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Ligabue, È andata così su Raiplay: la docu-serie in 7 capitoli con 3 episodi ciascuno (conferenza stampa)

Ligabue, È andata così su Raiplay dal 12 ottobre 2021. Anticipazioni puntate, episodi, di cosa parlerà, dichiarazioni della conferenza stampa

pubblicato 11 Ottobre 2021 aggiornato 20 Gennaio 2022 17:36

Il primo disco, il rapporto con i fan, la consacrazione, i film da regista e poi gli inciampi e i grandi successi: RaiPlay racconta Luciano Ligabue in “LIGABUE – È andata così”, la prima docu-serie, disponibile da domani in esclusiva sulla piattaforma digitale Rai, che ripercorre i 30 anni su e giù da un palco del Liga, attraverso la voce narrante di Stefano Accorsi, con la regia di Duccio Forzano.

LIGABUE – È andata così, ecco cos’è e di cosa parla

Un biopic in 7 capitoli, (ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti), nel quale Ligabue ripassa le tappe della sua vita, dialogando con Accorsi tra aneddoti, curiosità inedite ed esibizioni esclusive.

Nella narrazione Stefano Accorsi è il fedele complice della rockstar in questa avventura che vede coinvolte le testimonianze di tanti amici e colleghi che in qualche modo hanno fatto parte della vita e della carriera dell’artista.

Questi gli ospiti delle prime 3 puntate: Max Cottafavi, Mauro Coruzzi, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gino e Michele, Marco Ligabue, Linus, Claudio Maioli, Nicoletta Mantovani, Giovanni Marani, Robby Pellati, Federico Poggipollini, Mel Previte, Camila Raznovich, Massimo Recalcati, Rigo Righetti, Gerry Scotti, Walter Veltroni.

Prodotta da Friends & Partners e Zoo Aperto, “LIGABUE – È andata così” rappresenta una cavalcata mozzafiato, dalla fine degli anni ‘80 ad oggi, dove le canzoni e la carriera della rockstar si intersecano ai fatti di cronaca e di costume più salienti degli ultimi 30 anni, che non rappresentano solo semplici elementi di un contesto storico, ma sono episodi che hanno avuto un’influenza sulle scelte e sulla vita dell’artista.

Inoltre nella docu-serie si rivivrà anche un altro percorso di Ligabue, quello dedicato ai film e ai libri e ai luoghi d’elezione: il suo studio e il suo paese, Campovolo.

Inoltre, Luciano Ligabue e Fabrizio Moro saranno protagonisti alla sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, sabato 16 ottobre, alle ore 16, in occasione della presentazione in anteprima esclusiva del videoclip ufficiale della canzone “Sogni di rock’n’roll”, prodotto da Raffaella Tommasi e Stefano Salvati di Daimon Film per IMAGinACTION Festival Internazionale del Videoclip.

I due artisti racconteranno della loro collaborazione nel progetto e di come è stato realizzato il corto di uno dei grandi successi di Ligabue – che vi ha preso parte come attore – e che è stato diretto dallo stesso Fabrizio Moro insieme ad Alessio De Leonardis.

Conferenza stampa, dichiarazioni

Ecco alcune delle dichiarazioni del cantautore durante la conferenza stampa di presentazione di “Ligabue – E’ andata così”. Liga racconta quello che vedremo in questa docu-serie disponibile da mezzanotte:

La prima puntata ha molto materiale inedito, ognuna è diviso in tre episodi. La quinta puntata è legata alle crisi professionali vere e proprie. Avevo deciso di ritirarmi. Sono state tre crisi diverse una dall’altra. Infine una puntata sull’anima dei posti dove abbiamo suonato: dai parcheggi dei supermercati all’Arena di Campovolo dove dobbiamo ancora suonare.

Evidenza come il rapporto con la sua città sia sempre rimasto forte e questa serie lo dimostra e lo sottolinea più volte in diverse occasioni

In questi trent’anni è cambiato tutto. Sono cambiato anche io, naturalmente. Sono contento di aver sentito che fino ad adesso, come dichiarato da Fauci, l’Italia è stato uno dei Paesi più virtuosi. Che il nostro settore sia stato quello più colpito è sicuro. La festa che doveva fare nel 2020 la potrò fare forse nel 2022. Non vedo l’ora di poter tornare a quel tipo di normalità ma capisco la giusta cautela finché non ci sentiremo più al sicuro.

E collegandosi proprio a questo discorso, alla domanda su come lo abbia cambiato il Covid, racconta:

“Vengo da 30 anni dove avevo occasione di fare quello che amo più al mondo, salire sul palco. Quella, per me, è una forma vera e propria di dipendenza. Vengo da un’astinenza lunghissima. Cerco di resistere, guardo a giugno dell’anno prossimo come un obiettivo che merito io e chi ha avuto la bontà di conservare il biglietti per più di due anni”

Sulle crisi avute e di cui parlerà apertamente proprio nelle puntate della docu-serie, anticipa:

“La prima crisi è stata quella del terzo album che sembrava aver fatto sparire tutto il pubblico. La seconda crisi è stata quella di non saper gestire la popolarità, alla fine degli anni ’90. Per uscirne ho dovuto fare Miss Mondo dove racconto le parti oscure del successo. L’ultima è stato in Made in Italy perché mi sono trovato in un progetto molto articolato, complesso, legato a un film. Mi sono trovato a dare la voce a un’altra persona, Enrico, una cosa che non avevo mai fatto. E durante il tour ho avuto un polipo alle corde vocali”

Quello che, però, l’ha sempre spinto a continuare nella sua carriera è stato soprattutto un passaggio chiave:

Non potevo rinunciare a fare concerti. Gli aspetti positivi del successo  sono tanti ma possono essere vissuti anche in maniera disturbante. Non avrei mai potuto rinunciare a vedere la gente che ho di fronte. E’ uno spettacolo tutto per me, vedere la gente davanti ad ascoltarmi e vedermi”.

Infine, a domanda diretta, Ligabue rivela : “No, non credo di presentarmi in gara a Sanremo 2022”.

 

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