Laura Pausini Inedito – Presentazione e conferenza stampa per il nuovo album (e flash mob in centro Duomo a Milano) Foto e video
Tracce, conferenza stampa, recensioni e opinioni di Inedito da parte della stessa Laura Pausini in conferenza stampa e al Flash mob a Milano
Ci siamo. I fan contano i minuti al fatidico giorno. Perchè l’11 novembre 2011 è giorno d’uscita del nuovo album di Laura Pausini. Da tempo c’è stata un’intensa pubblicità per questo giorno/evento. Dopo una pausa interrotta solamente dalla sua partecipazione nel progetto “Amiche per l’Abruzzo”, Laura Pausini è ufficialmente tornata. E’ uscito il primo singolo, Benvenuto, canzone ritmata e nello stile classico della cantante. Qualcuno ha tirato un sospiro di sollievo nel non vedere grandi cambiamenti, magari dettati dalla moda musicale del momento. Altri, invece, sono rimasti un po’ delusi dalla poca differenza tra la Laura di “Primavera in anticipo” e quella presentata in questo nuovo brano.
C’è stata oggi, a Milano, la conferenza stampa del suo nuovo album, Inedito. Quattordici tracce, nuovi produttori, nuovi collaboratori e un nuovo lato dell’artista. Del resto, si chiama Inedito il suo disco, no? Quello che, invece, appare subito evidente è la medesima passione e lo stesso affetto dei fan. Dopo un primo ascolto del disco, Piazza Duomo era colorata di rosso. Nessun motivo politico ma semplicemente la presenza dei fan, impegnati a dare il loro personale Benvenuto (o, meglio, bentornata) alla loro cantante del cuore. Decine e decine di ragazzi assediavano la Galleria e si distribuivano lungo la piazza che ha sfrattato i piccioni dal loro luogo di ritrovo. L’appuntamento con il flash mob era fissato per le 13,15 ma già mezz’ora prima i fan (o anche i curiosi) vagavano intorno a questi ragazzi con magliette, cappellini o felpe con la scritta “Laura Pausini”.
Dobbiamo essere onesti. Il suo ritorno è, insieme a pochi altri in Italia, quello che ottiene un maggiore eco mediatico. Si possono contare sulle dita di due mani (magari anche una) i nomi dei cantanti che, al loro ritorno, ottengono una simile attesa da parte degli ammiratori. Con Laura, invece, è così. Sarà per lo zoccolo duro dei fan, per la sua voce ineccepibile, per la sua aria internazionale, ma la Pausini è diventata una certezza. Per questo, forse, cambiare stile sarebbe stato visto come un tradimento da parte di chi l’ha sempre seguita e apprezzata per il suo sapore melodico e romantico. Lei stessa ne parla durante la conferenza stampa, ma prima, c’è una sorpresa che attende i milanesi nella loro pausa pranzo. Ed è quel flash mob di cui vi ho accennato prima…
Laura Pausini Flash Mob Milano
Nella piazza del Duomo assolata (ma quanto picchiava il sole oggi?!), un gruppo di fan si è dato appuntamento per celebrare la propria beniamina. Ma, alla fine, allertata o in accordo, lei stessa si è presentata all’appuntamento, presentando il suo prossimo singolo “Non ho mai smesso”, in radio da domani (insieme al video imminente). E poi, un quarto d’ora dopo, l’incontro con la stampa. Lì, Laura, un fiume di parole, ha voluto raccontare questi due anni di silenzio lontana dalle scene, della creazione dei brani che fanno parte di Inedito e ha risposto a qualche domanda da parte dei giornalisti presenti. Ha iniziato, partendo dal raccontare l’arco di tempo nel quale ha preso una pausa:
“Questo disco mi ha preso tutto durante questi due anni. Vorrei raccontarvi esattamente cosa mi è successo. So che non si vive di Pausini nella vita ma ci sono tante persone, per mia fortuna, che mi stanno aspettando e non mi hanno tradita in questi due anni. Ho tanta voglia di raccontarmi, avevo voglia di tornare, non ce la faccio più e che finchè non mi ritrovo sul palco a cantare non sono totalmente soddisfatta. Ho cercato di fermarmi apposta per cercare la semplicità della vita che ho vissuto nei primi sedici anni. Ho vissuto emozioni immense, poi, dai sedici anni in avanti: non ho mai sognato di essere famosa da piccola ma si fare pianobar. La fortuna che ho avuto nella mia vita è una coincidenza splendida, ho voluto prenderla come un treno in corsa. E a me piace condurre, non sedermi sull’ultimo vagone. Quando avevo diciotto anni ero più timida, introversa e insicura. Ho ancora, dentro di me, molte paure ma c’è una vera grande certezza: io sono una cantante. Finchè avrò la fortuna di farlo sei grandi palconoscenici lo farò. Se dovesse andare diversamente lo farò nei piano bar. Non smettero di cantare. Mai”
