Laura Pausini a Domenica In: “In questi 30 anni, mi è capitato di pensare di fermarmi. Ma ho sempre gli occhi aperti al futuro”
Laura Pausini è stata intervistata da Mara Venier nella puntata di oggi di Domenica In, andata in onda su Rai 1. Le dichiarazioni
Laura Pausini ha ripercorso la sua vita professionale e privata insieme a Mara Venier nella puntata di oggi di Domenica In, in onda su Rai 1.
La cantante di Solarolo, che sta festeggiando i trent’anni di carriera, ha esordito, commentando il riconoscimento di Person of the year, che ha ricevuto nel corso della 24esima edizione dei Latin Grammy, tenutasi a Siviglia lo scorso 16 novembre.
Per la prima volta, il riconoscimento è stato assegnato ad un artista non proveniente dalla Spagna e dall’America Latina:
È stato emozionante. Solo Raffaella Carrà mi capiva quando parlavamo del fatto che io e lei siamo sorelle e figlie del mondo latino. Loro ci hanno proprio adottato, cantano le nostre canzoni e mi hanno trattato sempre bene. Non me l’aspettavo questo riconoscimento. Penso che gli italiani si siano stancati delle liste dei premi che ho vinto! In questi trent’anni, mi è capitato di pensare se fosse arrivato il momento di fermarmi, mi è capitato di chiedermi se avessi ancora qualcosa da cantare. Ma ho sempre gli occhi aperti al futuro.
Laura Pausini, quindi, ha passato in rassegna i momenti più significativi della propria carriera, partendo, ovviamente, da La Solitudine, brano con cui vinse Sanremo nel ’93 nella sezione Nuove Proposte, e sottolineando l’importanza che suo padre ha avuto nei suoi primi anni di carriera e anche negli anni antecedenti al successo:
Sono determinata e disciplinata, questo grazie a mio padre, con cui ho fatto pianobar in Romagna. Lui mi faceva studiare le canzoni, mi traduceva le canzoni non in italiano, montavamo e smontavamo il palco, mi dava delle regole. Mi sono sempre sentita in dovere di essere rispettosa verso questo lavoro. Mio padre mi diceva di sognare in grande, io volevo solo fare pianobar. Ero convinta che non avrei vissuto di musica. Ho sempre avuto tantissimi piani B che suggerisco a tutti. Non ho mai sognato di diventare famosa. Sono sognatrice e pragmatica.
Prima del Festival di Sanremo 1993, Laura Pausini fu iscritta dal padre a Castrocaro e ad un concorso collegato al Festival di Sanremo, Sanremo Famosi:
Mio padre mi iscrisse di nascosto a Castrocaro e non accadde nulla, non arrivai neanche in finale. Arrivai ultima, gli dissi “Non iscrivermi mai più”. Mi iscrisse a Sanremo Famosi, vinsi ma non andai a quel Sanremo, ci andai l’anno dopo. A Castrocaro, però, in mezzo al pubblico, c’era un manager che mi propose alle varie case discografiche. La Warner mi propose un contratto a 17 anni, dicendomi che ero la voce del futuro. I soldi sono arrivati molto tardi. Mi chiedevo: “Ma i famosi guadagnano oppure no?”.
Laura Pausini, quindi, ha ricevuto un videomessaggio di Pippo Baudo (“Carissima Laura, mi emoziona parlare di te. Quel Sanremo fu una tappa importante sia per la tua che per la mia carriera. La Solitudine fu un successo strepitoso, Sanremo era in festa. Da lì, sei partita per tutto il mondo. Sei buona e grande”), direttore artistico e conduttore del Sanremo che la lanciò e del Festival dell’anno dopo, dove gareggiò tra i Big con Strani Amori:
Immaginate di avere 18 anni, un giorno vi ritrovate Pippo Baudo che vi dice “Sei bravissima”. Io, con lui, mi sono vergognata per dieci anni, non riuscivo a guardarlo. Queste sono le coincidenze che hanno cambiato la mia vita. Gli devo tutto. Nel ’94, presentai un’altra canzone al posto di Strani Amori. Lui mi chiese una canzone più forte, gli proponemmo Strani Amori che ebbe un grande successo in Europa.
Poi, arrivò il successo internazionale e anche in questo caso, Laura Pausini ha voluto ringraziare suo padre per averla aiutata a gestire la popolarità:
Io, dopo la vittoria, non sapevo gestire la situazione, non sapevo che fare. Mio padre mi ha sempre detto di comportarmi bene. Viaggiavo sempre con il mio babbo. Dopo un po’, non ce la facevo più! Avevo il moroso ma c’era il mio babbo che controllava sia me che il moroso! Ma ha fatto bene. Io ero una ragazzina e senza di lui, forse, sarei andata fuori di testa.
A fine intervista, Laura Pausini ha quindi parlato delle varie versioni del suo nuovo album, Anime Parallele, uscito lo scorso 27 ottobre, dal quale sono stati estratti i singoli Un buon inizio, Il primo passo sulla luna, Durare e Zero:
Nella versione CD, dove ci sono 16 storie e le foto di 16 persone che camminano attorno a me, viste dall’alto. Sono 16 storie vere. Nella versione LP, le persone si possono vedere in primo piano. Nella versione deluxe, invece, ci sono 16 card con le quali si possono conoscere ancora meglio queste persone. Nella versione deluxe, ci sono 3 cd, il cd in italiano, il cd in spagnolo e un cd con due inediti e brani dal vivo. Il tour parte l’8 e il 9 dicembre a Rimini e andrà avanti fino ad aprile.
Nel corso dell’intervista, Laura Pausini ha ricevuto una telefonata da Biagio Antonacci (“Mi piace sentire la storia di Laura, è molto simile alla mia. Le nostre famiglie ci hanno dato la possibilità di essere coraggiosi. I nostri fratelli sono stati sempre con noi. Lavorare insieme di nuovo? Io e Laura lavoriamo sempre insieme”) e un secondo videomessaggio da Paola Cortellesi (“Laura è una pioniera. In questi trent’anni, ha fatto cose grandissime. Bisogna esserle grati. Ha un solo difetto: non riesce a dire le doppie z!”).