locale poco raccomandabile di Fort Lauderdale. Un buttafuori decise di punire le sue escandescenze in maniera decisamente eccessiva: i traumi riportati a causa delle percosse subite lo uccisero in ospedale poche ore dopo essere entrato in coma. Noi vogliamo ricordarlo con un brano contenuto in “Heavy Weather” dei Weather Report. Si intitola “A remark you made” e, pur non essendo stato scritto da Jaco ma da Zawinul, il tema è tutto per il basso fretless di Pastorius. Uno dei momenti migliori e più commoventi tra i due.