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Ligabue, conferenza stampa di presentazione del disco 7 e della raccolta 77+7: tutte le dichiarazioni

Ligabue ha presentato alla stampa l’album “7” e la raccolta “7+77”: ecco le risposte del cantautore ai giornalisti, tutte le dichiarazioni

1 Dicembre 2020 13:50

7 è il titolo del nuovo disco di Ligabue, composto da sette inediti e anticipato dai due singoli, La ragazza dei tuoi sogni e Volente o Nolente (con il featuring di Elisa). Inoltre sarà possibile acquistare la raccolta “77+7” che include -oltre all’album- anche tutti i 77 singoli della carriera del cantautore.

Oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto e vi riportiamo, a seguire, le dichiarazioni dell’artista e le risposte alle domande dei giornalisti a partire dalla scelta dei brani che hanno più un legame col passato e più un piede verso il futuro:

“Credo che quello che abbia un piede più forte nel passato credo sia “La ragazza dei tuoi sogni”. Quello che si proietta su verso il futuro forse è  “Si dice che” che fa ironia su quanto commentiamo qualsiasi cosa in rete”

Ligabue, come è nato il progetto 7 e 7+77

“Il 2020 è stato un anno molto particolare nella sua sfiga, nella sua criticità. Non abbiamo potuto fare il concerto di Campovolo, cosa su cui punto sempre. Se non altro, visto che siamo stati costretti a fermarci, abbiamo guardato il passato. La prima volta in 30 anni. Ho pubblicato tanto, forse troppo ma questo mi ha fatto andare avanti a testa bassa. E’ stato quasi magico vedere che sono usciti tanti singoli. In 30 anni, ogni 5 mesi è uscito un pezzo mio. Mi ha colpito che ci sia stata così tanta attenzione e mi sono reso conto che sono 77 singoli. Eravamo a  mettere le mani nell’archivio e il fatto che siano canzoni assolutamente nuove ma con un seme dal passato, rientrava in questa festa”

Il numero 7 e il significato per Ligabue

Il 7 è sempre stato il mio numero preferito. Poco dopo l’uscita di “Buon compleanno Elvis” mi arrivavano lettere scritte a mano. C’era chi sceglieva, tra le numerosissime, alcune lettere e due numerologhe mi hanno detto che ero un “7 che cammina”. I motivi principali sarebbero: il mio nome e cognome sono composti da 7 lettere. Le mie iniziali sono due L che rovesciati sono due 7. Il mio primo stadio è stato nel 1997. La traccia numero 7 di Buon compleanno Elvis è la mia più famosa. Da allora la abbiamo usato come pretesto: 7 concerti al Forum ad esempio. Perché inimicarsi le stelle? Anche questa amicizia con questo numero, nel trentennale, trova la sua forma.

La collaborazione con Elisa

15 anni fa scrissi “Gli ostacoli del cuore”. Per la prima volta mi venne in mente di farla cantare a qualcun altro e pensai ad Elisa. “Se non ti piace me ne farò una ragione” le dissi. Come un paracadute preparai anche il provino di Volente o Nolente, in un pomeriggio registrammo le demo di “Gli ostacoli del cuore” e “Volente o Nolente”. Ho scoperto che parla di due persone costrette a stare lontane una dall’altra e si scambiano una serie di desideri, alcuni candidi. Un forte bisogno di saper sperare e che c’entrasse con il nostro periodo di oggi. Ho preso la voce di Elisa di 15 anni fa e abbiamo montato la canzone intorno alla sua voce con un lavoro di produzione.

Il libro “E’ andata così”

E’ stato tutto molto veloce, durante il primo lockdown. Scrivevo un capitolo al giorno insieme a Massimo Cotto. Avevo il mio staff che mi recuperava date e fotografie. E’ stato in quel momento così terribile, un salvagente emotivo. Ero con la testa sulle emozioni dei trent’anni. Il libro “E’ andata così” stata un’occasione nuova, unica. Dal primo album, passando anche per i momenti di crisi, ho rivissuto le emozioni che avevo bisogno di ricordare.

Il pensiero di lasciare la musica

Dopo il 1999, non ero pronto ad essere raccontato come non sono da troppe persone e dall’isolamento che queste cose produceva. Mi ero chiesto se valesse la pena
andare avanti ma mi sono reso conto che non potevo fare a meno dei concerti. Quest’anno sono i nostri 30 anni, il cofanetto mi sembrava sacrosanto, i 7 pezzi sono usciti dal cassetto e stare a casa ha favorito la voglia di fare musica  visto che non potevo preparare il concerto.

Campovolo 2021, il concerto per il trentannale di Ligabue

Non mi ci sto preparando a Campovolo. Sono ancora in una fase di estrema frustrazione, incazzatura, voglia, rabbia. Sono una pentola a pressione colma di sentimenti perché questa festa meritata da me e da chi aveva comprato il biglietti, non sai quanto mi turbi che avrà luogo, fra così tanti mesi. Quando sarà, e noi
vogliamo pensare che sarà a giugno 2021, tra voglia di sfogare, gioia e voglia di sfogare frustrazione, tante cose a livello di stati d’animo sarà quasi insostenibile per me. Vedremo quando sarà e come sarà. “30 anni in un (nuovo) giorno” è il nuovo titolo dell’evento musicale.

Ospite a Sanremo 2021?

Per Sanremo 2021, non credo che andrò come ospite. Non abbiamo messo in preventiva alcuna presenza.

L’importanza dei concerti dal vivo

Ho cominciato questo mestiere perché a 27 anni ho provato un’esperienza del mio primo concerto. Ero all’interno di un centro culturale, avevo 100 persone, amici miei o del gruppo con cui stavo suonando. Quello che ho provato nella prima volta ha fatto sì che dopo cercassi tutto il possibile per poterlo replicare. Per me fare concerti vuol dire avere avanti qualcuno che rimbalza l’emozione con i suoi occhi, le sue espressioni, ballare e stare a tempo. Non riesco a pensare che i concerti siano una prova della sala prove. L’elemento umano è decisivo. Questo è per come vivo la musica io. Spero per il bene della musica che non debbano essere ridotti allo streaming perché viene a mancare l’elemento della presenza umana e l’esperienza del vivere il concerto.

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