Malika Ayane, Malifesto: “Sono riuscita a raccontare un presente in cui si vive e si osserva, con emozioni diverse”
Malika Ayane, Malifesto è il titolo del nuovo album della cantante, disponibile dal 26 marzo 2021: le dichiarazioni della cantante
“Malifesto” è il titolo del nuovo album di Malika Ayane in uscita domani, 26 marzo:
Un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle, alla leggerezza, il migliore degli atteggiamenti per mettersi di fronte alle cose senza paura, con il coraggio di riconoscersi anche quando tutto attorno cambia.
Il suo sesto progetto discografico prodotto con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo, registrato a Milano, contiene il singolo con cui si è esibita nella 71° edizione sanremese, dal titolo “Ti piaci così”, brano che racconta la consapevolezza di sé, lo scoprirsi risolti, l’avere voglia di vivere con gusto, il riconoscersi senza biasimo, il celebrare se stessi per il solo fatto di essere al mondo.
A livello tecnico, il suono è principalmente composto da batterie strette registrate con pochissimi microfoni, filtrate nei simulatori di nastri e Vinile e Drum Machine come la Linn o la CR78 che creano il tappeto ritmico. Il basso Hofner è stato utilizzato apposta per creare un disco “bassocentrico”. Pochissime chitarre elettriche, mentre viene dato più spazio a strumenti acustici a corda come la chitarra classica, l’ukulele, la chitarra acustica e l’AutoHarp. Per i tasti la scelta è caduta su pianoforte verticale, Clavi, Rhodes e synth come Juno 60, Jupiter, il tutto abbracciato da tappeti di Mellotron e Archi.
Il disco comprende dieci tracce inedite e numerose collaborazioni autorali.
Malika Ayane ha scritto e composto insieme, tra gli altri, a Pacifico, Antonino Di Martino, Alessandra Flora, Leo Pari, Colapesce, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino. Il viaggio di Malika Ayane parte da “Peccato Originale”, l’amore irrazionale, e prosegue con “Ti piaci così”, brano sul riconoscersi e celebrarsi per essere al mondo. Da “Telefonami”, il sapore malinconico di un amore appeso nonostante il tempo e la distanza, la tracklist continua con il racconto della maturità in “Come sarà” e la celebrazione dell’agire nonostante le avversità in “Per chi ha paura del buio”. Sesto brano del disco è “Mezzanotte” a cui seguono il bisogno di vivere senza sovrastrutture descritto in “A mani nude”, la necessità di splendere raccontata in “Brilla”, il bisogno di sciogliere le catene in “Formidabile” e, infine, la consapevolezza di esserci raccontata in “Senza Arrossire”.
In conferenza stampa, oggi, Malika Ayane ha raccontato il suo entusiasmo nella pubblicazione del nuovo album, atteso da tempo:
Sono molto contenta di questo disco, trovo che abbia preso qualcosa da Naif e Domino. Dal primo il bisogno di raccontare la necessità di vivere negli attimi, in Domino, invece, il bisogno di osservare. Sono riuscita a raccontare un presente in cui si vive e si osserva. Si può essere nell’attimo, viverlo senza giudicare o farsi prendere troppo da una parte o dall’altra. Ho co-scritto il disco con Dimartino e Colapesce, Pacifico, Leo Pari, Alessandra Flora e Rocco Rampino tra i vari autori. E’ il mio primo album realizzato completamente in Italia dopo l’esperienza berlinese dei due album precedenti. Si tratta di una analisi vissuta di emozioni diverse, la pluralità di scrittura è stata importante per poter raccontare le varie visioni e punti di vista. C’è una cura della scelta di suoni, pochi, caldi, ma non per questo totalmente analogici. Il lavoro di produzione è stato perfetto per quello che desideravo. Siamo un gruppo di italiani che può prendere ispirazioni da tutto il mondo, è una cosa che mi riempie di gioia.
Un progetto che si differenza dai suoi precedenti lavori:
Malifesto è il mio terzo album sul presente, decisamente diverso da quelli precedenti. Non trattare questo momento storico come qualcosa da subire solamente ma una condizione temporale in cui stiamo vivendo, era inevitabile. Il nostro quotidiano si è spostato in questa situazione storica. Inevitabilmente ci troviamo ad osservare e adattare il nostro modo di provare emozioni.
