Magellano: la tracklist e la descrizione di tutte le canzoni del nuovo album di Francesco Gabbani
Magellano: la descrizione di tutte le canzoni del nuovo album di Francesco Gabbani.
Da venerdì 28 aprile 2017 uscirà su CD, su vinile bianco a tiratura limitata e su tutte le piattaforme di digital download e streaming, Magellano, il nuovo album di Francesco Gabbani, prodotto da BMG, che contiene nove brani, tra i quali Occidentali’s Karma e Foglie al gelo.
Scopriamo l’album, traccia dopo traccia:
Magellano: la tracklist
01 – Magellano
E’ il brano che regala il titolo al Cd e racconta con ritmo incalzante l’imprevedibilità del viaggio, inteso anche e soprattutto come esempio da chi ha il coraggio di non fermarsi alle cose sicure, scegliendo di proseguire verso l’oltre. Sogni naufragati e paura di prendere il largo non fermano la voglia di Magellano di esplorare il nuovo. Lui non lo sa cosa c’è di là, dopo la Terra del Fuoco, ma forse proprio per quello voga con determinazione assieme alla sua ciurma, per tentare di raggiungere la felicità di nuove scoperte. Col desiderio di osare, riesce a piegare il vento, come la volontà di non fermarsi mai.
02 – Tra le granite e le granate
E’ un brano concepito durante la produzione dell’album e rappresenta uno spaccato sarcastico sul come sia possibile affrontare in modo negativo anche cose positive, come può essere una vacanza. Ricco di aspettative, il periodo che precede la partenza tanto attesa, si tramuta in una sofferenza fatta di cliché, una volta raggiunta la meta agognata. Nel brano si fotografano gli stereotipi di chi deve divertirsi forzatamente, tra creme solari e giochi d’acqua, mentre fuori continua la solita vita in bianco e nero, fatta di grigia quotidianità. Al centro di questo brano vi è un luogo e un tempo immaginario. E’ la vacanza, surrogato del viaggio reale, breve oasi di lentezza e pace, che ha la sola funzione di rendere sopportabile il lungo inverno. Lo schiavo contemporaneo si stende al sole, cosparge la pelle bianca e flaccida di creme solari, dimentica per un istante il mondo che sta fuori, la grigia quotidianità, la propria condizione umana.
03 – Occidentali’s Karma
Occidentali’s Karma è un’altra tappa del percorso e, come in ogni viaggio che si rispetti, ecco che si apre uno scorcio, un belvedere da cui osservare l’uomo contemporaneo e il microcosmo di tipi umani che lo popolano: dall’intellettuale che ha rinunciato ad illuminare il vuoto di pensiero, ai dispensatori di libertà e tolleranza concessa dall’alto, quindi sempre illusoria, fino ai buddhisti part-time, perenni turisti di culture altrui. Ecco quindi il tentativo di soffocare la nostra animalità alla cultura di massa, dove la realtà virtuale ha sostituito quella reale. Ecco il mondo liquido, il declino della cultura occidentale, obbediente ad un unico modello imperante e standard, da Occidente ad Oriente. E sotto questa pioggia infinita, l’uomo (la scimmia nuda di Desmond Morris) canta, quasi folle, lasciando che tutto scorra e gli scorra addosso in un allucinato “panta rei”.
04 – A Moment of silence
Con questa semplice espressione riportata nel titolo, la canzone propone all’ascoltatore di riflettere sempre prima di lasciarsi andare al clamore. Si rileva anche un connotato di ciclicità e di attesa nel nostro vivere, invitando tutti alla riflessione. Nel brano si parla dell’uomo che si trova in un punto dello spazio/tempo dove non sono ancora accaduti quei fatti che hanno portato la razza umana ad essere quella che è oggi. In quell’istante, l’uomo avrebbe potuto creare un futuro diverso, ma non lo fa. Nella traccia si rileva una tensione teorica verso ciò che è possibile, senza però che il possibile diventi reale.
05 – La mia versione dei ricordi
E’ una canzone emozionale, una ballata malinconica, che racconta la fine di un amore. Nel brano è espresso il concetto di fuga dalla realtà, dove il protagonista della storia d’amore conclusa, prova a dare delle giustificazioni per sopportare meglio il dolore dell’abbandono. Crea così una propria versione dei ricordi, utile ad alleviare la sofferenza di un amore che finisce, ma anche a raccontare a se stessi una realtà più tollerabile.
06 – Susanna, Susanna
E’ la cover del famoso brano di Adriano Celentano, a cui è aggiunto uno special e un riadattamento inedito. Nella parte finale si accenna nuovamente al viaggio (“La porta ad Ovest che si affaccia ad Oriente”), azzardando ad un percorso mai intrapreso davvero, ma continuamente immaginato.
07 – Foglie al gelo
E’ il brano portante della colonna sonora del film “Poveri ma ricchi” del regista Fausto Brizzi. E’ un ritorno all’essenza delle cose e all’origine di noi stessi. Viene preso ad esempio il rincorrersi delle stagioni, focalizzandosi su quella invernale, per raccontare i mutamenti che possono alternarsi nella vita di ciascun essere vivente, tra sorprese e delusioni. Alla fine, tra mille percorsi, si ritorna ad essere come foglie al gelo, che nonostante il ghiaccio e il vento, restano appese alla vita, in attesa che torni il sole, con le sue temperature più miti, che sanno di vita.
08 – Pachidermi e pappagalli
E’ un brano ironico sul tema del complottismo, che racconta l’esigenza di avere sempre una teoria su qualcosa, fuggendo dalla realtà attraverso fantasiose cospirazioni, fatte di luoghi comuni e dietrologie. E’ una canzone dove la fuga è da intendersi come una ricerca di quello che potrebbe essere definito un nuovo credo religioso, che è il luogo comune. L’uomo ha la necessità di credere in qualcosa e spesso lo trova nelle tante, troppe, falsità di Internet. E’ una fuga da un certo tipo di cultura, attuata per provare ad essere anticonformisti, ma diventando così più conformisti dei conformisti.
09 – Spogliarmi
Il brano può essere interpretato come la fine del viaggio di Magellano, che l’artista proietta su se stesso. Parla del fatto che quello che è necessario fare per salvarsi, ora che si è ottenuto tutto, è spogliarsi, denudarsi e togliersi di dosso tutto quello di cui si è vestito. Spogliarsi rappresenta l’opportunità per avere di nuovo fame e sete di nuove sensazioni, per continuare ad aver voglia di capire e di proseguire verso una costante e sempre nuova scoperta.