Laura spiega il perchè della scelta di Inedito come title album:
“Il disco di chiama inedito perchè la maniera in cui ho scritto questo album è stato un percorso diverso da quello che ho conosciuto fino ad oggi. Sono stata circondata da un silenzio che non conoscevo, da una calma a cui non ero abituata e da una semplicità che era attorno a me, in quei giorni, e che da tempo non faceva più parte della mia vita. Ho scritto e interpretato tante canzoni in questi 18 anni, tutte sono state autobiografiche. Anche questo disco è un’espressione musicale di ciò che io vivo e penso. Quando mi sono fermata avevo deciso di non pensare subito al prossimo disco o a scrivere canzoni. Mi è venuta voglia di cantare quello che mi passava per la testa e di cercare collaboratori con stile diverso. Pensavo di cambiare all’inizio. Dopo due anni, dopo aver ricevuto più di 200 canzoni e dopo aver provinato 74 di queste, mi sono resa conto che stavo per cegliere le canzoni che dovevano rappresentarmi. Dal terzo disco in poi ho scelto solo io le canzoni da inserire: nessun altro le sceglie. Ho anche discusso, a volte, per questo. Ma decido io. Preferisco sbagliare, in certi casi, ma voglio continuare ad essere come quella ragazza che ero diciotto anni fa. Non mi pento di aver cantato nessuana canzone del mio passato. Ora ho influenze diverse ma ho scelto brani che non sono un cambiamento: sono me. Mi son detta “Il solito disco di Laura Pausini dopo due anni!” Ma poi ho capito che non devo preoccuparmi del giudizio perchè quello più grande lo devo dare io a me stessa. Io sono esattamente la musica che state ascoltando adesso. Ho cercato di stare vicina alle persone che mi potessero aiutare a livello tecnico a realizzare le tracce, credo, in una maniera suberba”
Ci sono produttori storici e nuovi, in questo disco:
“Ho lavorato con produttori anche diversi. Il primo è Corrado Rustici che ha dato una vena molto rock. So che molti di voi conoscono la mia parte melodica ma anche la mia parte più “tarra”… (ride) Io sono ruspante, mi piace anche essere elegante davanti al pubblico. Questa parte più rockettona penso l’abbia tirata fuori in maniera molto più palese, proprio lui, con Inedito (cantata insieme a Gianna Nannini). Anche lei mi ha aiutato molto a dare una spinta pià rock. L’altra canzone è “Ognuno ha la sua matita“, da una parte arrabbiata e anche un’autoconsolazione. Ho poi avuto un grande sostegno da Daniel Vuletic nell’arrangiare alcuni pezzi che preferivo non perdessero quella struttura originale per essere infiocchettata o infighitettita. Abbiamo chiamato Nick Ingman. L’ho scelto quando ho sentito la musica de “Il discorso del re”. Pochi giorni dopo, Daniel mi ha scritto “Hai sentito gli archi che ha messo Nick?”. Avevamo avuto la stessa idea e l’abbiamo contattato. Abbiamo realizzato così “Ti dico ciao“, dedicata a Giuseppe, il mio migliore amico che è morto, e “Come vivi senza me” che parla delle persone adulte che vivono insieme da molto tempo. Mi hanno ispirata una coppia di amici sposati che sta vivendo una crisi perchè non trova niente di nuovo nella loro coppia. Secondo me è sbagliato trovare e cercare sempre qualcosa di nuovo nelle nostre relazioni, dovremmo essere capaci di amarci come ci siamo conosciuti. Questa canzone rappresenta bene questo sentimento. Ci sono anche i miei produttori storici come Celso Valli. Aveva fatto delle canzoni che avevano accompagnato la mia infanzia, lavoriamo insieme da tanti anni ma c’è sempre una sorta di ammirazione e stima nei miei confronti. Ha arrangiato “Mi tengo“, una delle mie canzoni preferite. E’ una canzone che mi ha ricordato lo stile di Fiorella Mannoia e dice una cosa che un tempo non avrei mai potuto dire, cioè di tenere i bei ricordi e lasciare andare la rabbia. Io prima ero molto più definitiva quando chiudevo un rapporto. Poi c’è stata la collaborazione con Ivano Fossati, con “Troppo tempo“. Il mio manager mi ha detto “Ivano Fossati ha scritto una canzone per te!”