Tra le domande della conferenza stampa, le differenza tra Malika Ayane di ieri e oggi e la ripresa dei concerti, con ipotesi di patentino vaccinale:
La Malika di ieri è fondamentale per la Malika di oggi. Penso che abbiamo caratteristiche immutate nel tempo ma i contesti ci permettono di svilupparle in un modo o nell’altro. Sui concerti, spero che, come tutti, si possa tornare al più presto, dando la priorità alla sicurezza. Il patentino vaccinale ad eventi collettivi e possibilità di espatrio, potrebbe essere una soluzione. Purché in rispetto alla salute e all’etica delle persone.
Malika racconta come è nata la collaborazione con Colapesce e Dimartino in Malifesto e il pezzo di Leo Pari, Come sarà.
Passo dal provinare le canzoni pianoforte-voce ad una sorta di uniformità nella produzione. Con Colapesce e Dimartino mi sono arrivati due brani. Lo adoravo ma era incantabile per me. Telefonami mi è piaciuto molto per scrittura e contenuto. La modernità del brano, pop ma non troppo pop. Sono intervenuta con Pacifico a riscrivere parte del testo. Il pezzo con Leo Pari guarda noi come essere umani di fronte all’incertezza. Come sempre, l’unica certezza che abbiamo è come stiamo vivendo il presente, il nostro rapporto con l’incertezza, con la qualità che mettiamo nelle nostre azioni, in una rapporto sentimentale e in confronto con noi stessi.
Le ispirazioni e le intenzioni di Malifesto:
Stavo pensando a un disco che potesse essere ascoltato in auto e in un appartamento. Volevo che non fosse troppo limitato a un preciso momento e contesto della giornata. Si ispira alla produzione francese contemporanea, con una malinconia calda e rassicurante. Ho proposto questa idea alla produzione e dopo esserci ispirati alla musicalità franco belga, ci siamo messi a costruire questo grande senso di calore e accoglienza. Come se ogni strumento scelto -il basso, quello principale- fosse parte di un nido.
Quale delle canzoni del disco sono adatte a un film? E cosa ha perso e guadagnato, negli anni? Malik Ayane racconta:
Ogni volta che devo preparare un disco, allego sempre delle immagini e, in questo, avevo preparato delle selezioni di scene di film. C’è molto del cinema francese degli anni ’60 (La collezionista, ad esempio) per dare quel senso di passionalità distaccata. Ho messo insieme le scene per ogni brano. Ho guadagnato la consapevolezza. Negli ultimi anni stavo diventando troppo scientifica nella ricerca dei suoi e dell’approccio nei miei album. Domino è una raccolta di equilibri, sotto questo punto di vista. Ho riscoperto l’essenzialità. Se riesco a fare questo lavoro è perché, quando ero ragazza, dovevo usare questa voce ed emotività per portarli a scoprire la mia voce. E ho perso qualche paranoia di troppo. Le ho ben disseminate lungo la strada.
L’energia positiva dove la attinge?
E’ una scelta, un atteggiamento ottimistico senza essere giulivi. Se ognuno di noi si mette a sommare i dolori, le delusioni… Tutti ci accorgiamo che abbiamo avuto un bilancio anche negativo. Ma non serve a niente crogiolarsi nel dolore. Parte del bilancio è anche positivo, cose belle ed esperienze. Penso che la voce sia una benedizione, nascere con un timbro particolare che dipende dalla natura e dalla fortuna. Ma bisogna imparare ad usarla dal punto di vista tecnico ed educare la propria emotività, trasformarla in suono.
Infine, il racconto di come è nata la copertina del disco:
La copertina dell’album? Con il mio fotografo, dopo aver finito di registrare l’album, ci eravamo preparati per un pomeriggio di scatti. In quella foto sono spettinata, struccata, stavo iniziando a vedere la realizzazione del disco fatto. Ha catturato quell’immagine che, in movimento, riesce a dare tutta l’intensità che abbiamo cercato di mettere nel contenuto musicale e testuale. E’ come se avesse fotografato la mia anima musicale.