Sanremo 2017, Luigi Tenco: cinquant’anni dalla sua morte

Era il 1967, in pieno svolgimento del Festival, quando iniziò a circolare -e poi venne confermata- la notizia della morte di Luigi Tenco, in gara in quell’edizione di Sanremo. Il cantante, secondo quanto emerso, si era suicidato nella sua stanza d’albergo.

La sua carriera inizia qualche anno prima, nel 1961, con il suo primo 45 giri, I miei giorni perduti. L’anno successivo, invece, fu il momento del 33 giri che conteneva i brani Mi sono innamorato di te. Angela e Cara maestra. Dopo alcune esperienze parallele nel mondo del cinema, incide Un giorno dopo l’altro, scelta come sigla dello sceneggiato “Il commissario Maigret”.

Nel 1967 partecipò al Festival di Sanremo. La canzone scelta fu “Ciao amore ciao” cantata, come prevedeva il regolamento in quegli anni, da due artisti separatamente (in questo caso Tenco e Dalida). Non fu apprezzata, venne eliminato, non guadagnandosi il diritto di arrivare in finale, e non fu nemmeno ripescata (gli fu preferito il brano “La rivoluzione”).

La notizia dell’eliminazione del brano in gara, secondo le notizie emerse, provocò un forte sconforto nell’animo di Tenco. Sembrava intenzionato a smettere di cantare, a dedicarsi solo alla carriera di cantautore, lontano dalla scene. Si ritirò nella sua stanza all’hotel Savoy e proprio lì venne ritrovato il corpo senza vita, nella notte. Accanto a lui un foro del proiettile utilizzato e un biglietto -con la calligrafia del cantante- che recitava così:

Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.

E questa sera, durante l’apertura della prima serata del Festival, Tiziano Ferro eseguirà uno dei suoi brani più celebri e amati: Mi sono innamorato di te.

Foto | Articolo, La Stampa