. L’abbiamo subito ascoltata e abbiamo detto “La registro così, digli che mi mandi la base”. Poi, è stato proprio Celso ad arrangiarla. Il giorno della registrazione io canto sia in italiano che in spagnolo lo stesso giorno per avere lo stesso timbro e intonazione: verso le 16 canto in italiano e alle 18 in spagnolo e poi monto le piste. Così entrambi mi possono sentire con la stessa intenzione. E quando Ivano ascoltava la versione spagnola in studio, l’ho guardato e gli ho detto “Ti porto una chitarra? Ti metto il microfono?”. Ha così cantato con me una delle parti più importanti del testo, una delle più belle. Ha fatto l’assolo della chitarra elettrica e mi sento onorata di poter cantare un brano scritto da lui e spero che non sia l’ultima. So che non smetterà di scrivere, io sono a disposizione per qualsiasi cosa per lui. Credo che sia una delle canzoni più importanti del mio repertorio. Lui ha una scrittura diversa dalla mia e mi ha permesso di utilizzare delle note vocali e dei colori che non avevo mai fatto ascoltare prima. Inizio con un tono bassissimo, molto gravi e finisce con una nota molto alta. Sono contenta di averlo fatto”
Laura ha anche avuto il primo vero e totale approccio con la produzione:
“Mi sono anche buttata nella produzione questa volta. Mi rende molto felice perchè è una parte artistica che mi incuriosisce: la ricerca del suono, il come migliore una canzone. “Nel primo sguardo” uso tutte le mie note alte, parla di fiducia. L’ho inizia a cantare in inglese e mentre ero in taxi ho sentito una canzone scritta da Nicolò Fabi. L’ho chiamato, è un mio grande amico, gli ho mandato la canzone “Se ti piace scrivi qualcosa”. Volevo parlare di fiducia tra due persone che vivono senza paura la loro vita insieme. Mi ha dato il testo, ho cambiato solo tre parole e si chiama appunto “Nel primo sguardo”. Immaginavo uno stile alla Alanis Morisette ed Elisa. Quando ho finito il provino, ho capito che la persona di cui stavo parlando era mia sorella. Quando ero piccola, facevo finta di fare la cantante con mia sorella, nella mandarda di casa. Facevo i cori, poi ho fatto la cantante e mia sorella, costretta da me, doveva fare la corista. Lei non era felicissima ma mi accompagnava in queste mie esibizioni. Avevo visto una nostra vecchia cassetta di quando cantavamo insieme, da bambine. Così, una sera le ho detto “Ho registrato una canzone che ti piacerà, vieni a sentirla”. Le ho chiesto “Canti due righe?” E lei “Sì ma solo per noi eh…”. Abbiamo una voce molto simile, mi ha fatto un regalo enorme. Non voleva che la mettessi nel disco ma alla fine l’ho fatto. E’ contenta di averla fatta ed è un ricordo bellissimo per la nostra famiglia. Lei ha avuto due gemelli, Cecilia e Matteo, e sanno che la zia è… un computer. Li chiamo tutti i giorni su Skype e quando passano davanti al computer fanno “Ciao” con la manina. E’ una situazione pessima (ride), ma non mollerò il colpo. Mi facevo problemi anni fa, soprattutto nel far cantare qualcuno della mia famiglia con me. Avrebbero potuto dire “Che mielosa!”, ma non me ne frega niente, perchè per gli ultimi due anni ho vissuto insieme a loro. Mi sono ritrovata in un’eta più adulta, scoprire certe loro fragilità e meraviglie. E’ stato un bel dialogo, specialmente con mia mamma. Ho cercato in tutti i modi le sue carezze, le ho chiesto delle cose molto intime della sua vita (ha perso tre figli, prima di me e mia sorella), come ha fatto a stare quarant’anni con mio padre senza tradirlo. Amo mia mamma e spero che tante persone che non hanno buoni rapporti con i parenti, quanto sia importante parlare e confrontarsi con la famiglia”
In questi due anni, c’è stato anche il gossip, incuriosito dalla sua pausa. E una piccola polemica per una cantante e autrice che non ha ancora avuto il giusto successo:
