Lady Gaga, ARTPOP: recensioni del web e dei lettori
E’ uscito finalmente il nuovo album di Lady Gaga: ma la critica come ha giudicato il suo comeback?
ARTPOP ha visto la luce ed è stato finalmente rilasciato. Il nuovo attesissimo album di Lady Gaga è finalmente acquistabile e i fan non hanno perso tempo per aggiudicarsi una copia del nuovo lavoro della loro Mother Monster.
A due anni di distanza dal variegato Born This Way, la cantante ha voluto dedicarsi completamente ad un nuovo progetto, creato appositamente per ballare, scatenarsi e per i club. Ritmi serrati per le tracce del disco, ad eccezione di due canzoni più intimiste presenti nella tracklist.
Una scelta che otterrà il consenso del pubblico e verrà premiata anche dalla critica? O un piccolo passo falso? Scopriamolo insieme con le prime recensioni e la vostra opinione nel sondaggio. Qui la recensione di ARTPOP su Soundsblog.
ARTPOP, recensione
New York Daily News: Jim Farber ha assegnato 3 stelle su 5 all’album definendolo buono
Entertainment Weekly: molti brani dell’album sono “orecchiabili ma triti e ritriti. Per quanto a pop, l’album è un ottimo lavoro e un entusiasmante tour delle macchinazioni sperimentate da Lady Gaga. Purtroppo in quanto arte, viene meno per quanto concerne una funzione essenziale: lasciare il segno
Usa Today: favolosità e temerarietà sono innegabilmente spietate ma il che non vuol dire che esso sia regolarmente sorprendente. L’album è specifico per i fan di Lady Gaga rispetto agli ascoltatori estranei alla cantante
Under The Gun: ARTPOP ha superato i lavori precedenti
Slant Magazine: quando Gaga rivisita sonorità e sistemi pop più convenzionali i risultati sono sublimi – e sorprendentemente rivelatori
PopMatters: Con Artpop, Gaga sembra confusa, disimpegnata e al suo peggio, solo decisamente annoiata
The Quietus: Ci sono momenti in cui ci si ricorda che lei può ancora fare cose meravigliose, ma per la maggior parte, Artpop ci mostra un artista che sta cercando di fare troppo tutto in una volta sola
Consequence of Sound:Questo rifiuto di sperimentare come ha selvaggiamente fatto una volta si legge come paura, e una pop star che è impaurita finisce per suonare come fa ARTPOP: noioso e normale
The Indipendent: Musicalmente, è più o meno la moderno tariffa elettro standard familiare tra decine di coetanei, da Kylie a Britney. Ma quando David Guetta e will.i.am sono coinvolti nella produzione di una traccia – come con la superficiale “Fashion!” – tu non sei allontanata dal mainstream.
The Guardian: E’ un discreto, anche se difettoso, album pop, il suo sound è sufficiente per riempire i suoi stadi, grandi come la distanza tra le sue idee e la sua musica
Tiny Mix Tapes: ARPTOP vuole nascondere il fatto che lei non abbia molto da dire
All Music Guide: Il concetto è abile e logico, eppure ARTPOP non si insinua mai né si deposita nel subconscio. Ma assale sempre, determinato a fare una buona impressione, anche quando tutto ciò che ha da dire è che non ha molto da dire
Boston Globe: ARTPOP pulsa di gioia, sesso e libertà, argomenti dei quali Gaga non ha mai veramente incarnato al suo debutto
The Telegraph: Lei non fa nulla di selvaggiamente originale con questi generi musicali ma si diverte
Exclaim: ARTPOP è un album dinamico memorabile che, mentre non riesce a svelare la ragazza dietro l’aura, rivela una performer che finalmente suona come investita nella sua arte
Pretty Much Amazing: La totale mancanza di autocontrollo di Lady Gaga in ARTPOP mette da parte il suo lavoro precedente
Billboard: Coerentemente, canalizzando R & B, techno, disco e rock come un’artista pop che discute di sesso, droga, lussuria, Dio, fama e creatività, Lady Gaga ha offerto ai fan il suo album più musicalmente e liricamente diversificato fino ad oggi.