Katy Perry, Roar il video sotto accusa dalla PETA
Criticata Katy Perry per aver utilizzato animali veri nel suo video Roar
Roar di Katy Perry è un successo planetario. Uscito a luglio, il singolo ha venduto oltre un milione di copie solo negli Usa, raggiungendo anche l’agognata prima posizione nella Billboard Hot 100. Un comeback vinto e confermato anche dopo l’uscita del video che vede la cantante precipitata nella giungla insieme al fidanzato. Se lui sparisce tra le fauci di una tigre, lei riesce a diventare la regina del luogo, tra elefanti che la aiutano a fare il bagno, coccodrilli a cui lavare i denti e scimmiette migliori amiche. Fino allo “scontro” vocale con la tigre che le ha sbranato il ragazzo. Un video colorato, divertente, ironico che ha conquistato i fan. Ma non tutti…
Nelle scorse ore, infatti, è insorta la PETA contro il video della cantante, criticando esplicitamente la decisione di utilizzare animali veri per le riprese:
“Gli animali utilizzati per l’intrattenimento sopportano terribili crudeltà e soffrono di estremo isolamento e metodi di addestramento violenti. Spesso diventano stressati e ansiosi quando trascinati in giro e costretti in situazioni non familiari o spaventose”
L’associazione che difende gli animali si è scagliata contro la Perry anche per aver scelto animali che provenivano dal The Serengeti Ranch al centro di ben 22 controlli e ispezioni a partire dal 2001.
La stessa PETA, qualche tempo fa, aveva applaudito Katy per aver scelto uno stile di alimentazione vegetariano insieme all’ex marito Russell Brand. Ma quelle immagini che hanno visto elefanti tigri e scimmiette non sono state affatto ben accolte dall’associazione che ha voluto puntualizzare la propria critica e bocciare la scelta effettuata dalla cantante e dal suo stesso staff.
Come risponderà la cantante alle accuse piovutele addosso?
Qui sotto, nel frattempo, il video incriminato di Roar.
Via | AceShowBiz