Jovanotti, Lorenzo 2015 CC: la conferenza stampa in diretta su Blogo
Jovanotti, Lorenzo 2015 CC: Segui la conferenza stampa di presentazione del nuovo disco in diretta su Blogo!
13.55 Sento l’affetto delle persone anche solo quando vado a fare la spesa o un giro all’autogrill. Non so da cosa dipende l’affetto di fan e colleghi. Non è una cosa che si può insegnare. Per me è sempre stato così.
13.52Le collaborazioni con i grandi musicisti sono proprio come benedizioni. La sensazione per me è quella di un pellegrinaggio.
13.49 Inizio sempre un disco con la speranza che mi venga fuori un disco rap. Solo che poi penso che le mie rime potrebbero funzionare per uno sktech in radio, magari. Non di certo cristallizzate in un disco.
13.46 Jovanotti continua a sostenere Renzi:
È evidente che per ogni artista è più conveniente essere all’opposizione. Se ho cambiato idea su Renzi? No, non ho cambiato idea su di lui perché ha dimostrato sia i suoi difetti che i suoi pregi. Ero al corrente di entrambi quando l’ho appoggiato pubblicamente e mi sento di difendere ancora questa cosa. Continuo a pensare che questa sia ancora una grande opportunità per l’Italia. La cosa che mi conforta quando si paragona Renzi a Berlusconi (di cui non sono mai stato sostenitore), io lo trovo pretestuoso: tanto per cominciare, Renzi non è un imprenditore ma un politico puro. Noi lavoriamo nella comunicazione, viviamo collegati con le news quindi ci danno fastidio tutte le sue ripetizioni. Ma bisogna realizzare che le persone abbiano un livello di attenzione molto più bassa della nostra. Comunque, l’ultima conferenza è stata due anni fa e avevamo tutti davanti lo stesso triste presepe. Ora qualcosa è cambiato, ciò è innegabile.
13.42 Io pretendo dalla mia squadra questo stare sul limite, questo suonare sempre come fosse la prima volta.
13.38 Viviamo nell’epoca dei tag, quindi tutte le cose devono essere definite e taggate in qualche modo. Io però non ci riesco a taggare, etichettare ogni cosa. “Sii te stesso” è una cosa che non significa niente, forse dovremmo imparare a essere migliori di noi stessi. Noi stessi pieni di condizionamenti, paure e paranoie. Però gli americani sono i più bravi a “taggare” le cose e a venderle. Ogni volta che vado là mi rendo conto di quanto sono europeo.
13.32 Ho la sindrome di quello che deve sempre dimostrare qualcosa. Ma sono i nervosi quelli che poi fanno le cose perché loro stanno dentro la crepa, sul fulmine. Io sono un inquieto.
13.28 Mia figlia Teresa è una grande appassionata di musica, ma non penso che vorrà farlo diventare il suo lavoro.
13.20 Perché trenta tracce?
Oggi siamo nell’epoca del cloud, quindi io considero questo disco più un cloud che un disco. È una nuvola che ti può può piovere giù tutta la musica che vuoi, anche per questo ci son dentro trenta canzoni, che son tante, lo so. Valutavo anche l’opportunità di fare solo singoli e niente dischi. Mi sono comunque fatto delle domande sul numero dei pezzi, forse troppi, ma appena ne toglievo un paio, vedevo che il disco si sbilanciava verso una sonorità o l’altra, e io volevo fare un disco bilanciato. Praticamente nel disco non ho incluso solo canzoni non finite, non ci sono veri e propri “scarti” che ho lasciato fuori
13.13 Sullo “scandalo” dei follower fake dei cantanti famosi…
Ieri è uscita una notizia per cui si sosteneva che alcuni artisti italiani come internazionali (da me a Justin Bieber) abbiano follower fake. Volendo, ci sono possibilità di comprare follower e questo lo so. Ma non ho mai pensato di fare una cosa del genere. Quando vedo che ho 2 milioni e mezzo di follower, non riesco nemmeno a immaginarmele così tante. Comunicherei allo stesso modo, comunque, pure se ne avessi cinque di follower. Sapete come sono i fake, no? Sono facilmente identificabili: di solito hanno un mazzo di fiori come profile pic e a loro volta sono seguiti da una sola persona. È possibile che io abbia follower fake, ma, se così fosse, se li sarà inventati Twitter per ragioni di marketing o che ne so. Qualcuno vero, comunque, deve pur esserci. Altrimenti non mi spiego come sono arrivato fin qui, ecco. Io, di mio, seguo solo persone che mi interessano davvero e comunico con loro. Anche perché sarebbe dura comunicare col mazzo di fiori, no?
13.09 Lorenzo mostra una serie di foto degli ultimi mesi: dalla metro di New York a lui che saltella felice in studio. Perché i momenti di down non si fotografano.
13.05 L’Estate Addosso sarà il prossimo singolo, Muccino mi ha mandato la sceneggiatura di un film con quel titolo e a me già piaceva. Dopo averla letta, ho scritto la canzone (sul testo poi mi ha dato una mano anche Vasco Brondi che mi ha regalato immagini bellissime, migliori delle mie). Lui girerà il film quest’estate ma la canzone uscirà prima perché, gliel’ho detto, avrei sofferto troppo a tenerla lì nel cassetto.
13.03 Il disco deve essere Rock’n’Roll, questo mi dicevo. Non volevo venisse fuori troppo patinato, troppo leccato. Come se ci avessimo messo davvero tanto tempo a fare ogni canzone. Che poi è stato così, ma secondo me non si deve sentire.
