Jovanotti, Oh, Vita! conferenza stampa: tutte le dichiarazioni

Jovanotti: “Sono emozionato, impaurito. E’ stata una grande avventura che ha avuto un grosso tempo di gestazione. Il disco, poi, è stato fatto in tempi brevi. Si accumula energia, tensione, stress e si libera in una performance. I dischi si costruiscono con i gesti e non con delle architetture. Mi sono ritrovato come trent’anni fa, quando sono arrivato a Milano, avevo la stessa voglia di dimostrare a me stesso e al mondo, di essere all’altezza.”.

Jovanotti: “Sono felice di disco per averlo fatto. Non mi aspetto altro di quello che è. Qualcuno rimarrà deluso, sorpreso. Dal punto di vista della passione e delll’impegno, questo disco è indiscutibile. E’ un pezzo di vita di un essere umano”

Jovanotti: “Il disco ha due anime opposte. C’è un’anima da cantautore e una da beatmaker, dj, hip hop. Quel tipo di inquietudine fa parte del mio essere. Mi piace questo disco, di averlo fatto nella mia inclinazione, che mi appartiene. Non c’è il pop elettronico, presenza costante negli ultimi dieci anni. Abbiamo fatto due settimane di prova con la band, siamo intervenuti anche sui vecchi pezzi, getta una luce positiva sul passato, rivissuto in maniera rock’n roll. Più informale”.

Jovanotti: “L’America è un’esperienza, passare un periodo lungo di vita lì, è importante, è un Paese giovane, vivo, pulsante, selvatico. Ti svegli e devi sopravvivere anche fisicamente. Ho fatto un disco con una piccola etichetta americana, hanno fatto una mia raccolta, è stato interessante, non ci ho mai creduto molto nella possibilità di sfondare in quel mercato. Non c’è un progetto di pubblicare un disco in America. Nei miei confronti c’è un grande rispetto come artista live. Dal vivo siamo piazzeschi. E’ il mio disco più italiano”.

Jovanotti sarà ospite del concerto in omaggio a Pino Daniele.

Ho fatto pace con la mia follia.

Jovanotti: “La parola libertà sta al centro del disco. Ogni generazione ha il compito di ridare valore a parole che si sgonfiano, di dargli vita, di soffiarci dentro allo spirito- E’ stimolante per un artista capire cosa è la vera libertà, dove le forme di dominio sono sempre nascoste, misteriose. Io mi ribello quasi tutti i giorni”.

Il testo più breve composto tra composizione e produzione? Piove in 45 minuti. L”ombellico del mondo, 4 anni, Ragazzo fortunato, 24 mesi.

Non ha ancora pensato al nuovo singolo: “Ho detto scegliete voi, ma di solito mi trovo d’accordo con la Universal, fanno i test”.

sui live: “Il cuore dello show sarà il repertorio rinfrescato. Il mio pubblico credo che venga con l’idea di partecipare ad una mega festa. Non so ancora la scaletta”

Jovanotti: “Il disco è tutto scarno. Questa cosa mi ha messo in crisi nel senso buono del termine. Mi sono sentito nudo, vulnerabile, fragile, a confronto con i miei limiti vocali come artista”

E’ entusiasta dell’idea della musicassetta

Jovanotti: “Mi mancano i miei, il Vaticano si è ripreso la casa che avevamo in affitto, ci ho vissuto 20 anni. Non è stata un’esperienza nostalgica, ma tutto va avanti. Ogni volta che si va a suonare a Roma è una grande emozione. La mia famiglia è toscana, abbiamo mantenuto le tradizioni, non ci siamo addentrati nela romanità”

Jovanotti: “‘E’ un film per appassionati di musica”. E si augura che ci sia un secondo volume dell’almanacco: “Mi piacerebbe diventasse un periodico, che esce quando è pronto. E’ un format interessante, nuovo”.