“Sono stata su alcuni giornali perchè dicevano che volevo restare incinta. Non ho questa pressione così forte come il mondo del gossip vuole attribuirmi. Mi ha fatto molto bene questo ritiro, non è una mia priorità nè sposarmi nè avere dei figli. Se dovessi averli sono contenta ma non li sto “inseguendo”. Il brano “Bastava” lo voglio raccontare in maniera curiosa. Un giorno mi hanno portato Bastava cantata da Eleonora Crupi. Era bellissima, la scelgo. E vengo a sapere che era una canzone che era stata mandata a Sanremo per partecipare a Sanremo Giovani. Mi chiedo ancora oggi come sia possibile che Eleonora non sia riuscita ad andare avanti, ha una voce meravigliosa. C’è anche la sua versione, credo su YouTube. Il brano è bellissimo, sarà un singolo di questo disco. E’ una canzone che appartiene a due cantanti e la seconda sono io. Devo ringraziare Nicolò, Massimiliano ma sopratutto Eleonora. C’è anche Simone Bertolotti che ha scritto “Tutto non fa te” che ho dedicato a mia madre e che Simona ha dedicato a sua madre. Dopo che l’abbiamo registrata mi ha detto che l’aveva scritta dopo averla appena persa. Mi piace lavorare con persone giovani che magari non hanno un grande curriculum, voglio essere io a trovare i giovani talenti italiani. Perchè possono darmi molto di più. A volte i grandi nomi sono “abituati”. La non abitudine riesce a dare molta energia, invece, sul palco. E’ importante che chi sta sul palco con me mi dia delle idee e delle collaborazioni più fresche e passionali. Cerco musicisti più giovani per questo motivo”
Benvenuto è il primo singolo, scelto fortemente dalla stessa Laura che tende a motivarlo:
“Ho scelto io “Benvenuto” anche se tutti volevano “Non ho mai smesso”. Ci tenevo che fosse Benvenuto, perchè più energetica. E’ dedicata alla persone che non hanno paura di nascondersi. Siamo tutti molto preoccupati di apparire uguali, giusti, perfetti. Questa canzone è il benvenuto per quelle che hanno avuto il coraggio di essere quello che sono. Volevo uscire con una canzone ottimista. Anche parlando con diverse persone, ho sentito molte persone che si lamentano, che non hanno fiducia. Per questo volevo una canzone gioiosa. A molti giornalisti non è piaciuta, ma pazienza… a me piace molto, anche cantarla. La canzone è nata proprio da Phil Collins. Sapevo che non avrebbe più suonato la batteria e abbiamo deciso di fare un omaggio a Phil. E così abbiamo provato vari movimenti di batteria. Volevamo quel tipo di sounds, non solo il movimento ma anche il suono ricercato quasi uguale. E’ un omaggio voluto”
C’è la risposta sulla sostituzione del suo chitarrista che ha provocato un mare di polemiche sul web:
“Ho scoperto che bastano poche persone che si inventano di essere dei fan per parlare di un argomento che a loro sta a cuore, difendere qualcuno, per far scatenare una polemica. Anche se queste persone sono poche. Se domani mattina 60 persone che odiano un personaggio della musica italiana che lavorava con lui ma che adesso non la fa più. Io e Gabriele abbiamo avuto una visione diversa artistica di questo spettacolo, ci siamo sentiti amareggiati ma insieme abbiamo deciso insieme di non collaborare più. Il mio affetto per lui ma la vita va avanti. Negli anni ho cambiato tanti musicisti… tanti se ne sono andati, molti li ho cambiati io. Ho paura di scoprire una cosa che mi ronza nella testa e che non mi fa piacere e non voglio amplificare. E’ stato sostituito da un musicista molto bravo ed è un ragazzo giovane che suonava con Ornella Vanoni. Vedrete sul palco e ascolterete un musicista. Non rinnego nulla di quello che ho fatto finora. Nessuno mi è stato antipatico o non bravo nella sua professionalità”
E la frase “Sbaglia una legge o chi se la scrive?” del brano “Nessuno sa”?
“Più chiaro di così. E’ attuale da molto tempo ma non solo nel mio Paese. E’ meglio così o così? Nessuno sa. Siamo nel mezzo di un casino totale, ci devono essere delle certezze. Ma non mi candiderei assolutamente nel Governo. Sono una cantante per il momento. Però mi ricordo di Ciampi: è stato rock. Ha fatto un’intervista trasmessa anche alla Cnn. Era contento che un’artista italiana avesse vinto il Grammy, era orgoglioso. Normalmente si apprezzano di più i premi dello sport che quelli nella musica. Ci sono stati anche Bocelli, Eros, vengono citati solamente nelle pagine dello spettacolo. Meno male che ci siete ancora voi!”
E proprio “noi” presto (prestissimo…) recensiremo Inedito…