13.00 Su questo disco si può dire e verrà probabilmente di tutto, alcuni difetti ve li potrei dire anche io ora. Ma tutto gli si può dire meno che non sia un disco libero perché lo è. Mi sono focalizzato molto sul concetto di libertà.
12.57 Per qualche tempo ero convinto che avrei chiamato il disco Astronavi perché le astronavi non esistono ma tutti sanno cosa sono. Insomma, doveva essere quello il titolo dell’album ma poi la Nasa ci ha fregato il logo e così...
12.52 Abbiamo annunciato le date del tour quando ancora il disco lo stavo facendo, mi sono sentito molto sotto pressione. Del resto, questo è un disco che nasce sotto pressione.
12.46 La cover del disco:
Ho 48 anni ma sono fragile, perché mi sento attaccabile. Per questo indosso un’armatura nella foto scelta per la cover del disco. Costa 40 euro, eh? Poi ho cominciato a pensare all’immagine del fulmine che se lo disegni somiglia a una crepa. Le crepe servono, le rotture sono fondamentali. Mi è piaciuto lavorare su questa idea. Come cover avevo pensato di mettere una foto di Teresa, mia figlia, quando era piccola piccola. Ma pi già gli U2 avevano già messo un bambino in copertina.
12.42 Lorenzo mostra una nuova infografica con tutti gli ingredienti che troveremo nel suo disco:
Molte canzoni parlano d’amore perché mi piacciono, è il massimo scrivere una canzone d’amore per me. Poi ci sono canzoni estive perché sono italiano e mi piace l’estate da quando ero studente e a giugno avevo davanti tre mesi di vacanza. E chi ce li ha tre mesi di vacanza da ragazzino, nel resto del mondo? Poi in questo disco ci sono i mariachi, ma anche la fantascienza e il cinema. Importante ingrediente è anche il caos, uno degli elementi più importanti, quella zona in cui non sai dove sei, cosa stai facendo ma va bene così. Poi ci sono canzoni che mi fanno venire voglia di mettermi una cravatta. Funk, combat songs, poi vi mando l’infografica per mail e ve le leggete tutte.
12.33 Tutto l’iter della lavorazione al nuovo disco:
Si parte dall’euforia gasamento di fine tour, pensi di meritare amore e servizi gratuiti da parte di tutti. Dura un mese, poi cominci a pensare che una cosa come quella di san siro non potrà più capitare, ormai ho quasi 50 anni, sono finito ecc. Poi qualcuno ti chiama per invitarmi a suonare in Sud America. Tra l’altro potrai farlo senza pressione: “Se va bene mandiamo il comunicato stampa,se fai trecento paganti, ce ne stiamo tutti zitti”. In realtà è andata molto bene, ho suonato nei club senza ear monitor e così ho ritrovato al musica ad un livello primordiale. Io ho fatto il dj per la prima metà della mia vita, quindi l’esperienza live me la sto facendo ora. Poi i miei manager mi dicevano: “Guarda che nel 2015 faremo gli stadi di nuovo, eh?”. Io ero felice ma un po’ in agitazione. E in questa agitazione, mi sono preso la polmonite, non mi ero mai sentito così male. Ho avuto paura di morire ma in realtà i medici in dieci giorni mi hanno rimesso in piedi. E una volta tornato in piedi, ecco che avevo tutte le energie per fare un nuovo disco. Quindi in estate abbiamo cominciato a lavorare al disco e lì ci sono alti e bassi, naturalmente. Il picco più basso, che avviene sempre durante un disco, è quando ti confronti con la realtà ovvero lo studio, quello vero. Finché ci lavori da casa è un po’ come se stessi giocando. Poi invece ti ritrovi davanti Canova che è molto bravo come produttore proprio perché è molto duro, quindi mi sono trovato davanti a delle scadenze. Abbiamo affittato questo studio bellissimo (più che bellissimo leggendario, diciamo così) fondato negli anni Sessanta da Kimi Hendrix. Era uno studio molto folk ma di fianco avevo Mark Ronson che registrava l’album, al piano di sotto gli U2 e Katy Perry. Questo mi ha fatto sentire piccolo, da un certo punto di vista, ma alla fine mi sono fatto coraggio: stavo facendo un disco bellissimo. Una volta finito il disco è uscito Sabato che ci faceva un po’ paura, come pezzo. Perché l’unica certezza era che piacesse a me. Poi è andato bene sia radiofonicamente che in classifica e allora c’è stato un nuovo momento di down perché quando qualcosa mi va bene io penso sempre: “Bene, adesso mi scoprono, è finito tutto”. Comunque ora sono ancora nella fase del gasamento, dell’estati e dell’onnipotenza.
12.27 Lorenzo racconta come l’esperienza degli stadi gli sia stata più che utile per realizzare il nuovo disco.
12.24 Jovanotti arriva sul palco in motorino. Saluta e inizia a parlare:
L’uscita di un disco nuovo per me è sempre un’emozione. Ed è sempre un’emozione diversa.
Esce oggi, 24 febbraio 2015, il nuovo disco di Lorenzo Jovantti, Lorenzo 2015 CC. Noi siamo a Milano dove, fra pochissimi minuti, è previsto l’inizio della conferenza stampa di presentazione dell’album. Conferenza stampa che potrete seguire in diretta streaming qui. A fra poco!