La Camba: “‘Controvento’ è il riassunto di un periodo della mia vita, è autobiografico, pura autenticità”
La Camba, Controvento è il nuovo singolo: leggi l’intervista alla cantautrice su Soundsblog, come è nato il brano, i prossimi progetti
Controvento è il nuovo singolo di La Camba, nome d’arte di Federica Camba.
Il brano, già disponibile su tutte le piattaforme streaming e in digital download, è in rotazione radiofonica da venerdì 5 novembre 2021.
La Camba, Controvento, video ufficiale
Il videoclip, per la regia di Luca Tartaglia, è un inno alla libertà e al coraggio di vivere che vede la stessa Federica destreggiarsi a cantare tra una folla metaforica senza volto e delle suggestive coreografie.
Potete cliccare qui per vedere il video, girato tra il Parco di Monza e il Multiset Studio di Milano.
La Camba, Controvento, significato canzone
“Controvento”, scritta e composta dalla stessa Federica Camba, è una canzone dal sound ricco e deciso da cui emerge l’intenso e graffiante timbro dell’artista di origine romana (cagliaritana di adozione). Attraverso la sua voce La Camba libera i pensieri profondi di chi sceglie di vivere Controvento, senza il timore di perdersi negli standard della quotidianità e di fare della propria vita quello che ognuno sogna per se stesso da bambino.
Lo stesso messaggio viene richiamato anche nel videoclip in cui la libertà di essere se stessi si contrappone alle mode e alle tendenze che spingono verso l’omologazione.
«Una X nera sulla bocca!!! Metafora delle cose che non si possono dire, che non si possono fare e io che urlo: Non me ne frega niente! Camminare tra la gente e sentire di dover andare per la mia strada, a vivere la vita che voglio e non quella che gli altri vorrebbero per me. Un video pieno di richiami alla contrapposizione delle nostre due parti più antiche: la libertà di essere se stessi E la voce della società che ci vuole tutti uguali. Indovinate quale scelgo?!»
La Camba, Controvento, intervista alla cantante su Soundsblog.it
Controvento, in radio dal 5 novembre. Mi piace l’idea del messaggio nel pezzo. Come è nato è nato il brano?
La canzone è nata come tutte le mie ultime canzoni, di notte, mentre dormivo. Mi son svegliata e ce l’avevo già in testa, probabilmente era dentro di me. Fa parte di quelle consapevolezze che ti crescono entro e si è palesata una notte. Mi sono svegliata, ho preso la chitarra ed è uscita tutta quanta. Vivere controvento è un riassunto di un periodo della mia vita, è molto autobiografico e si scontra con quello che succede attorno, oggi. E’ un periodo storico difficile, una canzone coraggiosa nel significato: il coraggio di vivere quello che vogliamo vivere.
Un titolo alternativo al pezzo poteva essere “Libertà” altro termine molto usato in questo periodo. Come hai vissuto tu il periodo del lockdown e come vedi la situazione di oggi?
Il primo lockdown è stata una scoperta di me stessa incredibile. Costretta a non poter prendere stimoli da fuori, ho scoperto una serie di mie cose interiori che mi hanno arricchita. Poi l’ho sofferto tanto. La continuazione di queste restrizioni -come credo sia per tutti- mi ha sconvolta. Il mondo si è fermato ma non si è fermato tutto insieme come nel primo lockdown. Anche il rapporto con le persone è stato difficile, il non poter avere più la fisicità che per me è importante. Ancora non mi sono abituata perché la tentazione è sempre quella di stringere una mano, di abbracciare, di parlare vicino ad un’altra persona. Spero davvero sia un capitolo che piano piano scemerà o che, in caso contrario, ci abitueremo sempre di più a conviverci. L’essere umano è resiliente, ho speranza in questo.
Nella canzone si parla di inseguire i propri sogni. Da piccola era questo, quella che sei oggi, il tuo sogno? E’ stato difficile arrivare alla consapevolezza di inseguire la propria missione?
A volte penso che il mio amore per la musica sia proprio un po’ una missione. Mi ha “costretta” -in modo positivo- a non poter fare altro. E’ talmente nel mio modo di esprimermi che non avrei potuto scegliere altro. Non c’è stata una scelta, è stata lei a scegliere me.
Come autrice e cantautrice, scrivere di te, è difficile o doloroso, complicato? E’ catartico?
Per me è fisiologico, è proprio una necessità scrivere per me. E’ doloroso ma come sarebbe quando parli con un amico stretto e ci parli davvero. Quando ti esprimi in tutto quello che stai vivendo. Scrivere è meravigliosamente doloroso, una sorta di autocura. Alcune di questa canzoni vengono interpretate da amici e colleghi e sono felicissima perché prendono anche sfumature migliori.
Hai scritto per Pausini, Carboni, Gazzè, Emma, ti ricordi il brano più immediato come scrittura o quello più difficile?
Ricordo una canzone che è stata difficile, nella scrittura. Quando io e Daniele Coro abbiamo scritto Immobile (per Alessandra Amoroso, ndr) c’è stata una frustrazione. Pensavamo a questo diario quotidiano di scrittura. Io quel giorno sentivo che avevo tanto da tirare fuori, da dire, ma non riuscivamo a farlo in termini di canzone. Stavamo andando via dallo studio quasi frustrati e, invece, di botto è uscita tutta “Immobile”. Poco prima di chiudere la porta, forse anche grazie a quel senso di dispiacere di non essere riusciti a parlare di quello che stava succedendo. Anni dopo, poi, ci siamo accorti di quanto fosse autobiografica perché riassumeva quel periodo storico che stavamo vivendo: per entrambi c’erano stati degli addii, la voglia di ricominciare, lo stato di immobilità verso le proprie sensazioni… Mi sono accorta che quel brano aveva una autenticità maggiore, era più sentita davvero.
Stai lavorando a un terzo disco?
Sto lavorando al terzo album dove ci saranno i tre singoli che ho rilasciato, sono molto felice, “Qui e ora” e “Facci Caso” e “Controvento”. Adesso sono impegnata nella promozione di quest’ultimo, Controvento, ma posso dirti che la scelta di questo disco sarà, oltre più che sul sound, sul lavorare sull’autenticità. Sarà il minimo comune denominatore dell’album.